La voce di Stephen Hawking, lo scienziato recentemente scomparso, è stata irradiata nello spazio lo scorso 15 Giugno 2018 con un messaggio di pace e speranza per il pianeta Terra.
Il messaggio di Stephen Hawking
Le ultime parole di Stephen Hawking contengono un messaggio di pace e speranza, di unità e del bisogno per noi di vivere insieme su questo pianeta. Lo annuncia la figlia dello scienziato, Lucy Hawking, al “Guardian”, quotidiano britannico. Il messaggio ha una durata di sei minuti ed è tratto da un discorso dello scienziato sulla conservazione del pianeta. Come sottofondo alla voce di Hawking c’è una base musicale realizzata dal noto compositore greco, Vangelis, autore di numerose colonne sonore di successo, come la colonna sonora del film “Blade Runner”. Mentre le ultime volontà dello scienziato inglese venivano spedite alla volta dello spazio, a Londra, nell’abbazia di Westminister, tre mesi dopo la sua scomparsa, a 76 anni, avveniva la sepoltura ufficiale. Alla sepoltura erano presenti in molti, tra cui il premio nobel Kip Thorne, l’attore Benedict Cumberbatch, il quale ha interpretato Hawking in una serie tv della BBC e l’astronauta Tim Peake. Le ceneri dell’astrofisico sono state depositate tra le tombe di altri due grandi scienziati: Isaac Newton e Charles Darwin.
Il lancio del messaggio
L’irradiazione del messaggio di Stephen Hawking nello spazio è stata possibile grazie all’antenna dell’ESA (agenzia spaziale europea) di Cerbros, vicino Madrid. L’antenna viene solitamente utilizzata per comunicare con i veicoli spaziali. Il messaggio è stato lanciato verso il buco nero più vicino alla Terra, 1A 0620-00, a circa 3500 anni luce da noi, in un sistema binario con una stella nana arancione. Ovviamente la scelta di affidare le ultime parole di Stephen Hawking proprio ad un buco nero non è casuale, dato che lo scienziato ha donato la sua vita allo studio di essi ed il suo contributo è stato fondamentale. Quando il messaggio riuscirà a giungere a destinazione rimarrà intrappolato all’interno del buco nero per miliardi di anni, per poi evaporare emettendo la radiazione di Hawking, fenomeno scoperto proprio dallo scienziato e da cui, infatti, ne prende il nome.
Il lascito di Hawking
Stephen Hawking se ne va, lasciando dietro di sé il ricordo di un grande scienziato, che non solo ha dato un contributo enorme alla scienza, ma ha permesso anche che essa raggiungesse chiunque. Hawking, infatti, era conosciuto praticamente da chiunque, non solo per la grande devozione verso la scienza, non lasciandosi abbattere nemmeno dalla malattia che lo aveva colpito sin da giovane, ma anche per il suo impegno nello spiegare la scienza con parole semplici, in modo che potesse essere compresa da tutti. Tra gli studi più importanti vi è, senza dubbio, quello dei buchi neri, ai quali è riuscito a dare una spiegazione ineccepibile, ed è proprio per questo che le sue parole verranno affidate proprio ad un buco nero.
A volere fermamente questa missione è stata proprio la famiglia, che, grazie al contributo dell’ESA, è riuscita a far si che la voce del proprio caro si fondesse con le stelle. “È un gesto bello, simbolico e affettuoso”, dice Mark McCaughrean, scienziato dell’ESA. Stephen Hawking era il più grande conoscitore dell’universo, eppure proprio lui, bloccato dalla SLA, la malattia che lo costrinse in sedia a rotelle e che lo obbligò a comunicare attraverso un sintetizzatore vocale, nello spazio non è mai riuscito ad arrivare. Se ne è andato con la promessa di vedere un giorno lo spazio infinito ed il rimpianto non esserci riuscito, almeno le sue ultime parole riusciranno a raggiungere l’ignoto, ricreando il fenomeno che lui stesso aveva scoperto.
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