© 2000-2023 - Enkey Magazine - Tutti i diritti riservati
ENKEY SNC - P.IVA IT03202450924 / Cod. REA CA253701 - Tel. 078162719
“L’obiettivo dell’esplorazione è toccare il fondo, toccare la cima, toccare i limiti, toccare… per vedere se ci aprono la porta” – Raul Aceves
Il sommergibile Triton 36000/2 è la navicella degli abissi più resistente e potente al mondo. È stata ribattezzata Limiting Factor, per arrivare oltre i limiti.
È stata costruita per il miliardario esploratore Victor Vescovo che, dopo aver collezionato tutte le mete dell’Explorers Grand Slam vuole “toccare” ulteriori limiti.
Victor Vescovo e il Grand Slam
L’Explorers Grand Slam è una sfida che solamente una settantina di esploratori al mondo sono riusciti a portare a termine.
Esso consiste nel raggiungere il Polo Nord, il Polo Sud e le “sette vette” (Everest, Kilimanjaro, Denali, Aconcagua, Vinson Massif, Elbrus, Kosciuszko, Carstensz Pyramid).
Le sette vette sono rispettivamente le montagne più alte di ogni continente del mondo.
Victor Vescovo, 53 anni, di Dallas, è uno dei settanta esploratori che ha toccato i limiti del pianeta Terra. Ma cosa manca a chi ha già raggiunto le cime più alte e toccato gli estremi del mondo? Victor Vescovo ha deciso che, a 53 anni, non era ancora ora di smettere di esplorare.
Cosa manca su questo pianeta ancora da esplorare? Senza dubbio i fondali oceanici. La vera sfida è arrivare dove nessun uomo è mai stato prima. “Conto di essere il primo a collezionare tutte le fosse oceaniche e contribuire così alla conoscenza di questa parte di mondo ancora ignota e misteriosa”.
La navicella degli abissi
Per questa eccezionale impresa è stato costruito un sommergibile su misura, il Triton 36000/2, ribattezzato Limiting Factor, ma anche “navicella degli abissi”.
Il Limiting Factor è un sommergibile biposto da 12 tonnellate, certificato per raggiungere fino a 11.000 metri di profondità, a circa 1.100 atmosfere di pressione.
La vera sfida della Triton Submarines LLC, l’azienda che ha realizzato quest’ultimo veicolo Triton, è quella di riuscire nell’impresa di portare un sottomarino a raggiungere profondità incredibili con sé un equipaggio umano.
Un sommergibile, tra l’altro, riutilizzabile, poiché gli altri due sottomarini Triton che hanno raggiunto il fondo dell’oceano non sono stati infatti in grado di fare più di un viaggio.
The Five Deeps Expedition
La sfida che propone Victor Vescovo è una sfida del tutto nuova nel mondo dell’esplorazione. Lui, infatti, sarà il primo a realizzarla è la “Five Deeps Expedition”.
La sfida si divide in cinque tappe, cinque fosse oceaniche mai toccate da nessun’altro essere umano, cinque tra i luoghi più impervi del pianeta Terra.
Sotto le acque del nostro stesso pianeta ci sembrerà di essere su un mondo alieno.
Prima tappa
Il miliardario esploratore ha già portato a termine la prima tappa, la Fossa di Porto Rico. La spedizione ha avuto luogo pochi giorni prima di Natale e ha toccato il punto più profondo dell’Oceano Atlantico.
La fossa di Porto Rico si trova ad 8.376 metri e Victor l’ha raggiunta in solitaria. Nel 1964 fu raggiunto quello che allora si credeva fosse il punto più profondo dell’Oceano Atlantico, ma così non era, si è scoperto in seguito che il punto più profondo è proprio la Fossa di Porto Rico.
Il primato è quindi risultato nullo e nessuno da allora ha più ritentato l’impresa. Victor Vescovo è il primo uomo ad aver raggiunto il punto più profondo dell’Oceano Atlantico.
Le altre tappe
Come detto ci saranno ora altre quattro fosse da toccare per poter considerare la Five Deeps Expediction conclusa. La seconda tappa è nella fossa delle South Sandwich, tra il Sud America e l’Antartide.
Lì vi è una depressione oceanica che tocca gli 8.428 metri, ancora senza un nome. Se l’impresa avrà successo Victor la battezzerà con il suo nome.
Dopodiché sarà la volta della Fossa di Giava, nell’Oceano Australe, la quale raggiunge i 7.725 metri. La quarta tappa sarà la Fossa delle Marianne, il punto più profondo del mondo.
I 10.925 metri di profondità della fossa metteranno a dura prova l’esploratore e il veicolo, testato fino ad appena una manciata di metri in più.
Infine, l’ultima tappa sarà una passeggiata in confronto alle precedenti: la Molloy Deep, nell’Oceano Artico, ad “appena” 5.669 metri.
“Non smetteremo mai di esplorare. E alla fine di tutto il nostro andare ritorneremo al punto di partenza per conoscerlo per la prima volta”. – Thomas Stearns Eliot
Non solo sfida
La Five Deeps Exploration, tuttavia, non è solo una sfida contro se stesso e la natura. Victor nel suo viaggio aiuterà anche la scienza.
Un sofisticato sonar è, infatti, montato sul sommergibile, così da mappare in 3D i fondali oceanici, insieme ad un braccio robotico per raccogliere campioni di materiale e diverse fotocamere.
Il Limiting Factor ha due posti. Il secondo è riservato al biologo Alan Jamieson che studierà luoghi mai esplorati prima d’ora.
Infine, sull’imbarcazione che li attende al di sopra delle acque profonde, c’è un team di studiosi che collabora con il biologo Jamieson e un equipe di Discovery Channel per documentare l’impresa.
This post is also available in: English