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Nemmeno il tempo di iniziare il nuovo anno che il cielo è già in tumulto per un evento celeste.
Anche il Sole ha deciso di celebrare il termine del suo ciclo con un fenomeno naturale degno di nota: a Capodanno il vento solare ha dato origine a una tempesta magnetica.
Una tempesta magnetica trae origine dalla capacità del vento solare di trasportare uno sciame di particelle espulse dal Sole. La tempesta si crea quando tale sciame incontra il campo magnetico terrestre.
Nel caso specifico, la tempesta magnetica di Capodanno è stata innescata da una raffica di vento solare veloce proveniente da una sorta di buco che si è formato nella parte più esterna dell’atmosfera solare e che, come detto, ha scagliato verso il nostro pianeta uno sciame di particelle cariche di energia.
Buchi coronali
Questi fenomeni, tipici della nostra stella, vengono chiamati “buchi coronali” e sono normali in prossimità del versificarsi del minimo dell’attività solare, che si presenta con regolarità ogni 11 anni circa.
Le tempeste magnetiche avvengono, quindi, solo quando le particelle solari vengono espulse e sospinte dal vento solare in direzione del nostro pianeta terra. La forza del vento solare cambia in base all’attività solare e questi cambiamenti modificano le correnti elettriche della ionosfera.
Questo evento è accaduto proprio ieri, il 1° Gennaio 2018: si è trattato di una tempesta mite, ma spettacolare.
L’Agenzia Americana per L’Atmosfera ha registrato una tempesta magnetica con intensità di classe G1, il livello più basso nella scala da uno a cinque che ne misura l’intensità. Ciò è dovuto al fatto che il Sole si sta avvicinando al minimo del ciclo di 11 anni che caratterizza la sua attività.
Aurora boreale
L’evento è stato di debole intensità ma ha permesso la creazione di stupende aurore boreali ai Poli terrestri. Questi straordinari fenomeni si sono presentati con intensità (e bellezza) addirittura superiori rispetto al solito grazie alla Luna piena che, proprio ieri, ha illuminato i paesaggi artici con splendidi bagliori argentei.
Chi si è ritrovato, quindi, il primo giorno dell’anno a latitudini più settentrionali nell’emisfero boreale e più meridionali nell’emisfero australe ha avuto la possibilità di ammirare luci d’eccezione nel cielo.
Le previsioni emanate nei giorni precedenti il fenomeno facevano riferimento al rischio di possibili disturbi sulle onde corte delle aree geografiche limitrofe ai poli terrestri: non si hanno al momento notizie in relazione al fatto che siano o meno avvenute.
Non si sono, invece, registrati effetti particolari, né di tipo visivo né di tipo magnetico, alle nostre latitudini.
La Superluna
La tempesta magnetica di Capodanno, tuttavia, non è stato l’unico straordinario fenomeno apprezzato da chi è stato con il naso all’insù.
A farci compagnia nella notte di Capodanno è apparsa anche la Superluna.
Il cielo di Capodanno, infatti, ha regalato a tutti noi il primo spettacolo di Superluna del nuovo anno.
La Superluna è il fenomeno che si presenta quando il nostro satellite si trova nel punto più vicino alla Terra, chiamato perigeo.
Ieri il nostro satellite si è mostrato a tutti noi più grande e luminoso del solito: alle ore 22.56 del primo gennaio si è presentata agli occhi di tutti la Superluna che è diventata piena alle ore 3.24 del 2 Gennaio.
La prima Superluna del 2018 sarà seguita da un fenomeno analogo il 31 Gennaio che, inoltre, coinciderà anche con un’eclissi di luna, purtroppo non visibile dall’Italia.
Inoltre, sarà anche la più vicina, circa 1000 km più vicina rispetto alla altre, e dunque più grande di tutti gli ultimi fenomeni analoghi registrati dell’intero 2018.
Il Sole ha deciso di augurare al pianeta Terra un Buon 2018 davvero speciale.