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Quando in un’automobile si rompe qualcosa a nessuno viene in mente di rottamarla e comprarne una nuova: si sostituisce il componente rotto e via. Stessa cosa accade con il computer. E allora perché quando si rompe lo smartphone – che in fondo è un computer in miniatura e spesso ha un costo non di poco conto – la prima cosa a cui pensiamo è a sostituirlo?
È questo il ragionamento che c’è dietro Phonebloks, un progetto nato lo scorso settembre che ha attirato nientedimeno le attenzioni di Google. L’idea è semplice: rendere il telefono modulare attraverso blocchetti intercambiabili e sostituibili. Questa sorta di smartphone di Lego permette di adattare il dispositivo alle esigenze dell’utente o di sostituire l’eventuale componente rotto evitando di ricorrere agli spesso costosi centri d’assistenza.
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Un’idea rivoluzionaria che ha attirato immediatamente le attenzioni di Motorola (quando era ancora sotto di proprietà di Google) e che ha portato i ragazzi che l’hanno sviluppata a Mountain View, nel team Atap (Advanced Technologies and Products) che sviluppa tra le altre cose la piattaforma Android. Ne è nato così il Project Ara, che è rimasto sotto l’ombra di Big G anche dopo che Motorola è stata venduta a Lenovo.
Nei giorni scorsi, il team Atap ha indetto una prima conferenza per gli sviluppatori in cui discutere il futuro del progetto. Successivamente Google ha ufficializzato Ara e ha spiegato che un primissimo prototipo dello smartphone arriverà ad agosto, mentre a gennaio 2015 si potrà acquistare una versione beta con un costo di produzione di appena 50 dollari per i componenti base. L’uscita definitiva è prevista tra un anno.
Fonte ilGiornale.it