Dopo le varie promesse fatte da qui al 2030, Elon Musk ha deciso di scatenare un’altra reazione del web, annunciando che The Boring Company, la sua azienda nota per il lanciafiamme da 500 dollari, si metterà a lavoro per avviare una produzione di mattoncini LEGO giganti ad incastro ricavati dalle rocce degli scavi dei tunnel, per la costruzione di edifici come scuole, uffici e monumenti. Musk ha parlato scherzosamente di utilizzare i fondi provenienti dalla vendita di cappelli a marchio Boring Company, lanciafiamme e altri prodotti imminenti.
Elon Musk e la folle idea dei LEGO giganti
L’annuncio della folle idea è avvenuto tramite un post su Twitter che recita: “Novità in arrivo da Boring Company. Mattoni a incastro grandi come mattoni veri, simili a LEGO e realizzati con le rocce ricavate dai tunnel, che si possono utilizzare per costruire sculture ed edifici. Studiati per i forti sismi che colpiscono la California, i mattoni saranno super resistenti ma allo stesso tempo leggeri, come l’ala di un aereo”. La promessa è che saranno antisismici ma leggeri perché vuoti all’interno, come le ali degli aerei. In un secondo tweet, invece, l’imprenditore ha dichiarato di aver già le idee chiare sulla sua prima costruzione con i nuovi mattoni ad incastro. Il primo kit sarà quello dell’antico Egitto e comprenderà le piramidi, la Sfinge, il tempio di Horus e via discorrendo. I mattoncini saranno agganciabili l’uno con l’altro per creare costruzioni, ma soprattutto perché saranno cavi al loro interno. Così facendo dovrebbero risultare sia abbastanza solidi da poterci costruire strutture abitabili e durevoli, sia sufficientemente leggeri da essere trasportati senza costi ingenti. Probabilmente l’azienda ha già materiale a sufficienza per costruire quei mattoni dal momento che a quanto pare hanno già completato un tunnel di 100 metri con un ingresso nel parcheggio di SpaceX a Hawthorne e stanno attualmente lavorando per estendere un altro tunnel di 2 miglia verso l’aeroporto internazionale di Los Angeles.
LEGO giganti: una promessa irrealizzabile?
Al momento non sappiamo se e quando questo progetto vedrà la luce, ma ciò che è chiaro è che trovare qualcosa di costruttivo dai detriti ricavati dalla terra aspra dei tunnel è stata da tempo una priorità per The Boring Company. L’azienda ha da tempo dichiarato sul proprio sito web e in varie riunioni di pianificazione comunale che intende trovare il modo di riciclare il substrato che sta rimuovendo dalle proprie gallerie, con particolare attenzione alla loro trasformazione “in mattoni utili per la costruzione di strutture“. La Boring Company ha anche preso in considerazione l’idea di utilizzare questa terra in più per allineare i tunnel che sta creando, invece di farlo con il cemento, che a suo parere sarebbe più ecologico. Sarà senza dubbio interessante vedere come si presenta quest’ultimo prodotto, che certamente potrebbe essere molto più sostenibile rispetto alla produzione di cappelli e lanciafiamme. Potrebbero aprire un negozio accanto ad ogni nuovo progetto dove stanno scavando e ciò creerebbe posti di lavoro e entrate aggiuntive per l’azienda. Inoltre, questa tendenza di strutture facili da costruire sembra prendere piede con le più avanzate tecnologie di stampa 3D e di prefabbricazione. I mattoni prodotti da Boring Company potrebbero anche essere sfruttati per realizzare il rivestimento dei tunnel in cui si muove il treno magnetico ad altissima velocità con la tecnologia Hyperloop. In questo modo sarebbe possibile ridurre i costi del progetto per i materiali.
Hyperloop non è altro che un’ipotesi di tecnologia futuribile per il trasporto ad alta velocità di treno-merci e passeggeri sparato a tutta velocità a oltre 1200 km/h all’interno di un tunnel a bassa pressione capace di collegare le varie capitali europee e mondiali in poco più di un’ora. L’intero sistema sarebbe alimentato da pannelli fotovoltaici che permetterebbero di diminuire l’impatto ambientale. Quello che fino a qualche anno fa sembrava essere la trama di un film di fantascienza, ora sembra realtà, grazie ai diversi esperimenti progetti portati avanti negli Stati Uniti, in Europa, in Asia e Oceania.
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