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Dopo una fase di gestazione alquanto travagliata, arriva su PC una delle più recenti versioni di Android, ovvero x86, software creato per effettuare il porting del celebre sistema operativo di Google anche su desktop. Lo scopo del progetto consiste nel riprodurre in maniera ottimale l’esperienza di Android e renderla compatibile con la stragrande maggioranza dei computer e notebook AMD o Intel.
Android x86 porta l’esperienza dello smartphone su PC
Il sistema operativo giunge alla sua versione stabile, portando con sé tante migliorie richieste dagli utenti. In passato erano già avvenute due release, una a giugno e una a ottobre, ma soltanto quest’ultima è al momento esente da bug. Grazie a x86 l’interfaccia è rimasta simile a quella dello smartphone e gli utenti che posseggono un PC possono lanciare più app simultaneamente attraverso la modalità multi-window e lanciare Android anche da un flash drive. Il sistema operativo è installabile anche tramite macchina virtuale e presenta come launcher di sistema Taskbar, in modo da avere una migliore esperienza desktop. L’unico difetto consiste nella presenza dei pulsanti di navigazione virtuale al di sotto del pannello tradizionale di Windows. Android-x86 7.1 rende anche più facile installare la ROM sui computer. Le configurazioni di avvio doppio ora creano correttamente una voce di avvio EFI, mentre ora c’è anche un’ opzione di installazione automatizzata per coloro che vogliono che Android-x86 sia il loro unico sistema operativo. La release ha anche un supporto migliore per l’hardware più recente, specialmente per i processori grafici. Come con qualsiasi ROM Android, l’installazione di Android-x86 richiede una certa cura, soprattutto quando si installa a fianco a Windows. Tuttavia, a differenza delle tradizionali ROM Android, è possibile provare prima senza toccare il disco rigido avviandosi in una versione “Live” di Android-x86, che è particolarmente utile se si vuole prima verificare se il dispositivo è compatibile. È anche possibile eseguirlo in una macchina virtuale come VirtualBox, anche se si noti che sarà naturalmente più lento rispetto a quando si esegue live.
In tanti si aspettavano il debutto di Oreo su Android-x86, tuttavia va ricordato che il software che permette il porting è un progetto supportato da developer di terze parti, perciò alcuni ritardi nell’aggiornamento sono più che comprensibili. Per il resto, l’uso di Android Nougat 7.1 su PC grazie ad Android-x86 sembra essere convincente da diversi punti di vista: l’interazione avviene con mouse e tastiera, possiamo liberamente scaricare app da Google Play Store e comportarci esattamente come se stessimo utilizzando Android su smartphone o tablet: un’applicazione decisamente da provare, anche per chi fino ad oggi si è destreggiato con emulatori e affini.
Sempre per rimanere in tema Android, vi ricordiamo che sono già iniziate a circolare le voci sulla nona versione, chiamata con il nome in codice “Pistachio”. Quest’ultima dovrebbe garantire una nuova interfaccia grafica, supporto totale al “notch”, miglioramento della gestione delle risorse e una maggiore integrazione di Google Assistant. Un’estetica in stile iPhone X, dunque, con un environment virtuale in grado di adeguarsi anche ai sempre più diffusi dispositivi con display flessibile, come quelli in cantiere nella società coreana di Samsung. Inoltre, con l’introduzione di Android 9, i dispositivi potranno godere di un’ottimizzazione complessiva nella gestione dell’autonomia residua.
I più maliziosi intendono questa manovra come un tentativo di Google di accaparrarsi la clientela più fedele di Apple, ancora restia a passare ad un sistema operativo open source. Nonostante sia già molto atteso, Android Pistachio non vedrà la luce prima di qualche mese: la presentazione di consueto avviene durante il Google I/O, una conferenza stampa organizzata per il mese di Maggio. Per il rilascio ufficiale, invece, bisognerà aspettare ancora un po’, poiché dovrebbe essere previsto per la fine di questa estate, presumibilmente tra fine Agosto ed inizio Settembre.
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