Il telescopio Kepler ha scoperto il primo pianeta simile alla Terra che orbita nella zona abitabile di una stella simile al nostro Sole. È la notizia tanto attesa dopo l’annuncio di qualche giorno fa e dopo una spasmodica ed eccessiva attesa. È una bella notizia scientifica, importante, ma per nulla definitiva e sconvolgente.
A 20 anni dalla scoperta del primo pianeta extrasolare, gli astronomi al lavoro sui dati di Kepler hanno individuato l’esopianeta più simile alla Terra mai scoperto finora: un mondo probabilmente roccioso che orbita intorno a una stella analoga al Sole, chiamata Kepler 452.
«Si tratta del primo esopianeta terrestre situato nella zona abitabile di una stella molto simile al Sole», dice Douglas Caldwel, un astronomo del SETI. Una scoperta scientifica di grande valore, che avrà però lasciato delusi quanti – complice il tam-tam mediatico delle ultime ore – speravano in qualche improbabile, clamorosa scoperta.
L’esopianeta in questione Kepler 452-b è più grande della Terra del 60% e orbita intorno alla sua stella a una distanza paragonabile a quella che separa la Terra dal Sole. La stella, che si trova a 430 parsecs dalla Terra, nella costellazione del Cigno, è leggermente più brillante del Sole (il 10%; e solo il 4% più massiccia), il che fa del nuovo esopianeta un miglior candidato a “gemello” della Terra rispetto agli ultimi individuati, che orbitano intorno a stelle meno brillanti.
UNA RISTRETTA SELEZIONE. Kepler 452b è il primo a essere confermato come pianeta tra 12 candidati “forti” identificati da Kepler osservando le variazioni di luminosità periodica delle stelle.
LA FINE CHE CI ASPETTA. Kepler 454b è cinque volte più massiccio della Terra e orbita intorno alla sua stella ogni 385 giorni (un numero che ricorda in modo suggestivo la durata di un anno terrestre). La sua stella è circa 1,5 miliardi di anni più vecchia del Sole, e Kepler 452b ha più o meno la stessa età: potrebbe offrire quindi uno scorcio sul futuro destino della Terra.
C’È NESSUNO? La sua stella sta diventando sempre più brillante e calda: chiunque dovesse vivere su quel pianeta vedrebbe il proprio mondo asciugarsi e morire (il SETI ha reso noto di aver cercato invano eventuali segnali alieni da quel sistema planetario). L’annuncio è arrivato – come detto – proprio nell’anniversario (20 anni) dalla scoperta del primo pianeta oltre il nostro sistema solare. Gli altri 11 pianeti “candidati” hanno tutti un diametro pari a meno di due volte quello terrestre e orbitano nella zona abitabile delle loro stelle.
IL RESTO DELLA FAMIGLIA. Insieme all’annuncio è stato rilasciato il catalogo aggiornato dei pianeti extrasolari candidati. E anche questa è una bella notizia. Sono stati aggiunti oltre 500 pianeti candidati ai 4.175 già trovati nel passato. Ma che cosa vuol dire candidati? Il telescopio Kepler identifica la presenza di possibili pianeti osservando le variazioni di luminosità periodica delle stelle. La conferma della loro esistenza viene affidata ad altri strumenti. E finchè questi non danno la loro conferma, i pianeti rimangono candidati.
Al momento (23 luglio 2015) i pianeti candidati sono 4.696; quelli confermati 1.879.
I dettagli della scoperta di Kepler 452b saranno pubblicati sull’Astronomical Journal.
Ha collaborato Luigi Bignami