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Tutti le usiamo ogni giorno, a decine, e a dire il vero ci sembra così lontano il momento in cui si inviavano messaggi senza la possibilità di esprimere le proprie emozioni attraverso gli emoticon. Se non hai parole per dire una cosa, utilizzi un simbolino. La faccina che sorride con gli occhi a cuore, quella annoiata, quella che strizza l’occhio e tira fuori la lingua, la mano con il pollice all’insù e tanti, tanti cuoricini: emoticon ed emoji sono ormai parte del nostro modo di comunicare quotidiano.
Emoji è una parola che arriva dalla lingua giapponese, e più precisamente dalle tecnologie comunicative di quel paese. Significa disegno+scrittura e sta a rappresentare quelli che noi chiamiamo emoticon, ma che in Giappone sono, appunto, emoji. Apple ha da quasi sempre incluso questi emoji nei suoi sistemi, mentre Android si è adeguata soltanto più tardi. Si tratta di uno strumento comunicativo molto popolare in Giappone, che con il tempo però è riuscito ad affermarsi anche in occidente.
Ebbene, esiste una classifica delle icone più inviate su smartphone e tablet in tutto il mondo.
Ecco a voi le dieci emoji più utilizzate dal popolo digitale:
- Faccina che piange dal ridere
- Cuore rosso piccolo su sfondo bianco
- Cuore rosso grande
- Faccino con gli occhi a cuore
- Faccino annoiato che rivolge lo sguardo verso destra
- Faccino sorridente e soddisfatto
- Faccino che piange a dirotto con lacrime fiume
- Il faccino che manda un bacio con cuore rosso
- Il doppio cuoricino rosa
- La faccine che arrossisce e sorride socchiudendo gli occhi
Al contempo, esiste la classifica degli emoji meno utilizzati, quelli, insomma, che piacciono di meno. Ecco a voi quali sono:
- Controllo doganale
- Riconsegna bagagli sui nastri trasportatori dell’aeroporto
- Biciclette vietate
- Cabinovia o funivia
- Simbolo “acqua non potabile”
Poi ogni luogo ha la sua specificità, e scorrendo i dati resi noti da Facebook si scopre ad esempio che noi italiani, insieme agli spagnoli, restiamo i più calorosi anche sui social: per noi la faccina più usata è quella che manda un bacio, a differenza ad esempio degli inglesi che usano di più quella con le lacrime di gioia e dei francesi, che invece preferiscono l’occhiolino.
La classifica delle emoji più utilizzata nel web è stilata dal sito emojitracker.com, un progetto di Matthew Rothenberg, esperto di informatica e tecnologia. Il sito monitora in tempo reale l’utilizzo di tutti gli emoji e gli emoticon sul social Twitter, aggiornando continuamente le cifre e la classifica.
Le emoji sono diventate uno strumento così importante per comunicare attraverso gli strumenti digitali che è stato addirittura istituito il World Emoji Day con ricorrenza il 17 luglio. Il primo è stato festeggiato nel 2014: il 17 luglio di quell’anno è comparsa per la prima volta l’emoji ufficiale calendar nei device Apple.
L’ideazione e la creazione delle emoji è regolamentata dall’Unicode Consortium, un ente no profit formato da aziende che operano in ambito informatico, come Facebook e Google, che si occupa di definire gli standard che devono rispettare le nuove emoji che vengono introdotte sul mercato. Ogni azienda, anche non facente parte dell’ente, è libera di creare le proprie “faccine” personalizzate, purché rispettino determinati standard. Mentre scriviamo le emoji conteggiate dall’Unicode Consortium sono ben 2.666.
In occasione del World Emoji Day sono stati diffusi i dati relativi all’utilizzo delle emoticon attraverso i sistemi di messaggistica e i social network. Sono 2 miliardi le persone nel mondo che ogni mese usano Facebook, ogni giorno usano 60 milioni di emoji per i post delle bacheche e più di 5 miliardi su Messenger.