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Addio a joystick e controlli remoti, presto per pilotare un drone basterà il proprio corpo. Il drone seguirà i movimenti del busto e per il pilota sarà come volare davvero.
I ricercatori
La nuova tecnologia è stata presentata sulla rivista PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America). L’articolo spiega l’innovazione messa a punto dal laboratorio di Neuroingegneria traslazionale del Politecnico di Losanna (Svizzera), gestito da Silvestro Micera, dell’Istituto di BioRobotica della scuola superiore Sant’Anna di Pisa. La coordinatrice della ricerca Jennifer Miehlbradt ha spiegato come l’obiettivo principale del progetto fosse quello di progettare un sistema di controllo semplice ed intuitivo, che lasci spazio a tutte le altre operazioni importanti, come quelle di ricerca e salvataggio. Utilizzare il proprio corpo, infatti, è un po’ come volare, mentre avvalersi di un joystick non è così intuitivo e spesso può risultare da ostacolo.
I primi test
Il team ha effettuato dei test su 39 persone, dimostrando come questo tipo di pilotaggio risulti essere più affidabile e preciso rispetto al vecchio joystick. Il controllo del drone è interamente incentrato sui movimenti del busto, lasciando le altre parti del corpo, come braccia, gambe, mani, piedi e testa, liberi di muoversi ed eseguire altre operazioni. I 39 fortunati che per primi hanno testato questa nuova tecnologia si sono ritrovati immersi in uno scenario simulato grazie alla realtà virtuale, pilotando un drone virtuale e provando la sensazione di volare. Superati brillantemente anche i test con i droni reali, i quali sono stati pilotati efficacemente attraverso un percorso ad ostacoli, con una precisione irraggiungibile dai controlli normali. Alle persone che hanno provato questa esperienza sono stati applicati 19 marker per il controllo remoto del drone, ed i risultati sono stati sbalorditivi, poiché sono risultati essere sufficienti solamente 4 dei 19 marker per garantire un controllo efficace e preciso già di molto superiore ai normali controlli remoti. Ora il prossimo passo è quello di rendere questa tecnologia completamente indossabile, ma il passo da qui ad una commercializzazione del nuovo sistema di pilotaggio è breve.
La prima giacca per volare
Come detto il prossimo passo sarà quello di rendere la tecnologia completamente indossabile anche se a dire il vero un primo prototipo di giacca è già stato realizzato. È la Fly Jacket di Carine Rognon, ricercatrice nel laboratorio di sistemi intelligenti dell’EPFL. Rognon ha creato una giacca leggera e semplice per dare una vita concreta alla tecnologia realizzata dal team della Miehlbradt. Per il momento la giacca dispone di un sopporto per le braccia in modo da tenerle aperte come ali senza affaticarle troppo. Nonostante ciò l’obiettivo è quello di sganciare completamente le braccia di modo che esse possano svolgere altre operazioni importanti. Inoltre i piloti hanno a disposizione un visore collegato alle telecamere del drone per potersi librare nel cielo. Quello che offre questa tecnologia è qualcosa di molto vicino al sogno di volare davvero.
Addio joystick
I realizzatori di questa nuova tecnologia prevedono in futuro di dire ufficialmente addio ai vecchi joystick per il controllo remoto dei droni. Nonostante i joystick siano decisamente più semplici ed economici da progettare e realizzare l’efficienza e la precisione che dà il controllo remoto con il proprio corpo è impareggiabile. Pilotare un drone diventerà più semplice e meno impegnativo garantendo al pilota di concentrarsi principalmente su altre operazioni come la ricerca, il salvataggio, il soccorso. Controllare il drone con il proprio corpo e vedere attraverso i visori collegati alla telecamera, darà la sensazione non di pilotare il drone, ma di essere il drone stesso. I vantaggi sono quindi numerosi ed il team intero è fiducioso di vedere presto la diffusione della loro creazione nei più svariati campi di utilizzo dei droni, portandoci volando sulle ali del futuro.
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