Un tempo avevamo i dischi in vinile, poi ci siamo evoluti con l’arrivo delle cassette audio: con esse l’avvento del concetto di playlist personalizzata. Alle cassette seguirono i CD ed, infine, i formati digitali Mp3 da caricare sui puoi lettori. L’ultima rivoluzione tecnologica in questo ambito è sicuramente data dalla nascita delle piattaforme che consentono l’ascolto della musica in streaming.
In questo caso è come se le canzoni non venissero acquistate, ma “noleggiate”, consentendoci di accedere a una quantità praticamente illimitata di brani (decine di milioni).
App Android, iOS, Windows Phone
Le principali applicazioni per l’ascolto di musica in streaming sui dispositivi mobili sono:
- Spotify
- Deezer
- Google Play Music
- Rdio
- Napster
- Xbox Music
- TuneIn
Spotify
È in assoluto il servizio di streaming musicale più noto a tutti. Pubblicizzato e sponsorizzato in ogni modo fin da subito. All’inizio del 2015 si contavano ben 60 milioni di iscritti. Un quarto di essi con abbonamento Premium.
Ciò che ha indubbiamente agevolato l’esplosione di Spotify, oltre alla pubblicità e alle periodiche offerte per gli abbonamenti alla versione Premium è sicuramente la completa integrazione con i dispositivi fissi e mobili.
A questo si aggiunge che, essendo la piattaforma più utilizzata, è anche costantemente aggiornata con le ultime uscite. Molti produttori di device per la casa, inoltre, sono in accordo con Spotify e tramite Spotify Connect permettono di portare la musica nelle proprie case.
Apple Music
Apple Music è la piattaforma per l’ascolto di musica in streaming messa in gioco da Apple nello stesso giorno in cui è stato annunciato che non sarebbero più stati messi sul mercato nuovi Apple iPod: si tratta di una sorta di passaggio del testimone.
I lettori MP3 lasciano il posto allo streaming musicale. L’ambizione di Apple rimane la stessa di quando è stato rilasciato il primo iPod: rivoluzionare il modo di ascoltare la musica. Anche su Apple Music sono presenti milioni di brani e, inoltre, la funzione della radio in streaming. I prezzi sono gli stessi di Spotify.
Tuttavia, l’aspetto che limita inevitabilmente l’utilizzo di questa piattaforma è data dal fatto che esso sia compatibile con iPhone, iPad e iPod Touch (con installata una versione del firmware da 8.4 in poi), Apple Watch e Mac.
Unica eccezione è fatta per i computer Windows, sui quali è possibile installare l’applicazione Apple iTunes. Anche in questo caso, come per Spotify, sono presenti delle funzioni basiche utilizzabili gratuitamente e altre disponibili solo previa sottoscrizione dell’abbonamento Premium.
La qualità dello streaming musicale, in entrambi i casi, si attesta sui 256 kbps (kilobyte per secondo).
Deezer
Deezer è sicuramente un altro protagonista tra i servizi di streaming musicale. Il catalogo disponibile su questa piattaforma è probabilmente più alto e non ha rivali. Tuttavia, si tratta di un validissimo strumento non solo in termini di quantità, ma anche di qualità.
Recentemente è stato rilasciato il programma Elite, il quale a fronte di un pagamento mensile leggermente superiore a quello standard, permette di ascoltare i brani in qualità lossless (formato FLAC).
Si tratta di una funzione disponibile solo su alcuni terminali certificati, ma è molto interessante per i più appassionati di musica.
Un’altra funzione interessante, che manca agli altri software, è data dalla possibilità di leggere i testi delle canzoni contestualmente alla loro riproduzione, grazie alla collaborazione con LyricFind.
Google Play Music
È l’ultima piattaforma per l’ascolto di musica in streaming che tratteremo in questo articolo, dal momento che Rdio, Napster, Xbox Music e TuneIn sono davvero poco diffusi e non offrono funzioni aggiuntive rispetto agli altri software precedentemente elencati.
Google Play Music è perfettamente integrato nel mondo Android e, oltre allo streaming, offre la possibilità i avere un piccolo spazio sul Cloud in cui si possono salvare circa 50.000 brani gratuitamente.
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