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Magic Leap, startup americana fondata da Rony Abovitz nel 2010 e che ha collaborato attivamente con Google e Qualcomm, ha finalmente mostrato il suo primo visore stand alone per la realtà aumentata, dopo anni di speculazioni. Si tratta di un dispositivo che integra le componenti hardware e software necessarie per generare un’esperienza senza precedenti e che, secondo gli sviluppatori, segnerà il benchmark per l’interazione tra uomo e macchina.
Nel nostro articolo, dunque, abbiamo deciso di illustrarvi tutti i dettagli resi noti su questo visore, grazie alla prova effettuata da Brian Crescente, giornalista della versione americana di Rolling Stone.
Magic Leap: tutti i dettagli sul primo visore della startup
Il dispositivo in questione ha il nome in codice di Magic Leap One e si presenta come il vero antagonista di Hololens, con un pacchetto che include, oltre al visore, un controller e un’unità di elaborazione da portare al polso. La sua feature preminente consiste nel creare oggetti virtuali in 3D miscelandoli perfettamente con la realtà (da qui, appunto, il termine Mixed Reality) in modo super realistico. Secondo l’azienda, il cervello processerebbe i contenuti e gli oggetti digitali come fossero reali, da cui un senso di immersione mai provato prima. Magic Leap One non ha bisogno di un PC né di uno smartphone per funzionare e, sebbene gli sviluppatori non abbiano specificato in maniera dettagliata l’hardware interno, sarà un qualcosa di potente simile ad un Macbook Pro con forti CPU. Magic Leap One dispone anche di tecnologia di eye-tracking, che permette di stabilire un contatto visivo con i personaggi protagonisti dell’esperienza virtuale. Come nel caso degli Oculus Touch o del controller di HTC Vive, poi, l’headset si avvale di un controller tracciato a sei gradi di libertà che può essere utilizzato per interagire con gli oggetti virtuali sul display. Grazie alla mappatura 3D dello spazio sarà possibile gestire posizione e movimento degli oggetti con precisione. Creature da combattere, animali da compagnia, avatar di persone lontane, mobili, meccanismi. Qualsiasi cosa, potenzialmente, perfettamente integrata con l’ambiente, come illustrato in questo simpatico video risalente a qualche anno fa:
Un altro vantaggio di questo dispositivo è rappresentato dal fattore estetico, in quanto Magic Leap è leggermente più grande di un paio d’occhiali e meno ingombrante rispetto ai classici visori di realtà mixata o aumentata. Per il momento sembra che Magic Leap One soffra di un campo visivo piuttosto limitato ad appena 40 gradi, un difetto in comune con Microsoft Hololens, ma che la società conta già di eliminare dalle prossime versioni del prodotto. Impossibile però per il momento sapere quando questo avverrà, ma soprattutto quando (e a che prezzo) si potrà acquistare il gadget. Dalle informazioni fornite dalla società sappiamo solo che possiamo aspettarci un lancio nel corso del 2018, e che il costo purtroppo sarà elevato. Per ora la società ha mostrato solo alcune immagini che, stando alle dichiarazioni dell’azienda stessa, sono state modificate solo per eliminare parti tutelate dalla Proprietà Intellettuale.
Magic Leap One ed il futuro della realtà aumentata
Dopo aver testato a lungo Magic Leap One, Brian Crescente ha così affermato: “Avvicinarsi all’oggetto volante non ne rendeva visibili i pixel; evidenziava dettagli che non potevo vedere da lontano. Ma se mi avvicinavo troppo spariva, oppure improvvisamente ci finivo dentro. Artefatti, mi hanno spiegato, di una demo non ancora finita. Ho notato anche che i suoni del robot si muovevano mentre gli giravo intorno, e il suono proveniva sempre dalla posizione giusta dovunque mi mettessi”. Sembrerebbe proprio che il dispositivo sia destinato a superare Siri ed Alexa, non limitandosi ad essere una semplice voce bensì ad offrire un’assistenza con un corpo e controllata dall’Intelligenza Artificiale. In attesa di scoprirne di più, l’azienda ha invitato a registrarsi sul sito ufficiale e per inserire la propria e-mail e rimanere aggiornati su tutte le novità in arrivo.