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Al giorno d’oggi l’informazione, grazie soprattutto all’ausilio di internet, è divenuta sempre più alla portata di tutti.
In pochissimi secondi, infatti, è possibile leggere notizie e aggiornamenti circa un preciso argomento, sfruttando semplicemente il proprio smartphone.
Questo, però, nel corso del tempo ha dato vita al fenomeno delle fake news, notizie false appunto, divulgate da fonti poco raccomandabili al solo scopo di raccogliere visualizzazioni.
Grazie ad un titolo coinvolgente ma assolutamente falso, queste piattaforme attirano, ogni giorno, migliaia di utenti ansiosi di saperne di più circa una notizia fasulla o molto romanzata.
Proprio per questo motivo, Google ha introdotto l’etichetta Fact Check, la quale, come si può evincere dal termine stesso, servirà per individuare e selezionare le notizie reali e affidabili da quelle inattendibili
Come funziona
Fact Check, a quanto pare, rappresenta un vero e proprio parametro di ricerca di Google, il quale, prima di proporre una qualsiasi notizia, passerà al setaccio quelle che sono le fonti in maniera accurata.
In questo modo, solo le informazioni assolutamente veritiere saranno visualizzate come risultati, mentre le fake news saranno scartate a priori e non saranno visualizzabili dall’utente.
Nello specifico, al momento della ricerca, grazie all’analisi da parte dell’algoritmo di Google, sarà eseguita una rapida scansione, al fine di verificare se più fonti autorevoli riportano quella stessa notizia.
In questo modo, oltre ai risultati stessi della ricerca effettuata, sarà possibile visionarne anche le fonti e i siti che ne hanno parlato e che l’hanno confermata.
I risultati, naturalmente, non saranno disponibili per tutte le notizie, ma questo strumento, in ogni caso, servirà per aiutare gli utenti a comprendere il grado di consenso intorno ad un argomento e per verificare quante e quali fonti lo confermino.
Come usufruirne
Fact Check è un’etichetta della quale devono usufruire, senza dubbio, tutti gli editori che puntano ad avere una certa credibilità.
Per farlo, essi devono utilizzare il markup ClaimReview di Schema.org sulle quali pagine effettuare appunto il “checking” oppure servirsi del widget Share the Facts sviluppato dal Duke University Reporters Lab e Jigsaw.
Naturalmente, solo gli editori che saranno riconosciuti come fonte autorevole potranno essere inclusi e presi in considerazione.
Nel caso in cui, invece, un autore o un articolo non soddisfi dal punto di vista dei contenuti, potrebbe tranquillamente essere ignorato e non essere preso in considerazione.
Oltre a questo, comunque, i contenuti dovranno rispettare anche altri parametri come i criteri di Google News Publisher per quanto riguarda il fact checking e il rispetto delle norme generali che si applicano a tutti i tag.
Questi controlli precisi e strutturati dimostrano la volontà da parte di Google e non solo, di debellare, in maniera definitiva, il fenomeno delle fake news sempre più dilagante e, sotto diversi aspetti, preoccupante.
Le dichiarazioni di Google
Google, in merito all’introduzione di Fact Check, ha rilasciato anche alcune dichiarazioni ufficiali volte a spiegarne le motivazioni e le probabili conseguenze future.
Nello specifico all’interno della nota ufficiale è stato detto: “Dopo aver valutato i riscontri ricevuti da parte degli utenti e degli editori, abbiamo deciso di rendere disponibile l’etichetta Fact Check all’interno di Google News e di estenderla al motore di ricerca a livello globale e in tutte le lingue.”
Aggiungendo poi: “Rendendo queste attività di fact checking più visibili nei risultati di ricerca, riteniamo che gli utenti possano esaminarle e valutarle con maggiore facilità per formarsi così con opinioni e pareri informati.”
L’azione intrapresa da Google, quindi, sembra essere tra le più serie mai viste per combattere questo triste fenomeno legato alla disinformazione, resta da vedere se, effettivamente, grazie a questo nuovo strumento sarà possibile contrastare o quantomeno limitare la circolazione e la diffusione di fake news e di siti che monetizzano proprio grazie a loro.