Il rapporto tra videogiochi e terza età è un tema che soprattutto ultimamente emerge sempre più spesso. Siamo abituati infatti a considerare i videogiochi uno svago destinato solo ai più giovani dimenticando che, in realtà, il mercato si è evoluto parecchio dando modo a qualsiasi fascia di età di trovare un prodotto adatto alle proprie esigenze.
Questi passatempi video ludici inoltre sembra siano in grado di prevenire addirittura alcune patologie psichiche molto comuni per i soggetti di età avanzata.
Vediamo insieme cosa è emerso da alcuni studi molto interessanti sull’argomento.
I senior e la demenza senile
Come detto il rapporto tra videogiochi e terza età è un qualcosa che, a dispetto di qualche anno fa, risulta essere sempre più in crescita. Secondo alcuni studi infatti aumentano ogni anno gli over 65 che si dedicano a questo genere di passatempo riscontrando benefici non solo ludici ma anche da un punto di vista legato alla salute.
In particolare ciò che ha stupito i ricercatori è stato notare quanto nei soggetti i quali passavano un numero di ore maggiore a video giocare fosse di gran lunga minore il rischio di sviluppare forme di demenza senile.
In particolare per giungere a questi risultati è stato messo sotto esame un campione di 2800 persone sottoposto ad un programma denominato Double Decision il quale, in tutto e per tutto, presenta caratteristiche molto simili ad un videogioco.
Nello specifico il programma proponeva diversi esercizi che mettevano alla prova abilità come il guardare fisso un oggetto e il cliccare su altri situati sullo schermo con la velocità in continuo aumento man mano che il partecipante andava avanti.
L’età media dei soggetti presi in esame è di 74 anni e i test sono andati avanti per circa 10 ore. L’obiettivo naturalmente è stato quello di sfruttare l’elasticità del cervello per comprendere quanto i videogiochi effettivamente possano avere un impatto sul contrastare lo sviluppo di determinate patologie legate proprio ad esso.
Come cambiano le cose
Come abbiamo potuto vedere il rapporto tra videogiochi e terza età è un qualcosa che, nonostante sia ancora agli albori, offre possibilità di sviluppo davvero importanti sotto diversi punti di vista. Tutto ciò senza dubbio è dovuto anche al fatto che, col passare degli anni, il target legato ai videogames si è nettamente modificato andando ad abbracciare fasce d’età decisamente molto più ampie.
Mentre un tempo (anni ’80 ’90) quando si parlava di videogiochi si faceva riferimento a passatempi relativamente semplici dedicati a bambini o adolescenti, al giorno d’oggi sono sempre più gli adulti quelli che si dedicano a questo svago con titoli che abbracciano ormai qualsiasi tipo di gusto o tendenza.
L’obiettivo futuro potrebbe quindi essere senza dubbio l’introduzione di giochi che possano in qualche modo appassionare anche gli over 65 fino a questo momento totalmente lontani da questo fantastico mondo.
In più, come abbiamo potuto vedere, anche da un punto di vista legato alla salute il contributo video ludico potrebbe essere davvero importante.
Quali saranno i giochi?
Analizzando il rapporto tra videogiochi e terza età in effetti ci si chiede quali potrebbero essere in chiave futuro i titoli dedicati proprio a questa categoria. Dando per scontato che una buona percentuale potrebbe tranquillamente apprezzare i titoli già presenti sul mercato, con ogni probabilità lo sviluppo di giochi appositi che offrano qualcosa di diverso sembra la soluzione migliore.
Senza dubbio avranno una maggiore probabilità di successo titoli con meccaniche non particolarmente complesse e che possano offrire un tipo di divertimento decisamente accessibile.
Che si tratti di giochi vecchio stampo simili a quelli per bambini? Non resta che attendere e vedere come si evolverà il mercato.