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Il nome di Elon Musk, imprenditore miliardario nato in Sudafrica e poi trasferitosi negli States, è divenuto il più chiacchierato negli ultimi mesi per via delle promesse che ha mantenuto di realizzare da qui al 2030. Dalla colonizzazione di Marte con SpaceX alla produzione di energia solare con SolarCity, fino ad arrivare alla costruzione di tunnel sotterranei per trasportare ad alta velocità le automobili con la sua Boring Company, sembrerebbe esserci spazio per ogni impresa nella fitta agenda di Musk.
Nel nostro articolo abbiamo deciso di citare il caso eclatante della produzione di Semi, il camion elettrico di Tesla (azienda fondata nel 2003) dotato di sistemi di guida autonoma che si prefigge l’ambizioso scopo di rivoluzionare il trasporto su ruote, in termini di consumi e sicurezza. Il nuovo veicolo sarà messo in vendita nel 2019, ma sta già facendo discutere analisti e investitori sull’effettiva realizzazione del progetto.
Tesla Semi: tutti i dettagli sul camion del futuro
Tesla Semi è stato presentato nel corso di un evento speciale organizzato a Hawthorne, poco distante da Los Angeles, in California. Questo nuovo prototipo ricorda, nel design e nelle funzionalità, i vecchi camion messi in vendita finora, ma si differenzia per una dimensione più imponente e per una capacità di trasporto che arriva fino a 36 tonnellate di carico. Grazie a questo progetto, dunque, Musk vorrebbe attirare nuovi investimenti e clienti, interessati ad aggiornare le loro flotte con veicoli commerciali che possano circolare senza limitazioni, anche nei centri urbani dove è impedito il passaggio ai tradizionali camion che, come ben sappiamo, sono molto spesso inquinanti. La motrice di questo innovativo camion è una via di mezzo tra un camion tradizionale, un’automobile da corsa ed una locomotiva di un treno ad alta velocità. Il muso è allungato e stretto per essere più aerodinamico, con una cabina più stretta, ma comunque spaziosa grazie alla minore quantità di strumentazioni di bordo. E così come avviene sui treni dell’alta velocità, il sedile del guidatore è collocato al centro e non su uno dei due lati della cabina. In questo modo può avere una visuale più completa sulla strada e, al tempo stesso, consente a Tesla di produrre una sola versione del suo camion, utilizzabile sia nei paesi dove si guida tenendo la destra, sia in quelli dove si viaggia sulla parte sinistra della strada. Esiste anche un sedile per il passeggero, nella parte posteriore della cabina e messo fuori asse rispetto a quello del guidatore. Ecco un breve video riepilogativo dell’evento in cui è stato presentato Semi:
Tesla Semi: molto di più di un semplice camion
Non si può parlare di camion del futuro senza citare l’interattività, ed infatti Tesla Semi monterà a bordo due grandi touchscreen, collocati ai lati del volante. Si tratta di una soluzione analoga a quella utilizzata dalle altre automobili dello stesso marchio: gli schermi, in questo modo, possono mostrare la velocità a cui si sta viaggiando, la distanza percorsa, lo stato dei motori e delle batterie, una mappa con il percorso che si sta seguendo e le immagini riprese dalle videocamere, montate sugli specchi retrovisori del camion e nella sua parte frontale, sotto al parabrezza. Oltre ad aiutare chi guida a prendere dimestichezza con il sedile al centro, le telecamere sono collegate agli altri sensori di navigazione del camion per la guida con il pilota automatico. Insomma si tratta di un vero e proprio “smart” camion che rivoluzionerà il settore dei trasporti.
Semi è mosso da quattro motori elettrici indipendenti, collegati alle 4 ruote posteriori della motrice, mentre le batterie sono collocate nella parte inferiore della cabina, scelta che ha permesso di rendere più stabile il camion rispetto a un normale modello diesel. La motrice riesce a passare da 0 a 100 chilometri orari in poco più di 5 secondi, se invece il camion ha un rimorchio a pieno carico, si passa a 20 secondi circa. I motori del Semi e le loro batterie sono garantiti per 1,6 milioni di chilometri. Nei giorni scorsi analisti e osservatori avevano segnalato che il vero punto debole del Semi poteva essere la scarsa autonomia, ma durante la presentazione Musk ha smentito queste previsioni, affermando che il Tesla Semi ha un’autonomia tra i 500 e gli 800 chilometri con una sola ricarica. Nelle stazioni di ricarica Tesla, ormai presenti in buona parte degli Stati Uniti e sulle strade principali di mezzo mondo, i camionisti potranno ricaricare i loro mezzi in 30 minuti.
Secondo i calcoli di Tesla, il Semi consente di risparmiare 200 mila dollari di gasolio all’anno, rispetto a un camion diesel con uguale potenza. Il risparmio è tale da potersi ripagare l’intero TIR elettrico in un paio di anni. Insomma, date le premesse, se Tesla Semi verrà venduto in tempo per il 2019 e manterrà tali caratteristiche, Elon Musk farà di nuovo centro, accogliendo i consumatori nel mondo del futuro.