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Norvegia, Finlandia, Svezia, Islanda, Russia, Groenlandia, Canada e Alaska, queste le zone che possono regalare uno spettacolo a cui molti visitatori sperano di assistere. Molti visitatori trascorrono intere settimane in queste mete nella speranza di riuscire a vivere lo spettacolo della natura per eccellenza, ma anche più imprevedibile. Sbirciando il cielo mentre sei immerso, ad esempio, nei paesaggi notturni naturali della Norvegia, inaspettatamente, potresti vedere qualcosa che renderebbe assolutamente rara e indimenticabile la tua avventura: l’aurora boreale.
“Scintille di Sole che illuminano l’atmosfera terrestre” (Treccani)
Da molti definita un’affascinante danza di colori, l’aurora boreale o aurora polare, è in effetti un’esposizione mistica di una bellezza singolare, un flusso armonico e magico di luci celesti. Galileo Galilei fu il primo che descrisse il fenomeno ottico nel 1619 chiamandolo “aurora borealis”.
Durante l’evento, il cielo, in parte, divampa in bagliori di luce forti, la luce poi si diffonde nel buio della notte. I fasci di luce sembrano onde, che illuminano i meravigliosi paesaggi naturali su cui si posano. Tutto questo ciò accade ma ha una durata imprevedibile: potrebbe svanire da un momento all’altro senza il minimo preavviso.
Ma come nasce l’aurora boreale?
L’aurora boreale è, in termini scientifici, un fenomeno fisico. Si crea nel momento in cui gli elettroni si scontrano con gli atomi che si trovano negli strati più esterni dell’atmosfera. Per mezzo degli urti, gli elettroni si caricano di energia ed emettono colori: in particolare l’azoto emette luci blu e l’ossigeno luci verdi.
L’aurora boreale non è come sembra
Lo spettacolo più bello che la natura ha da offrirci non è come pensiamo che sia. C’è un’enorme differenza tra l’aurora boreale che siamo abituati a vedere su Instagram o nelle brochure delle agenzie di viaggio e quella reale.
Dal vivo è tutto diverso perché le cellule nei nostri occhi sono in grado di rilevare determinate tipologie di luci. Ai nostri occhi quindi l’aurora boreale appare grigiastra, spettacolare allo stesso modo ma non con le tante sfumature verdi che ci aspettiamo di trovare.
Le telecamere però riescono a catturare tutti i colori di questo bellissimo evento naturale. Ovviamente, c’è da considerare anche che le foto dell’aurora boreale che possiamo trovare in web o su Instagram sono spesso ritoccate attraverso Photoshop o altri software che aumentano le impostazioni di saturazione e di contrasto delle immagini.
Anche quest’ultimo punto contribuisce fortemente al divario che c’è tra ciò che viene mostrato e ciò che noi vediamo realmente. Esperienze di visitatori dei paesi nordici determinano il fatto che i nostri occhi spesso non riescono a percepire le sfumature verdi, blu, viola, ecc.
I colori dell’aurora boreale
L’aurora boreale assume colori diversi a seconda di vari fattori come la composizione dell’atmosfera, il luogo in cui avviene, la densità dell’atmosfera. Il verde è il colore più comune visibile dalla superficie terrestre, infatti parecchi scatti ritraggono delle scie luminose proprio di questo colore.
Soltanto se il cielo è ricco di luci colorate percepibili anche all’occhio umano, allora in quel caso si potrebbero vedere i vari colori dell’aurora. La probabilità di questo evento però è molto bassa: una signora islandese ha potuto vedere un paio di volte nella sua vita scie verdi o viola dell’aurora.
Abbiamo scoperto quindi che vedere l’aurora polare dal vivo discosterà un po’ dall’idea che ci facciamo del fenomeno tramite le foto del web. Sicuramente però, l’aurora boreale, anche se non accentuata da filtri Instagram, è un’esperienza che ti lascia con gli occhi fissi al cielo, persi nella sua naturale e pura bellezza.
In effetti, Lui – Il Creatore, Allah, Dio o Buddha – non può essere più grande della vista di un’aurora boreale a -50 oC, quando il vento ronza su una pinna di ghiaccio e la luce si apre un varco diretto nella tua anima.
Jonathan Waterman
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