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Quella che per molti è stata una rovina per altri è il progresso, il cambiamento, il modo per rendere il mondo non più un posto strano e sconosciuto ma la nostra casa. Guardare oltre i confini geografici e scoprire che quel che accade dall’altra parte del mondo è solamente ad un click di distanza, è il primo passo per capire che quello dove ogni giorno camminiamo è un solo ed unico pianeta. Internet, i social network e tutto il progresso degli ultimi vent’anni hanno portato ad una maggiore consapevolezza e se da una parte c’è sempre chi vuole approfittarsi della situazione, dall’altra c’è chi ha aperto gli occhi ed ha capito che quello che considerava essere il proprio mondo in realtà era solo una minima parte di ciò che realmente poteva avere. Ad oggi Facebook conta più di due miliardi di utenti, WhatsApp 1,5 miliardi, Mark Zuckerberg sembra essere riuscito nell’impresa di connettere il mondo intero, ma ciò è sufficiente? A quanto pare no. L’obiettivo di Zuckerberg è ora connettere i restanti 5 miliardi e più di persone.
“Tutto ciò che ha fatto Facebook è dare il potere alle persone in tutto il mondo di connettersi” – Mark Zuckerberg
Il progetto Aquila
Il primo disegno della compagnia di Zuckerberg, Facebook, per connettere il mondo intero fu il progetto Aquila. Il progetto Aquila prevedeva l’utilizzo di speciali droni ad energia solare per portare internet fino alle zone più remote del mondo. Un progetto senza dubbio innovativo ma che, sfortunatamente, non è riuscito a vedere la luce del sole. La società ha infatti dovuto scrivere la parola fine sul progetto, il quale riscontrava ancora troppi problemi. Ma il sogno di connettere il mondo ha spinto Zuckerberg a non arrendersi alla prima avversità ed ha dato vita ad un secondo progetto, Athena, con l’aiuto di diverse altre compagnie, tra cui AirBus
Il progetto Athena
Il progetto Athena ridimensiona un po’ il disegno originale, ricordando a Zuckerberg che siamo ancora nel 2018 e la tecnologia deve ancora compiere il suo corso. Il nuovo progetto ha messo momentaneamente da parte i droni ad energia solare, per quanto essi siano decisamente innovativi, optando per dei più abbordabili satelliti. Una rete satellitare di questo genere sarebbe infatti in grado di fornire una connessione internet a tutte quelle aree del mondo dove non vi è alcun accesso alla banda larga. È stimato che circa metà del pianeta non dispone ancora di una connessione internet e che, al momento, l’unico modo per fornire un collegamento a quelle persone sia attraverso l’uso di questi speciali satelliti. Nonostante il progetto non sia ancora ufficiale, la società aveva tentato, già nel 2016, di connettere una parte dell’Africa proprio attraverso un satellite del progetto Athena. Questo, però, era andato perduto durante il lancio.
La concorrenza
A quanto pare, però, Zuckerberg deve vedersela con la concorrenza. Lui, infatti, non è l’unico a voler connettere il mondo intero. La popolazione mondiale è ad oggi di quasi 8 miliardi di persone e di questi solamente circa 4 miliardi hanno la possibilità di accedere ad internet. Nel mondo dell’informatica e della tecnologia, quello di connettere l’altra metà del mondo rimasta tagliata fuori, non è più solamente un sogno ma una sfida. Oltre a Facebook, infatti, troviamo altri grandi nomi intenti nell’impresa. Alphabet sta brillantemente lavorando al progetto Loon, il quale utilizza palloni aerostatici in grado di portare internet nelle zone rurali. Inoltre, anche SpaceX, l’agenzia spaziale di Elon Musk, sta lavorando ad un progetto simile a quello di Zuckerberg, utilizzando per portare a termine il progetto dei satelliti, i quali sarebbero già stati lanciati in orbita. I due, i quali avevano già avuto alcune divergenze in passato, si ritrovano a perseguire gli stessi obiettivi. Ora bisognerà solamente vedere chi per primo arriverà a realizzarli.
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