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Tutte le app di Zuckerberg raccolte sotto Facebook

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L’ultima novità che arriva dal creatore del social network più famoso, Facebook, è quella di voler integrare e collegare tra loro tutte le sue applicazioni di messaggistica più famose: Messenger di Facebook, Instagram e Whatsapp.

Tutte le applicazioni della famiglia Facebook rimarranno su piattaforme separate, ma saranno unite da un’infrastruttura di messaging sottostante.

Secondo quanto riportato dal New York Times, con questa mossa, Zuckerberg vorrebbe stimolare la partecipazione degli utenti e portare nei social più pubblicità e opportunità commerciali.

Ma la notizia ha già portato malcontenti all’interno della stessa compagnia.

I Social Network di Zuckerberg

Facebook

Partiamo prima dal fare un piccolo riepilogo su quella che è stata la storia del re dei Social, perché, dopo aver creato quello che è divenuto il social network per eccellenza, Zuckerberg ha sbaragliato la concorrenza, comprandola.

Zuckerberg fondò Facebook nel 2004, nel campus di Harvard, a soli 20 anni. Una delle compagnie più importanti del mondo vide la luce quasi per gioco.

Il Social Network di Harvard si espanse ad altre otto università americane, già pochi mesi dopo la sua realizzazione, ma Mark e i suoi amici, che lavoravano dal dormitorio del campus, non ebbero un vero ufficio, prima dell’estate.

Già quell’estate diverse compagnie offrirono cifre interessanti per comprare Facebook, che, ovviamente furono rifiutate. Nel 2010 Facebook raggiunge i 500 mila utenti. Al momento gli utenti si aggirano attorno ai 2 miliardi e mezzo.

Nel 2011 arriva il servizio di messaggistica del social: Messenger. Acquista, poi, Instagram nel 2012. Nel 2014 acquista quella che al momento è l’app di messaggistica più famosa: Whatsapp, i cui utenti sfiorano i 2 miliardi.

Perché unificare le applicazioni?

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Facebook Family

Zuckerberg sembra essere realmente intenzionato e motivato a portare a termine l’unificazione delle sue applicazioni, tant’è che si sono già tenute diverse riunioni con i dipendenti sull’argomento.

L’unione porterebbe gli utenti a poter comunicare tra le varie piattaforme, ma l’impresa non è così semplice.

Se possediamo, ad esempio, solamente l’applicazione Whatsapp, l’integrazione ci permetterebbe di interagire con le altre piattaforme e mandare un messaggio a un utente Messenger.

Tutte le applicazioni incorporeranno la criptazione end-to-end per le app di messaggistica.

L’idea è quella di creare un’unica modalità di comunicazione con cui le piattaforme possano comunicare, ma indecifrabile da terzi. Tutto ciò è stato definito dall’azienda: “esperienze di messaggistica rapide, semplici, affidabili e private”.

Tutto ciò aumenterebbe il coinvolgimento di utenti privati e aziende. Quella di poter comunicare liberamente tra le varie piattaforme darebbe al mondo social davvero una marcia in più.

Zuckerberg sostiene di voler portare a termine il progetto entro il 2020, anche se la sua volontà sarebbe quella di terminarlo già entro la fine di quest’anno. Prima di tutto, però, dovrà risolvere i dissapori che si sono sollevati all’interno della sua stessa azienda.

Perché non tutti sono d’accordo?

Come detto molti collaboratori del CEO di Facebook sono contrari all’unificazione dei social network, ma per quale motivo?

Partiamo dai problemi tecnici: non è affatto semplice realizzare il progetto di Mark Zuckerberg.

Le applicazioni da lui create o acquistate sono diventate nel corso degli anni dei veri colossi, che contano oltre i 2 miliardi di iscritti ciascuno. Assolutamente non facili da gestire, già presi singolarmente.

Numeri che vanno vertiginosamente ad aumentare. Solamente nel 2018, le applicazioni della famiglia Facebook hanno registrato ulteriori 2 miliardi di download, complessivi.

Per molti l’integrazione solleva numerosi dubbi anche dal punto di vista della privacy. Una questione che non dovrebbe essere presa molto alla leggera, considerati i precedenti che hanno portato la compagnia in cattiva luce.

Infine, sembra che proprio quest’ultimo progetto abbia segnato la decisione di Jan Koum e Brian Acton, fondatori di Whatsapp, e Kevin Systrom e Mike Krieger, fondatori di Instagram, di abbandonare l’azienda.

L’integrazione verrebbe meno, infatti, agli accordi presi al momento dell’acquisizione delle aziende.

Allora, infatti, Zuckerberg aveva promesso maggiore autonomia alle aziende incorporate sotto la grande famiglia Facebook, ma quest’ultima mossa, per molti, sembra generata dalla volontà di controllare interamente il suo impero.

Una dichiarazione di Systrom, fa luce ancor di più su quelli che sono i dissapori interni dell’azienda: “Nessuno ha mai lasciato un lavoro perché è tutto meraviglioso”.

Vale la pena fomentare una situazione interna già precaria per l’integrazione, qualunque siano le ragioni che spingono Zuckerberg a voler realizzare il progetto e se mai questa si farà?

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