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Lo smartphone è in grado di agire sul nostro cervello: un utilizzo prolungato può influire sui nostri pensieri e sulla nostra modalità di approcciarci alle situazioni
Quando l’utilizzo dello smartphone diventa importante, soprattutto in giovane età, i risultati possono essere ancora più importanti e rischiosi.
Millennials
I cosiddetti “Millennials”, che sono coloro che sono nati tra la metà degli anni Ottanta e i primi anni del Duemila, vengono considerati come una generazione individualista. Ma non lo dice solo la psicologia, ma anni e anni di ricerche sul tema. I Millenials, per intenderci, sono quelli che non hanno mai concepito una vita senza Facebook o Instagram, perché sono cresciuti utilizzando internet già dalla culla. Per questo, hanno una familiarità con la tecnologia davvero considerevole.
Un uso sconsiderato può portare a patologie più o meno gravi
Lo smartphone ma anche il tablet, il PC e i videogame sembrano essere direttamente collegati con la probabilità di sviluppare forme di depressione grave per i giovani.
In particolare sembra che siano gli schermi retroilluminati gli imputati in grado di causare problemi sia dal punto di vista ormonale sia per l’ipereccitazione provocata a livello mentale. Studi recenti hanno anche evidenziato come tali dispositivi influiscano negativamente sulla qualità del sonno.
Lo affermano diversi studi, ultimo in ordine di tempo quello condotto dai ricercatori della Florida State University degli Stati Uniti. Secondo i ricercatori, infatti, smartphone, tablet e PC sono dannosi per la salute psicologica se usati in maniera eccessiva.
I ricercatori hanno scoperto che il 48% degli adolescenti che aveva trascorso almeno cinque ore davanti a smartphone, tablet o PC evidenziava un marcato comportamento depressivo. Percentuale che si riduceva al 28% se l’utilizzo era limitato a trenta minuti continuati. I risultati, pubblicati su Clinical Psychological Science, sottolinea una marcata infelicità, depressione e ansia causata dai nuovi device elettronici.
Alcuni studiosi hanno addirittura affermato che la percentuale di giovani che soffre di disturbi depressivi è indicativa e che cresce con l’aumentare di tempo trascorso su internet.
Dipendenza da smartphone
La domanda da porsi è chiara: perché gli adolescenti passano così tanto tempo davanti al telefono? La risposta sembra arrivare da un altro studio americano, più precisamente da un team di ricerca della Binghamton University. Secondo l’autore di tale studio: “Il meccanismo fisiologico che si innesca a causa di un uso eccessivo dello smartphone è l’eccitazione dei neuroni con conseguente rilascio di dopamina: un fenomeno che nel corso del tempo instilla in noi il bisogno di feedback rapidi e gratificazioni immediate”.
Insomma, una vera e propria forma di dipendenza. Dunque in parole povere gli smartphone sono diventati strumenti che offrono una soddisfazione breve, ma immediata. Il senso di appagamento diviene quasi una droga che alimenta un bisogno via via sempre crescente di gratificazione.
Secondo diversi psicologi chi nasce e cresce in un ambiente familiare precario, tende a soddisfare immediatamente l’impulso di gratificazione, perché è la scelta più ragionevole. Per scongiurare la crescente tendenza a passare un numero smodato di ore davanti al telefono, rischiando di compromettere le proprie possibilità di felicità personale, sia fondamentale che i genitori aiutino i propri figli a crescere in un ambiente sicuro con certezze stabili. Di fatti la mancanza di punti di riferimento ed esempi comportamentali sani che siano un modello per gli adolescenti è una delle cause compartecipanti alla depressione.
Probabilmente l’utilizzo dello smartphone è solo un elemento che contribuisce, con altri fattori, allo sviluppo di forme patologiche di depressione in quanto l’uso spropositato della tecnologia sia causato da un ambiente di crescita che non favorisce la sicurezza personale e lo sviluppo di un sano autocontrollo.
È diminuita anche la percentuale di chi ha una storia sentimentale reale: parte del corteggiamento avviene attraverso le chat e non è detto che poi si arrivi a un incontro. La tecnologia ha permeato ogni aspetto della nostra vita.
Siamo davvero davanti a un fenomeno preoccupante? O sono semplicemente toni allarmistici volti ad alzare le armi verso i tempi che cambiano?
Staremo a vedere…