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Il nostro sistema solare è un puntino nell’universo a cui appartengono pianeti molto affascinanti. I pianeti del nostro sistema solare che riusciamo a riconoscere ad occhio nudo sono Venere, Marte, Giove, Saturno e Mercurio.
Mercurio è il pianeta più vicino al Sole. Dista da esso soltanto 57.910.000 km rispetto ai 149.600.000 km del nostro pianeta Terra. Le sue giornate durano 58 giorni 15 ore 30 minuti dei nostri sulla Terra e ha sempre un lato rivolto al sole rovente, e l’altro opposto gelido.
La sua temperatura superficiale durante il giorno può raggiungere 450 gradi Celsius ed è uno dei pianeti più misteriosi e intriganti del nostro sistema solare. Ma cosa lo rende così speciale?
Mercurio: il pianeta ferroso
Mercurio è un pianeta roccioso come la Terra, Venere e Marte. Infatti è composto da minerali e metalli silicati che sono composti a loro volta di un nucleo di ferro e da una crosta di silicato. Il pianeta, a differenza degli altri pianeti rocciosi del sistema solare, è costituito da una quantità sproporzionatamente grande di ferro.
Il pianeta ha un rapporto ferro-roccia significativamente maggiore degli altri. Mercurio è qualcosa di misterioso per gli astronomi a causa della sua unica e inspiegabile composizione.
Non solo il nucleo ha un contenuto di ferro più alto di qualsiasi altro pianeta del sistema solare, ma in base alla sua densità e dimensione, i geologi stimano che il nucleo occupa circa il 40% circa del suo volume.
La ragione di ciò rimane sconosciuta, ma molte teorie scientifiche sono state elaborate nel corso degli anni.
Cosa rende unico il pianeta Mercurio?
Alcuni studiosi pensano che Mercurio abbia acquisito il suo grande nucleo di ferro spontaneamente.
Data la sua vicinanza al sole, si sarebbero potuti creare meccanismi capaci di separare metalli e rocce, a causa della loro diversa temperatura di condensazione, differenti proprietà conduttive e comportamenti alla forza di trascinamento e gravità.
Quindi la composizione è da attribuire alla sua posizione nel nostro sistema solare.
Altri credono che Mercurio abbia avuto un grande impatto nel passato con altri corpi celesti, che ha causato una notevole perdita del suo manto roccioso sia per collisione che per evaporazione a causa dei venti solari.
Tuttavia, secondo un nuovo studio condotto da un gruppo di scienziati del CTAC dell’Università di Zurigo, la misteriosa natura del pianeta potrebbe effettivamente essere il risultato di più collisioni con i giganti corpi celesti dell’universo.
La struttura è il risultato di un unico e gigantesco impatto o di molti impatti più piccoli? Scientificamente è stato dimostrato che entrambi gli scenari di impatto possono spiegare la curiosa natura di Mercurio, constatando una minore probabilità di accadimento di un impatto di grandi dimensioni.
Si ha bisogno di condizioni troppo specifiche e molto improbabili per ottenere impatti giganti.
La formazione di Mercurio: difficile da identificare
Nella sua composizione Mercurio è un pianeta raro. Fuori dal nostro sistema solare non conosciamo ancora pianeti con una struttura simile. Probabilmente il nostro sistema solare è unico sotto molti punti di vista, tra cui la presenza della vita e la presenza di forti impatti che hanno cambiato radicalmente molti dei suoi pianeti.
Infine, qualsiasi sia l’evento che abbia causato la struttura del pianeta Mercurio, è senza dubbio un evento raro per quanto riguarda l’evoluzione dei sistemi celesti. Sappiamo per certo che almeno 2000 sistemi celesti non hanno un equivalente a Mercurio, certo è impossibile stabilire quanto singolare sia questo pianeta ma possiamo dire che è questo il motivo della sua unicità.
“Non credo che l’universo si possa spiegare solo con cause naturali e sono costretto a imputarlo alla saggezza e all’ingegnosità di un essere intelligente.”
ISAAC NEWTON
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