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Il tema delle fake news è all’ordine del giorno. Le nostre pagine Facebook e Twitter ne sono piene. Ed ogni giorno dobbiamo divincolarci tra ciò che è reale e ciò che non lo è. Diveniamo noi stessi esperti investigatori per capire se la provenienza della notizia in questione è dubbia e, talvolta, anche davanti all’evidenza c’è chi ancora sostiene che determinate bufale siano vere. I più complottisti sostengono che le informazioni sono manipolate dal potere per veicolare le nostre menti, ma la realtà è che, nell’era dove tutto è a portata di click, chiunque, non solo i grandi potenti, possono nascondersi dietro la maschera di un grande creatore di fake news. Il web, nato come strumento di informazione, si è trasformato in un labirinto di notizie vere o del tutto inventate, nel quale risulta sempre più difficile destreggiarsi. È per questo che Facebook, Twitter, Google, ma anche governi e politici, ci promettono di trovare il metodo per combattere le fake news. Facebook ci assicura che con i prossimi aggiornamenti ci saranno più controlli. Twitter ci rassicura che le notizie false diminuiranno drasticamente. Google realizza un algoritmo che verifica la credibilità di ogni notizia. Eppure il web pullula ancora di notizie di dubbia provenienza e veridicità. Forse il problema non è come contrastarle, ma come conoscerle per evitarle.
Che cos’è Bad News?
L’organizzazione olandese Drog, in collaborazione con alcuni ricercatori dell’Università di Cambridge, hanno lavorato per ribaltare i termini della questione e capire come ci si trovi dall’altra parte. È così che è nato: Bad News, videogioco che non ci insegna a smascherare le fake news, ma a crearle e diventare leader nel settore della disinformazione online. Il gioco inizia subito con il primo tweet, nel quale ci scagliamo contro il governo, vedendo le reazioni dei nostri ipotetici followers.
Sul lato abbiamo degli indicatori con il numero di followers e la nostra credibilità. Se le nostre parole colpiscono i nostri fans possiamo proseguire nel gioco, celando la nostra identità dietro un account falso. Il gioco ci propone anche una seria di notizie, prese da testate famose o meno, alle quali dovremmo dare un punteggio di credibilità. Con il nostro finto account continuiamo a twittare false notizie, aumentando la nostra credibilità ed il nostro numero di followers, avanzando così nel gioco. Lo step successivo del gioco ci propone di creare un sito web oppure un blog, da lì alla vetta della disinformazione il passo è breve.
Qual è il vero scopo di Bad News?
Per quanto vestire i panni del cattivo possa essere intrigante e stimolante, i creatori di Bad News avevano ben altri ideali. L’obiettivo era quella di creare un vero e proprio vaccino per la mente. Capire le dinamiche della creazione delle fake news ci donerà il superpotere di sventarle. Sfogliando ora le pagine dei principali social network non troveremo più alcuna difficoltà nel riconoscerle. Ecco che il vaccino ha creato nella nostra mente i giusti anticorpi contro la disinformazione. L’ambizioso progetto crea un forte legame tra l’aspetto ludico e quello didattico, mentre ci sforziamo di creare fake news sempre più elaborate per avanzare nel gioco, la nostra mente comincia ad assimilare le sottili sfumature che distinguono una notizia vera da una falsa. Il gioco ha un forte riscontro anche nella sensibilizzazione dei giocatori su quelle che possono essere le conseguenze di una bufala su di un pubblico facilmente manipolabile. Oltre a creare un vaccino servirà anche come ricerca per migliore le difese informatiche contro le notizie false. Così mentre concluderemo il gioco con i nostri migliaia di followers ci domanderemo quanto questo influisca nel mondo reale.
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