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Molto spesso, rovistando tra gli album di famiglia dei nostri nonni, ci ritroviamo di fronte ad affascinanti foto vintage di cui ci innamoriamo sempre più. Lo stile vintage ultimamente è riaffiorato in ogni campo, dall’arredamento dall’abbigliamento ed ovviamente anche nella fotografia.
Ottenere uno stile vintage-analogico alle foto è un obiettivo sempre più ricercato sia nei social come Instagram che negli scatti degli appassionati di fotografia.
Huji cam: dipendenza da foto retrò per gli utenti Instagram
L’app è capace di trasformare il tuo smartphone di ultimissima generazione in una fotocamera usa e getta degli anni ‘90. Sia le fughe di luce che la data timbrata lì nell’angolo, farà sembrare le tue foto vintage appena sviluppate presso un centro stampa.
“Proprio come l’anno 1998” è il suo motto. Huji applica la stessa qualità granulosa delle foto vintage, le fughe di luce casuali, i toni rossastri e caldi e il colore molto saturo. Il filtraggio della luce è completamente casuale ed istantaneo, il che significa che non saprai come sarà la foto.
Quando scatti con Huji, puoi soltanto sperare che venga bene, proprio come i bei vecchi tempi. L’app infatti, non permette di caricare foto dalla tua galleria ma le elabora soltanto istantaneamente, eventualmente con il costo di soli 99 centesimi potrai anche caricare le foto dal tuo rullino fotografico. L’applicazione è scaricabile sui dispositivi iOS ed Android.
Huji: l’app utilizzata dalle celebrità
L’app è diventata utilizzatissima dopo che alcune celebrità, tra cui Selena Gomez e Millie Bobby Brown, l’hanno utilizzata per rendere il loro profilo Instagram un po’ più retrò e particolare. Huji oltre ad essere gratuita, è incredibilmente facile da usare. È possibile scattare foto vintage tramite l’app stessa, utilizzando un minuscolo mirino come se si stesse scattando realmente da una fotocamera monouso.
Gli effetti applicati alle foto tramite Huji permettono di rendere interessante anche una semplice foto scattata ad una pila di libri o per esempio ad una strada alberata. In seguito, si riportano alcuni esempi di foto vintage ottenute utilizzando l’app Huji.
Polaroid: la macchina fotografica che viaggia nel tempo
Considerati i progressi della tecnologia elettronica, le aziende produttrici di macchine fotografiche hanno spostato la propria attenzione verso le fotocamere digitali, ma restano ancora famose e diffuse le Polaroid, le fotocamere a pellicola dedicate a coloro che preferiscono ancora scattare foto alla vecchia maniera.
La Polaroid permette di mantenere vivi i nostri ricordi, stampandoli istantaneamente nel momento dello scatto. Questa è la sua caratteristica determinante e differenziante dalle fotocamere digitali di ultima generazione, le quali molto spesso ci lasciano senza ricordi.
Scattiamo foto in continuazione e anche di buona qualità, ma diventa sempre più difficile vederle mentre sfogliamo un album fotografico poiché rimangono tendenzialmente rinchiuse in una memory card digitale. Ci sono cose che nonostante il progresso e la tecnologia rimangono a noi più care, la Polaroid è una di quelle.
In realtà, in commercio sono presenti anche alcuni modelli Polaroid che rappresentano l’incontro tra il mondo digitale e quello analogico-istantaneo: permettono di salvare le foto su memory card e di stampare solo quelle che si preferiscono.
Come si utilizza una fotocamera analogica Polaroid?
Nonostante sia molto semplice da utilizzare, la Polaroid ha bisogno di attenzione per quanto riguarda la pellicola stampata dopo lo scatto. La foto vintage stampata su diapositiva deve essere protetta dalla luce, questo poiché i colori non appaiono subito ma dopo circa 5 minuti e se viene esposta alla luce, essi non riescono a venire fuori come dovrebbero.
Un’altra cosa da non fare assolutamente è scuotere la diapositiva stampata poiché ciò provocherebbe dei colori completamente sfocati. In generale, la Polaroid è amatissima e per la capacità di creare scatti spontanei e duraturi nel tempo.
“Gli occhi sono aperti ma non vedono sempre.
D’altronde non si vede solamente con gli occhi. Quando io scatto una foto, tutti i sensi si assomigliano. Più tardi è l’invisibile che resta.”
Edouard Boubat
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