La maggior parte delle città costiere scomparirà nel giro di qualche decina di anni. L’aria sarà ogni giorno più irrespirabile e l’acqua sempre più inquinata, fino a rendere le poche sorgenti potabili un miraggio. Le estati saranno sempre più torride e frequenti le catastrofi naturali quali uragani, tempeste ed inondazioni. I raccolti verranno distrutti e le scarse risorse alimentari porteranno a guerre e carestie, creando un sempre crescente dislivello economico mondiale. Questa è l’apocalisse che la noncuranza della razza umana ha creato. Ed adesso correre ai ripari risulta essere impossibile, nonostante i trattati sulla riduzione di gas serra in molti continuano ad ignorare gli imminenti pericoli e, se riuscire a far ragionare quasi 8 miliardi di persone è un impresa irrealizzabile, l’unica vera soluzione sembra risiedere nelle innovazioni tecnologiche. Ecco qui alcune tecnologie che promettono di salvarci dal riscaldamento globale.
L’internet of things
Tra le tecnologie che combattano il riscaldamento globale c’è senza dubbio l’internet of things. Esso, infatti, collegando tutte le apparecchiature di casa, riscaldamento ed illuminazione, controlla i consumi e quindi riduce le emissioni di CO2. Ci sono, infatti, diversi device, tra i quali anche Nest ed Hive, che oltre a monitorare la temperature e quindi ad assicurarsi il corretto riscaldamento degli ambienti domestici, senza sprechi, controllano anche la qualità dell’aria che respiriamo.
L’ingegneria climatica
L‘ingegneria climatica sono degli studi che servono a contrastare i cambiamenti climatici ed in particolar modo il riscaldamento globale, a livello mondiale. Il principale obiettivo dell’ingegneria climatica è quello di rimuovere la CO2. Per fare ciò si sta cercando di fertilizzare artificialmente le alghe oceaniche che catturano la CO2, rilasciare ceneri vulcaniche che servono da refrigeranti ed addirittura posizionare degli specchi nello spazio per dirigere i raggi solari.
La rivoluzione dei trasporti
Ovviamente, quello che probabilmente è il settore più rilevante dove intervenire è quello dei trasporti. E qui, infatti, si stanno facendo passi da gigante. Molti paesi Europei hanno già dato l’ultimatum a benzina e diesel, bloccando definitivamente, nei prossimi anni, la vendita di questi veicoli, favorendo quelli elettrici ed ibridi. Tra gli altri, l’Inghilterra, ha da poco sostituito i mezzi della Royal Mail con veicoli elettrici.
Acqua secca
L’acqua secca, anche se sembra uscita da un libro di fantascienza, potrebbe rivelarsi davvero un valido alleato alla lotta contro il riscaldamento globale. Questa sostanza, realizzata all’università di Liverpool, composta al 95% d’acqua, sottoforma di polvere, è stata realizzata di modo da non poter più tornare allo stato liquido. In questo particolare stato della materia, l’acqua secca è in grado di assorbire gas, tra cui anche proprio la CO2. Si pensa, quindi, ad uno stoccaggio della Co2, in forma polverosa, per evitare che essa venga dispersa nell’atmosfera. Inoltre, l’acqua secca, come detto, è in grado di assorbire altri gas, tra cui il metano, permettendo, in un futuro non troppo lontano, di realizzare veicoli a metano in polvere, più sicuri ed efficienti.
Ventilatori cattura anidride carbonica
La prima compagnia a creare un impianto di cattura di anidride carbonica è la Climeworks, la quale ha installato nei pressi di Zurigo, dei ventilatori giganti, in grado di catturare l’anidride carbonica presente nell’aria ed immagazzinarla. La climeworks non è, però, più sola, ad essa infatti si sono aggiunte diverse aziende con lo stesso scopo, sparse per tutto il globo.
Energia dall’asfalto
Scott Brusaw, ingegnere elettrico, infine, sta lavorando su di un progetto decisamente ambizioso, incorporare nel manto stradale i pannelli solari. Gli studi ed i pronostici fatti a riguardo prevedono che se l’intera rete stradale statunitense fosse realizzata con i pannelli di Brusaw, essi riuscirebbero a produrre energia pari a 3 volte il consumo dell’intero paese.
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