© 2000-2023 - Enkey Magazine - Tutti i diritti riservati
ENKEY SNC - P.IVA IT03202450924 / Cod. REA CA253701 - Tel. 078162719
Ebbene sì, la scienza continua a fare scoperte in modi inaspettati e fuori dagli schemi. Ogni giorno continua a fare enormi passi avanti in astronomia, fisica, biologia e medicina. Questa settimana la novità viene proprio da quest’ultimo campo. Un gruppo di scienziati dell’Università di Washington infatti ha ideato un nuovo strumento che idealmente è in grado di diagnosticare un cancro al pancreas semplicemente analizzando un selfie della persona da visitare. Il nome dell’invenzione è “BiliScreen”.
BiliScreen e gli occhi
Sostanzialmente BiliScreen è una applicazione che analizza immagini, nel caso specifico i selfie. L’app è stata sviluppata da un team di medici dell’Università di Washington e riesce a scannerizzare la percentuale di giallo presente nella parte bianca degli occhi (sclera). Avere occhi più gialli significa che nel sangue è contenuta una percentuale più alta di bilirubina, un prodotto di scarto creato dalla distruzione di emoglobina, cioè la sostanza che sfruttano i globuli rossi per trasportare l’ossigeno in tutto il corpo. Solitamente è il fegato che si occupa di purificare il corpo da questa sostanza, ma malattie o altri malfunzionamenti possono impedirne la corretta attività.
A detta del professor Shwetak Patel dell’Università di Washington, gli occhi non sono solamente lo specchio dell’anima; in una intervista infatti spiega: “gli occhi esprimono bene lo stato di salute di un individuo: mentre le lacrime dicono quanti zuccheri ci sono, il bianco della sclera indica quanta bilirubina c’è nel sangue. La domanda che ci siamo fatti è: possiamo cogliere alcuni di questi cambiamenti di tonalità tramite un selfie e riuscire così ad individuare un potenziale cancro al fegato?”
Come funziona l’app
Una dimostrazione di questa nuova tecnologia ha mostrato al mondo che l’app ha diagnosticato “casi di preoccupazione” con successo nel 90% dei casi, su una base di 70 partecipanti. Decisamente pochi, ma resta comunque un buon inizio. Per usare l’app per prima cosa un “paziente” indossa degli occhiali di plastica con quadrati colorati, oppure un visore 3D colorato. In questo modo l’app riesce a calibrare i colori, considerando anche la tonalità della pelle e dell’iride. In seguito l’utente/paziente scatterà un selfie dei suoi occhi utilizzando la fotocamera del suo smartphone. L’app infine valuterà il livello di bilirubina presente negli occhi e quindi nel sangue.
Secondo i dottori questo nuovo metodo di diagnosi rivoluzionerà la diagnosi di cancro, perché le persone potranno analizzarsi da soli con l’aiuto dell’app e nella completa privacy di casa. “Questo studio è ancora agli inizi ma mostra potenziale”, spiega il dottor Jim Taylor, professore di medicina e pediatria alla stessa Università di Washington e figlio di un genitore morto per cancro al pancreas all’età di 71 anni. “Il cancro al pancreas è una malattia terribile, soprattutto perché è molto difficile diagnosticarla in tempo. Il nostro obiettivo è quello di aumentare il numero di malati diagnosticati prima, in modo da aumentare le loro probabilità di salvezza”.
La presentazione ufficiale dell’app avverrà il 13 Settembre all’Ubicomp, una conferenza annuale medica-informatica.
L’itterizia
Ogni qual volta il processo di distruzione dell’emoglobina non funziona alla perfezione, l’individuo si definisce affetto da itterizia. L’ittero si verifica quindi con un colorito più giallastro della pelle e della sclera. Segni di itterizia non implicano necessariamente un cancro al pancreas, ma solamente un malfunzionamento del fegato. Esistono infatti altre malattie, perlopiù genetiche, legate a questa disfunzione.
Ne è un esempio la cosiddetta “Sindrome di Gilbert”, diffusissima nelle zone dell’India e del Pakistan. In parole povere questa malattia è una malformazione genetica del pancreas che porta quindi all’itterizia, ma non per forza ad essere malati di cancro. L’itterizia di per sé porta ad una maggiore perdita di ossigenazione del corpo e quindi a fatica.
Considerando gli obiettivi del team di ricerca, è probabile che l’app venga rilasciata a breve (magari il prossimo mese) sia sui sistemi Android che su quelli iOS e probabilmente in maniera gratuita. Non si conoscono dettagli per quel che riguarda la distribuzione degli occhiali e dei visori 3D in grado di calibrare il funzionamento di BiliScreen.