PostePay è ormai da anni che offre un servizio comodo ed efficiente ai propri utenti mettendo a disposizione, grazie alla modalità PostePay Evolution, anche la possibilità di disporre di un codice IBAN sul quale accreditare lo stipendio e altri tipi di pagamenti.
Purtroppo però i furbetti sono sempre dietro l’angolo e nel corso degli ultimi anni si sono diffuse diverse truffe che sfruttano proprio questo circuito di pagamento.
Per comprendere meglio vediamo le truffe più comuni e i modi per riconoscerle ed evitarle.
I social: il vero campo minato
L’aumento delle truffe a danno di utenti PostePay è andato di pari passo con quella che è stata la diffusione dei social network con conseguente incremento degli utenti.
Il punto è che i truffatori di “nuova generazione” sfruttano proprio questi canali nei quali hanno trovato terreno fertile per le loro cattive azioni.
Il modus operandi è molto semplice e allo stesso tempo diabolico. Con la diffusione dei social infatti le aziende (tra le quali anche PostePay) hanno incrementato tantissimo la comunicazione su questi canali con i propri utenti.
Questo ha dato vita a tantissimi reclami direttamente sulle loro bacheche, reclami ai quali gli addetti autorizzati hanno la possibilità di rispondere.
I truffatori agiscono proprio nel momento in cui gli utenti rilasciano delle segnalazioni sulle pagine ufficiali.
Il loro approccio è semplice e diretto: contattano l’interessato spacciandosi per operatori invitandolo a mandare dati sensibili per risolvere il problema. Naturalmente questi dati vengono poi utilizzati per prosciugare la carta della povera vittima.
Messaggi e mercatini
Quella del “finto operatore” però non è l’unica truffa. Ce ne sono infatti anche altre due molto diffuse che purtroppo continuano a mietere vittime.
La prima è quella che sfrutta un sistema tanto antico quanto efficace: i messaggi. Solitamente si parla o di SMS o anche di messaggi WhatsApp inviati da contatti fasulli i quali, ancora una volta, si spacciano per operatori PostePay o comunque scrivono a nome dell’azienda stessa.
La scena è bene o male sempre la stessa: arriva un messaggio nel quale si comunica che c’è stato un problema con la propria carta PostePay o, in alcuni casi, che segnala un avvenuto pagamento.
La truffa sta nel fatto che per visionare il problema o per sbloccare il pagamento ricevuto è necessario cliccare su un link. Naturalmente tale link è malevolo ed in grado di tracciare i dati dell’utente fornendoli al truffatore il quale ha la possibilità di fare piazza pulita.
L’altra truffa molto in voga in questo periodo riguarda sempre i social network ed in particolare il crescente fenomeno dei mercatini su gruppi Facebook. Sempre più persone infatti compiono acquisti (soprattutto per ciò che riguarda vestiario e accessori) proprio su questi market places.
Non bisogna fare di tutta l’erba un fascio ma c’è da dire che molti di questi presunti venditori sono in realtà truffatori. Una volta avvenuta la ricarica con l’importo stabilito o con un anticipo, infatti, spariscono nel nulla senza lasciare alcuna traccia.
Come tutelarsi?
Abbiamo visto che il fenomeno delle truffe riguardanti PostePay è in forte crescita. Tuttavia è possibile tutelarsi avendo dei semplici accorgimenti.
Innanzitutto è bene tenere a mente che di operatori PostePay che segnalano errori tramite link non esistono. Proprio per questo se si ricevono link sospetti è sempre bene rivolgersi al servizio clienti ufficiale segnalando il tutto. In più è fondamentale evitare di lasciare dati sensibili se si nota qualcosa di sospetto e rivolgersi sempre a fonti ufficiali.
In alcuni casi, invece, un mezzo abbastanza efficace è quello di associare la propria PostePay ad un numero di cellulare sicuro con cui “sbloccare” i pagamenti, si tratta di un’autenticazione a due fattori. In sostanza al momento del pagamento il sistema genera un token di autorizzazione, una sorta di codice temporale di poche cifre, valido per una sessione di 60 o 90 secondi, che viene trasmesso al cellulare associato alla carta. Il pagamento non potrà avvenire fino a che non venga digitato manualmente dal reale utilizzatore della carta.
Per ciò che riguarda invece i mercatini sui social bisogna fare molta attenzione. Esistono dei venditori onesti che operano su questi canali ma, generalmente, eseguire delle ricariche senza indagare un po’ sulla persona è molto rischioso.
In ogni caso per qualsiasi truffa o sospetto ci si può rivolgere alla polizia postale la quale svolgerà accertamenti a riguardo.
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