La notizia si era diffusa una decina di giorni fa ed era stata subito definita dai più come una missione top secret.
Le notizie al riguardo, infatti, erano davvero poche: si sapeva solamente che dopo ben due rinvii, il satellite Zuma del governo USA sarebbe stato lanciato in orbita dal razzo Falcon 9 di SpaceX.
SpaceX è la società fondata nel 2002 da Elon Musk, il ceo di Tesla, che raggruppa diversi investitori privati per fornire trasporti spaziali, ridurre i costi dei lanci spaziali e favorire la colonizzazione di Marte prima di quanto intenda farlo la NASA.
Il lancio si è verificato il 7 gennaio 2018, presso il Kennedy Space Center (KSC) della NASA situato in Florida: il satellite è decollato dal Pad 40 del KSC ed è stato portato in orbita dal lanciatore Falcon 9 di proprietà di SpaceX.
Né l’azienda aerospaziale né il governo USA hanno reso noti i dettagli degli incarichi che il satellite Zuma avrebbe dovuto compiere in orbita: la missione è stata gestita nella massima riservatezza. Anche la destinazione di Zuma e l’orbita che avrebbe dovuto percorrere sono rimase top secret, ma alcune indiscrezioni indicano che il satellite avrebbe dovuto dirigersi verso la parte più bassa dell’orbita terrestre.
Il decollo di Zuma è stato più volte posticipato da SpaceX: era, infatti, inizialmente previsto per Novembre 2017. L’azienda aerospaziale ha poi comunicato il primo posticipo della missione, impostando la nuova data di partenza al 5 gennaio 2018. Le motivazioni del ritardo sarebbero state legate allo svolgimento di alcuni test per conto di un altro cliente, i quali avrebbero portato al posticipo del lancio di Zuma.
Però, ad un solo giorno dalla nuova partenza, è stato comunicato un ulteriore posticipo della missione. Il 4 gennaio 2018 infatti, SpaceX ha dichiarato che il decollo di Zuma sarebbe avvenuto il 7 gennaio, data che poi si è finalmente rivelata quella definitiva.
L’epilogo della missione è stato molto rapido e inaspettato
Secondo alcune fonti autorevoli ma non ufficiali qualcosa è andato storto e Zuma potrebbe essere ricaduto sulla terra e bruciato nell’atmosfera o addirittura essersi perso nello spazio.
Bloomberg e Wall Street Journal hanno scritto che funzionari governativi sono stati informati della scomparsa di Zuma. Una fonte di Bloomberg sostiene che il livello superiore del Falcon 9 ha fallito il distacco.
D’altra parte, alcuni portavoce di SpaceX e di Northrop Grumman, l’altro produttore del satellite, si sono rifiutati di commentare le missioni di questa natura, sottolineando tuttavia che “sin da ora i nostri dati indicano che Falcon 9 è stato lanciato come previsto”.
A quanto pare Zuma è arrivato nell’orbita terrestre bassa (circa 2.000 chilometri sopra la superficie terrestre), poi si sono perse le sue tracce.
Come detto, la destinazione del satellite Zuma non era stata resa nota, così come i dettagli sul carico: cosa non insolita se si ha a che fare con questioni militari, di sicurezza nazionale, difesa o sorveglianza. SpaceX non ha neanche trasmesso l’intera missione.
Due immagini pubblicate su Twitter mostrano una strana spirale luminosa nel cielo che potrebbe essere stata generata dopo il lancio di Zuma, avvenuto domenica scorsa.
A bordo del Falcon 9 oltre al satellite Zuma, la navetta spaziale X-37B dell’Aeronautica statunitense e altro materiale sensibile. Il lancio, come i precedenti, ha incluso anche il tentativo di atterraggio senza danni del primo stadio del Falcon 9: un pezzo che Space X punta a riutilizzare come già fatto almeno cinque volte in passato, con l’obiettivo di abbassare i costi delle sue missioni spaziali.
SpaceX nel 2017 ha completato 18 lanci e per il 2018 l’obiettivo è 30 missioni: speriamo che le prossime possano vantare un epilogo migliore.
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