© 2000-2023 - Enkey Magazine - Tutti i diritti riservati
ENKEY SNC - P.IVA IT03202450924 / Cod. REA CA253701 - Tel. 078162719
Siamo per natura portati a pensare che debba esistere un origine a tutto ed è per questo che ci pare il big bang non costituisca una risposta completa, be effettivamente è così, ma prima di compiacervi della vostra giusta conclusione aspettate a vedere quanto siano leciti i mezzi coi quali l’avete raggiunta, preparatevi a mettere in dubbio i vostri stessi criteri di verità e a scoprire che la stessa dimensione del tempo, su cui voi basate ogni ragionamento ha un senso molto diverso da quello che gli avete sempre attribuito.
Il Big Bang. Partiamo dal principio: cosa c’era? Ma soprattutto dove si era? La prima nota che vi suonerà male è che non c’era lo spazio e il tempo se non in un piccolissimo punto, che poi non era un punto perché era tutto. Mi spiego meglio: all’inizio l’energia, perché di materia non ne esisteva ancora, era riunita tutta in una sfera di ridottissime dimensioni, ossia aveva un elevatissima densità, cosa c’era intorno alla sfera? Niente, non ha senso dire cosa c’era intorno perché intorno non esisteva nemmeno lo spazio, lo spazio è nato con il big bang, ma è una storia lunga e complicata, dello spazio se ne conoscono infatti gli effetti sulla materia e gli effetti che la materia ha su di esso, ma cosa sia è ancora un mistero.
Gli effetti sono questi: una massa curva lo spazio, ossia lo costringe in un zona relativamente più piccola, dico relativamente perché sarà più piccola solo per un osservatore che non si trova nello spazio curvato, a sua volta lo spazio costringe le particelle (che abbiano o meno massa) a seguire la sua curvatura senza accorgersene, ossia si comportano come se seguissero una traiettoria rettilinea. Allora cosa succede? Ecco che questa sfera incandescente per motivi di instabilità comincia ad espandersi, ossia a vincere le forze che la tenevano unita, non parlo di forze gravitazionali perché a quelle elevate energie non esisteva una differenziazione delle forze, ecco prendete come assunto che con l’aumento dell’energia si riuniscono le forze. Negli acceleratori di particelle, dove per accelerare particelle elementari come i protoni vengono impiegate grandi quantità di energie, si nota che due forze differenti come la forza debole e la forza elettromagnetica assumono l’aspetto di un’unica forza.
Le forze possono essere definite come interazioni ossia come effetti che materia in determinate condizioni produce su altra materia, sono riconosciute con certezza 4 interazioni:
- interazione debole (che gestisce la disintegrazione delle particelle instabili)
- interazione elettromagnetica (che produce l’attrazione o la repulsione tra due cariche elettriche)
- interazione forte (che tiene uniti i protoni all’interno del nucleo vincendo le forze repulsive date dalla loro carica)
- interazione gravitazionale (che provoca la curvatura dello spazio)
Prima la 4 poi la 3 poi la 2 e poi la 1 come la massa in espansione si raffredda, ossia come diminuisce l’energia le forze cominciano a differenziarsi, e l’energia si addensa a formare i quark e gli antiquark, scontrandosi quark e antiquark si trasformano in energia (producono fotoni virtuali), essendo maggiore il numero dei quark da questo processo sono loro a sopravvivere, da qui la struttura della materia si farà sempre più complessa e verrà tenuta assieme dalle 4 interazioni. Sarà poi la gravità ha svolgere un ruolo che apparentemente può sembrare principale, la gravità è infatti la forza che ha il maggior raggio d’azione e sarà questa a plasmare la struttura macroscopica dell’universo, formando ammassi di gas che formeranno stelle, galassie, ammassi e superammassi, tutte strutture che necessitano dell’interazione gravitazionale quanto delle altre tre.
Autore: Alberto Carboni