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Con il lancio dei nuovi processori Kaby Lake, che si basano sull’architettura Intel Core di settima generazione a 14nm+, l’azienda californiana Intel ha proposto una nuova struttura di core che si distingue dalle generazioni precedenti per le più elevate frequenze e per i più efficienti livelli di Turbo Boost.
L’esordio della settima generazione di processori, con le serie Y e U, ha interessato soprattutto prodotti come dispositivi tablet PC e ultrabook, il cui mercato sta subendo una crescita non trascurabile negli ultimi tempi.
Con il nuovo progetto a 14nm+ Intel ha ottimizzato l’architettura della generazione precedente Skylake. Sebbene restino invariati la pipeline e il throughput IPC, con Kaby Lake si osserva un aumento della velocità di circa il 10%, in svariati carichi di lavoro, e un conseguente incremento delle frequenze di circa 350 MHz. Tali miglioramenti sono dovuti, in particolare, alla maggiore efficienza delle interconnessioni e dei transistor 14nm+.
La Speed Shift Technology, comparsa per la prima volta con i processori Skylake, non ha subito cambiamenti drastici con l’architettura Kaby Lake. Tale tecnologia sostituisce lo SpeedStep consentendo alla CPU un più rapido cambio di stato, con lo scopo di ridurre i consumi in Idle, gestire in maniera più efficiente le risorse e apportare miglioramenti generali al chip.
In ogni caso il connubio tra la Speed Shift e le frequenze Turbo Boost di Kaby Lake, riducono maggiormente le attività di completamento delle operazioni: il processore torna in Idle più rapidamente e con una maggiore autonomia.
Intel non ha trascurato nemmeno l’efficienza energetica, in quanto con i nuovi core 14nm+ si registra una diminuzione dei consumi pari a 13,5 watt, rispetto ai processori di prima generazione (32 nm).
In particolare, l’azienda ha realizzato dimostrazioni live in cui si osservano le migliori prestazioni hardware, associate al più ridotto consumo energetico nell’uso della CPU, ottenute con Kaby Lake rispetto alla generazione precedente.
Mentre con Skylake si è registrato un uso della CPU del 50% con un consumo di 10,2 watt, Kaby Lake consente un utilizzo della stessa pari al 5% con un consumo di 0,5 watt.
I core di settima generazione prevedono anche miglioramenti del comparto multimediale del chip, il media engine, con maggiori prestazioni nelle attività di streaming video e mega-tasking (termine con cui si intendono gli elevati carichi di lavoro multitasking).
Sebbene l’architettura base del core grafico sia rimasta identica a quella già presente su Skylake, i processori Kaby Lake supportano la risoluzione nativa in 4K e dispongono del supporto HDR che consente di correggere e migliorare i colori nelle immagini, in particolare la tonalità della pelle.
Dai dati forniti dall’azienda californiana i miglioramenti prestazionali rispetto a Skylake riguardano operazioni comuni come l’utilizzo del pacchetto Office e le attività di navigazione web, attività di creazione, in particolare realizzazione, modifica e condivisione di video 4K, e di gioco.
I nuovi core Kaby Lake sono disponibili in 4 serie: Kaby Lake-Y, Kaby Lake-U, Kaby Lake-H e Kaby Lake-S. La serie Y è relativa a tablet ibridi e ultrabook ed è caratterizzata da un Thermal Power Design (TPD) di 4,5 watt. I modelli Kaby Lake-U presentano un TPD che va dai 15 ai 28 watt, a seconda della versione e della frequenza, e sono indirizzati a ultrabook, netbook, sistemi 2 in 1 e mini PC. Per quanto riguarda la serie H, invece, sono disponibili modelli caratterizzati da un TDP di 45 watt pensati per i notebook workstation e gaming. Infine i processori della serie S, con TDP di 35, 65 e 91 watt, sono relativi ai sistemi desktop. L’azienda offre 16 modelli Kaby Lake-S con Core i7, Core i5 e Core i3: tra questi i tre modelli relativi alla serie K presentano i moltiplicatori sbloccati, in modo da poter gestire le frequenze e migliorare le prestazioni del componente elettronico.