Le indagini di studio del radar italiano MARSIS a bordo della sonda europea Mars Express, hanno rilevato l’esistenza di un lago su Marte allo stato liquido. Si è sempre pensato che su Marte in passato ci fosse acqua, tramite la presenza di materiale di trasporto e di sedimentazione da acqua liquida, ma fino a qualche tempo fa non si era ancora trovata una vera e propria prova rappresentativa della presenza dell’acqua sul pianeta rosso.
Marte: un pianeta potenzialmente ricco di vita
Fu la sonda Viking della NASA ad accertare che la superficie di Marte fosse prima coperta da mari, laghi e fiumi. A conferma di ciò è il fatto che furono anche individuati su Marte dai robot-laboratorio Curiosity della Nasa i cinque composti fondamentali per l’origine della vita: carbonio, azoto idrogeno, zolfo e fosforo. Ma dove è finita l’acqua del pianeta Marte? In parte, si è depositata sotto forma di ghiaccio nelle calotte polari, altra si è legata al terreno ed altra è stata spazzata via dal vento solare e dal fenomeno dell’evaporazione. Successivamente a queste osservazioni, a Marte, il pianeta rosso, è sempre stato attribuito un senso di aridità e di desolazione.
Sin dagli anni 90’ fu annunciata la missione Mars Express dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) che oggi ha portato a questa grande scoperta. La missione comprendeva l’utilizzo di un radar ideato dal prof. Giovanni Picardi dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, e la sua realizzazione fu gestita dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). La NASA ha contribuito in modo importante al progetto fornendo una parte dell’elettronica e l’intera antenna rilevatrice: il radar è stato lanciato il 2 giugno 2003. Il radar ha un funzionamento basato sull’utilizzo di basse frequenze che permettono di far giungere il suo segnale fino a 5 km di profondità dalla superficie del pianeta analizzato.
Una scoperta completamente italiana
Questa scoperta è stata realizzata dalle menti nostrane, infatti i ricercatori ai quali si deve, provengono da svariati percorsi formativi italiani: Agenzia Spaziale Italiana (ASI), Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), Università degli studi Roma Tre, Università degli studi D’Annunzio, Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e Sapienza Università di Roma. Dalle analisi finora svolte si può affermare che l’acqua sia salata poiché, trovandosi ad una profondità 1.5 km è caratterizzata da una temperatura molto bassa (intorno ai -10°C). Infatti, è proprio questa la caratteristica che la porta a presentarsi allo stato liquido: i sali agiscono da “antigelo” aiutando a mantenere l’acqua liquida.
Ma da dove trae origine l’acqua del nostro pianeta?
Come ben sappiamo l’acqua è immediatamente associabile all’origine della vita sulla Terra, databile entro un periodo compreso tra i 4,4 miliardi di anni fa. Ci sono ben due teorie che possano giustificare l’esistenza dell’acqua sul pianeta Terra. Da una parte gli scienziati credono che l’acqua sia il risultato di un processo di condensazione derivante da nubi e gas, avvenuto durante il raffreddamento del Pianeta. D’altra parte, si pensa che l’acqua sia conseguenziale alla caduta di meteoriti tra i quali vi erano alcuni composti prevalentemente da ghiaccio. Le prime forme di vita unicellulari sono nate proprio nei nostri oceani di 4,4 miliardi di anni fa. Da cellule unicellulari sono diventati organismi man mano più sviluppati fino alla creazione di un importante fauna acquatica. Alcune di queste creature acquatiche dopo miliardi di anni si sono adattate alle condizioni atmosferiche garantendo l’estensione della fauna anche sulla terra ferma.
Pianeti del nostro sistema solare come Giove, Urano, Venere e Saturno beneficiano della presenza di acqua soltanto nel suo stato gassoso. La scoperta di acqua liquida sotterranea su Marte ci lascia pensare alla scoperta di un lago sub glaciale. Per accertare quest’ipotesi continueranno le indagini al fine di stimare la profondità del lago e la sua eventuale singolarità per quindi riconoscerne le caratteristiche specifiche.
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