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Chi è Ray Kurzweil? È il direttore del settore ingegneristico di Google, dove è a capo del team di ricerca sull’intelligenza artificiale, uno scienziato, un guru e uno dei più grandi informatici e inventori viventi.
Ha una straordinaria capacità: immaginare il futuro con una precisione unica.
Basti pensare che dagli anni ’90 ad oggi, lo scienziato di Google ha lanciato 147 profezie di cui l’86% si è avverato. È importante precisare che il restante 14% non fa riferimento a ipotesi sbagliate, ma ad eventi che devono ancora avvenire.
In questi giorni Ray Kurzweil ha lanciato una previsione davvero da brividi. Nel corso della SXSW Conference di Austin in Texas, tradizionale appuntamento annuale sui media digitali, lo scienziato di Google ha parlato di un incredibile futuro che attende il pianeta: ben presto l’intelligenza artificiale supererà l’intelligenza degli essere umani.
Secondo Ray Kurzweil, infatti, i progressi della tecnologia saranno tali da dettare ritmi serrati e straordinari che l’essere umano non sarà in grado di seguire. L’uomo, pertanto, è destinato di rimanere fuori dal processo di evoluzione che vedrà un nuovo protagonista: l’intelligenza artificiale.
Il tema è affrontato nel dettaglio dallo scienziato nel suo libro “The singularity is near”. Secondo Ray Kurzweil il 2045 sarà l’anno della svolta che segnerà il passaggio dall’intelligenza biologica ad una combinazione di esse con quella artificiale.
Mancano meno di 30 anni, quindi, all’avvento di una nuova era: lo scienziato la definisce come la “V epoca” di sviluppo della storia evolutiva e dell’umanità. Durante tale era la specie umana dovrebbe diventare, a parere dello scienziato, ibrida: le menti degli esseri umani dovrebbe essere legate, tramite degli impianti di nanorobotica che rappresenteranno il neural lace diretto tra cervello umano e computer, a un grande magazzino online di dati potenzialmente infiniti.
In questo modo le capacità cerebrali dell’uomo verrebbero “moltiplicate miliardi di volte rispetto alle originarie potenzialità biologiche”.
Presentato in questi termini, questo cambiamento parrebbe rappresentare un’evoluzione per il pianeta. Soffermandosi a riflettere e guardando le cose da un’altra prospettiva, però, la previsione di Ray Kurzweil dovrebbe implicare la nascita di uomini-macchina. Considerando, poi, i tempi stretti del cambiamento, potremmo concludere che già i nostri figli o i nostri nipoti potrebbero essere umani-robot.
Conferma del fatto che quelle del direttore del settore ingegneristico di Google non siano pure e semplici fantasie lo conferma il lancio di diverse startup che puntano sulla creazione dell’uomo-robot. Basti pensare a Neuralink di Elon Musk e a Kernel di Bryan Johnson: per entrambe l’obiettivo è la realizzazione del neural lace ovvero il laccio neurale, un collegamento diretto tra cervello e computer in grado di inviare comandi in maniera istantanea tramite pensiero e addirittura caricare files e scaricare i pensieri.
Il panorama futuristico ipotizzato da Ray Kurzweil però è ancora più complesso ed evoluto. Secondo lo scienziato di Google, per esempio, già nel 2030 il nostro corpo sarà percorso da microscopici nanorobot che nuotando nelle arterie saranno in grado di mantenerci in perfetta efficienza, segnalando in tempo reale ogni possibile problema di salute.
Estrema positività e inaspettato entusiasmo trapelano dalle dichiarazioni di Ray Kurzweil in merito all’arrivo dell’uomo-robot. Lo scienziato di Google, infatti, è fiducioso e ottimista: quello a cui ci troveremo davanti sarà un incredibile balzo in avanti della civiltà.
Dovremo quindi attenderci che che tra meno di 30 anni nasca una nuova fase della civiltà in cui avverrà la fusione tra l’intelligenza umana e quella artificiale delle macchine? Quante persone avranno i mezzi per accedere a queste super tecnologie? Un essere vivente che per metà sarà macchina potrà ancora essere chiamato umano? Quali implicazioni coinvolgeranno i sentimenti umani e le sensazioni istintive?
Ai posteri l’ardua sentenza.