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Fin dai tempi più antichi l’uomo si è interrogato circa i grandi misteri che avvolgono l’universo e le due principali domande che si è posto sono: “c’è vita nello spazio e siamo soli nell’universo?”
In effetti considerando le recenti scoperte che parlano di un universo potenzialmente infinito è lecito chiedersi se in uno spazio così immensamente grande siano presenti altre forme di vita.
Le ricerche in tal senso sono state incredibilmente vaste e hanno portato comunque a risultati interessanti.
Vediamo di scoprirne di più.
Keplero e Trappist-1
I risultati più interessanti per comprendere se effettivamente ci sia vita nello spazio sono giunti dalla missione Keplero della NASA la quale ha come compito proprio quello di scovare altre forme di vita.
Partiamo dal presupposto che, affinché ci possa essere la vita, è fondamentale che vi siano dei pianeti in grado di accoglierla e farla sviluppare.
Proprio per questo risulta importantissimo individuare prima di ogni cosa questi possibili pianeti.
A quanto pare le notizie più interessanti riguardano un intero sistema solare il quale ruota attorno ad una nana rossa denominata Trappist-1.
Essa si trova a 39 anni luce da noi e quindi almeno per il momento è impossibile da raggiungere.
Ciò che risulta più interessante però è che il sistema di Trappist-1 prevede ben 7 pianeti tutti delle dimensioni della Terra di cui 3 sono sicuramente rocciosi e 6 presentano una temperatura stabile tra i 0 e i 100 gradi Celsius.
Questo sta a significare che è molto probabile che su questi pianeti sia presente un’atmosfera, dell’acqua e di conseguenza la vita.
Inoltre c’è da dire che Trappist-1 è molto più fredda rispetto al nostro Sole e, vista la distanza dei pianeti, pare che tutti abbiano la possibilità di ricevere la giusta quantità di luce e calore dalla stella.
Una scoperta davvero sensazionale.
Sviluppi futuri
Date le recenti scoperte ad opera di Keplero circa la ricerca di vita nello spazio ci saranno senza dubbio dei risvolti futuri davvero molto interessanti. La NASA nello specifico ha già annunciato che a questa spedizione seguirà TESS con nuovi strumenti di osservazione e delle apparecchiature molto più sofisticate.
In più successivamente arriverà anche un super telescopio ad altissima definizione che con ogni probabilità sarà in grado addirittura di fotografare i pianeti mostrandoci così finalmente il loro reale aspetto.
Le ricerche hanno condotto a risultati davvero incredibili e, alla luce dei fatti, appare chiaro che nel prossimo futuro lo sviluppo tecnologico potrebbe portare a meraviglie ancora maggiori.
Allo stato attuale naturalmente ci sono dei limiti temporali e tecnologici che non permettono di avvicinarsi a questi pianeti ma un giorno chi sa che non si riesca ad entrare in contatto con popolazioni aliene in pianeti molto simili al nostro.
In ogni caso basta pensare che la Nasa attualmente ha catalogato ben 4034 pianeti come potenziali mondi alieni di cui 2335 sono classificati come pianeti e 30 presentano le stesse dimensioni della Terra.
Risulta quindi facilmente prevedibile che almeno su uno di questi sia presente la vita e che il contatto, in ogni caso, avverrà nel corso dei prossimi decenni.
Prossime missioni
A confermare quanto detto c’è anche la volontà della NASA e non solo di intraprendere nuove missioni per comprendere se effettivamente ci sia vita nello spazio. Ad ottobre di quest’anno (2018) partirà infatti una spedizione per monitorare e fotografare elementi nello spazio.
Sempre nello stesso mese l’ESA ha previsto di lanciare la sua missione Solar Orbiter dedicata allo studio dell’eliosfera e della fisica spaziale la quale permetterà di comprendere come si sono sviluppati i pianeti e la vita.
Le missioni nel corso degli anni prossimi saranno ancora maggiori e avranno come scopo principale quello di prelevare campioni per lo studio in laboratorio.
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