Presentato con una campagna kickstarter, Agony è uno di quei giochi che si prefissava l’obiettivo di trasportare letteralmente l’utente all’inferno facendogli vivere atmosfere e situazioni al limite del terrore.
Le premesse senza dubbio erano molto interessanti (al punto che molti hanno deciso di investire in questo progetto), anche se purtroppo i risultati non hanno ripagato in pieno quanto visto in trailer e demo.
Vediamo insieme le caratteristiche di questo titolo.
Gameplay e ripetitività
Uno degli aspetti che salta subito all’occhio giocando a questo Agony è un gameplay che non gratifica in tutto e per tutto il giocatore e che, anzi, è in grado di annoiare in quanto estremamente ripetitivo e privo di spessore.
Nello specifico il giocatore “indosserà i panni” di un’anima dannata all’inferno la quale è costretta a vagare nei vari gironi alla ricerca di una risposta.
Il tutto però è inserito in un contesto di gioco poco mirato che, nella maggior parte dei casi, non è in grado di chiarire assolutamente niente e contribuisce, per contro, a incasinare ancora di più la mente del giocatore.
La progressione purtroppo è completamente assente e dopo poche ore di gioco gli stimoli risultano veramente esigui. Il gioco ha una durata che può variare dalle 5 alle 10 ore in base al numero di collezionabili che si intende trovare e in base a quante volte ci si perde negli ambienti tutti uguali.
I nemici sono rappresentati da demoni i quali però, ancora una volta, non sono assolutamente un punto forte di questo titolo in quanto risultano molto ripetitivi e di poco spessore.
Buio, buio, buio
Dal punto di vista grafico questo Agony presenta alcuni elementi particolarmente notevoli. Gli ambienti infernali sono fatti realmente bene con atmosfere e caratterizzazioni sceniche davvero congeniali.
Tuttavia c’è da idre che degli errori importanti sono stati fatti per ciò che riguarda l’illuminazione la quale risulta totalmente assente in numerosi ambienti. Va da sé che un ambiente infernale non sia ben illuminato ma, anche utilizzando una torcia o comunque delle fonti di illuminazione, la giocabilità è pesantemente compromessa.
Il gioco da la possibilità di utilizzare dei segnali luminosi che indichino la strada (in stile Monster Hunter per intenderci) ma questi sono utilizzabili in maniera limitata e devono essere ricaricati ai vari checkpoint.
La morte è gestita in maniera interessante. Quando si va in game over è possibile fluttuare come anima e possedere il corpo di dannati o demoni in base al proprio livello, naturalmente un numero di volte limitato prima di morire del tutto.
In più anche i modelli per quanto riguarda i personaggi e i demoni risultano di poco conto senza particolari caratteristiche degne di nota. I bug non mancano e purtroppo rischiano spesso di compromettere anche la giocabilità del titolo con vertiginosi cali di frame e texture non caricate in maniera impeccabile.
Per quanto riguarda il comparto audio c’è da dire che la colonna sonora non è memorabile e il doppiaggio in inglese senza spessore.
Considerazioni e voto finale
In virtù di quanto visto bisogna fare alcune considerazioni. Agony purtroppo risponde a quella categoria di titoli che è vittima di una hype incredibile (generata a giusta ragione da demo e trailer) ma che poi nell’atto pratico pecca in numerosi aspetti.
Le premesse erano ottime così come il concept e le ambientazioni le quali tutto sommato sono molto gradevoli e ben strutturate non bilanciano le gravi mancanze.
La delusione pertanto è stata cocente soprattutto per chi in questo gioco ha deciso di investire in campagna kickstarter. In virtù di tutto questo il voto per questo titolo non può superare il 5 in quanto ci sono elementi salvabili ma ci sono purtroppo tantissimi elementi, dal gameplay, alle meccaniche fino anche alla semplice resa che andrebbero riviste in maniera importante.
This post is also available in:
5
- Design 6
- Gameplay 4
- Trama 5