Akamai è la piattaforma cloud di content delivery che ogni trimestre stila un report in merito allo stato della velocità di connessione in Europa e nel mondo.
Risale a pochi giorni fa la pubblicazione del rapporto sullo stato di internet per i primi tre mesi del 2017.
L’Italia, come di consueto, non vanta performance positive.
Ventisette dei trentuno paesi europei compresi nello studio registrano velocità medie di connessione pari o superiori a 10 Mbps e mantengono il valore in media con l’ultimo trimestre del 2016. L’Italia, invece, nell’ultimo trimestre de 2016 ha registrato un continuo aumento della velocità media di connessione, passata da 8,7 Mbps a 9,2 Mbps con un incremento netto del 6,2%. Nel corso dei primi tre mesi del 2017, però, nonostante il costante aumento della velocità media di connessione, l’Italia perde terreno all’interno della classifica globale non riuscendo a tenere il passo dell’innovazione.
Il Bel Paese si piazza, quindi, nella 61esima posizione a livello globale e in 28esima nell’area europea.
Il tutto nonostante all’incremento del 13% delle performance italiane in tema di velocità media di connessione rispetto al primo trimestre del 2016.
Nella classifica globale, si classificano meglio di noi anche paesi come Estonia, 46esima con 11.6 Mbps, Polonia, 41esima con 12,6 Mbps, e Lituania, 28 esima con 14,6 Mbps di velocità per la sua banda larga.
Analizzando il numero di connessioni superiori ai 4 Mbps l’Italia registra solo il 79% del totale, con un incremento del 2,2% rispetto agli ultimi 3 mesi del 2016. I dati si dimostrano nettamente peggiori se si considerano le connessioni superiori ai 10 Mbps o ai 15 Mbps di cui l’Italia è dotata rispettivamente al 26% e al 12% del traffico complessivo. Basti pensare che in Svizzera, che registra i primati a livello europeo, queste percentuali salgono al 75% e al 56% del traffico totale.
Secondo il report di Akamai sono cinque i pesi europei che si sono classificati tra le prime 10 nazioni che hanno adottato la banda larga a 25 Mbps. Questi paesi sono: Norvegia, Svezia, Svizzera, Danimarca e Finlandia.
Per quanto concerne, invece, i dati relativi alle connessioni mobili, il Regno Unito si fregia del primato per la velocità di connessione media più elevata pari a 26 Mbps, mentre l’Italia non si avvicina nemmeno alla metà con 12,4 Mbps di velocità media. In questo caso, comunque, la situazione è decisamente migliore in quanto l’Italia occupa il 21° posto nella classifica complessiva che le permette di stare davanti a nazioni come la Corea del Sud e gli Stati Uniti.
Vi è da dire anche, però, che tutti i principali paesi europei sono più virtuosi del Bel Paese, compresa la Romania che occupa l’ottavo posto complessivo. Una sorpresa per tutti è rappresentata dal Kenya che si piazza in 14esima posizione grazie a una velocità media in download di 13,7 Mbps per le connessioni mobili.
Nulla è cambiato rispetto all’ultimo trimestre del 2016 per quanto riguarda il numero di indirizzi unici IPv4 connessi. Nel primo trimestre del 2017, infatti, ben 814 milioni di indirizzi IPv4 si sono connessi alla Akamai Intelligent Platform da 239 località. In questa classifica l’Italia si posiziona in decima posizione, arretrando addirittura leggermente rispetto allo scorso anno con un -1,8%.
Purtroppo, ancora una volta, il nostro paese dimostra di arrancare in quanto a penetrazione della rete a a banda larga disponibile. Qualche segnale di crescita c’ è ma è ancora lenta e insufficiente. Questi elementi alimentano i dubbi relativi alla capacità dell’Italia di non rimanere indietro rispetto alla corsa del treno tecnologico dell’immediato futuro. La costante e consistente crescite nella fruizione dei video on demand nel mercato mondiale rappresenterà una sfida davanti alla quale non possiamo farci trovare impreparati.