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Hard disk 1.000 volte più veloci
Grazie a laser che fanno girare la ‘bussola’ degli elettroni
Si apre la strada ad una nuova generazione di hard disk capaci di immagazzinare dati con una velocità mille volte superiore rispetto a quelli attuali: ciò sarà possibile grazie a una nuova tecnologia basata su impulsi laser ultra-brevi che fanno ‘girare la bussola’ degli elettroni.
L’idea è stata sviluppata dai ricercatori olandesi del Politecnico di Eindhoven, che in un articolo sulla rivista Nature Communications spiegano come questo risultato rappresenti un importante passo avanti verso i futuri chip ottici.
Le informazioni (bit) vengono immagazzinate negli hard disk sotto forma di piccoli domini magnetici, ovvero regioni di materiale ferromagnetico in cui la direzione del polo nord e del polo sud (detta ‘magnetizzazione’) determina se il bit assume valore 0 o 1. In particolare, i dati vengono memorizzati cambiando la direzione della magnetizzazione dei bit. Oggi questo processo viene eseguito usando una testina di scrittura che crea un campo magnetico locale: maggiore è la sua forza, più è veloce il processo di immagazzinamento.
Finora, però, si pensava di aver già raggiunto il limite massimo oltre il quale non era più possibile andare. I ricercatori olandesi sono invece riusciti a spingersi oltre sfruttando una proprietà fondamentale conferita agli elettroni dalla fisica quantistica: lo spin. Questa caratteristica prevede che un elettrone si comporti come una minuscola bussola, dotata di polo nord e polo sud, che può avere diverse configurazioni. Grazie ad impulsi laser ultra-brevi, i ricercatori sono riusciti a generare nel materiale ferromagnetico un flusso di elettroni dotati di ‘bussole’ orientate tutte nello stesso modo: questa corrente di spin consente di cambiare le proprietà magnetiche del materiale in appena 100 milionesimi di miliardesimo di secondo, un tempo che è mille volte più breve rispetto a quello delle attuali tecnologie, ottenendo l’immagazzinamento dei dati in tempi da record.