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Zero Robotics è una competizione annuale e mondiale che vede competere le scuole superiori nella programmazione di robot che aiutano il personale della Stazione Spaziale Internazionale.
Nell’ultima edizione, quella 2018/2019, ad aggiudicarsi il primo e il secondo posto sono stati i ragazzi di due scuole italiane.
La Zero Robotics
La Zero Robotics è una competizione indetta dal MIT Space Systems Laboratory, in collaborazione con l’astronauta Greg Chamitoff.
Quest’anno siamo giunti al decimo anno, la prima edizione della Zero Robotics, infatti, ha avuto luogo nel 2009.
L’obiettivo della competizione, rivolta agli studenti delle scuole superiori, è proprio quello di avvicinare i ragazzi al mondo della ricerca spaziale.
La Zero Robotics trae ispirazione da una precedente competizione, anch’essa rivolta ai ragazzi delle scuole superiori: la First (For Inspiration and Recognition for Science and Technology).
Quest’ultima, fondata nel 1989 dall’inventore Dean Kamen, prevede anch’essa che i team di ragazzi assistono gli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, durante le mansioni quotidiane, tramite l’utilizzo dei robot.
I robot in questione sono i SPHERES (Synchronized Position Hold Engage and Reorient Experimental Satellites). I ragazzi hanno dovuto cimentarsi, quindi, nel muovere tali robot, presenti sulla stazione, dalla Terra.
Per far ciò occorre una buona conoscenza del linguaggio di programmazione, come il C o C++, la capacità di progettazione dell’algoritmo ottimale e lo sviluppo di competenze di fisica e matematica.
I team, inoltre, hanno dovuto dimostrare di saper perseguire le giuste scelte strategiche, tenendo conto del fatto che stanno lavorando in un ambiente a bassa gravità e che, quindi, le analisi fisiche e matematiche devono essere rapportate all’ambiente stesso della stazione.
Dieci anni della Zero Robotics
Nei primi anni di vita la competizione era aperta esclusivamente alle scuole superiori americane.
Dopo alcune edizioni la Zero Robotics ha iniziato a riscontrare un discreto successo, portando alla luce le competenze e le abilità migliori dei ragazzi, che tentano di approcciarsi al mondo della robotica e dell’esplorazione spaziale.
L’organizzazione ha quindi deciso di estendere l’invito alle scuole di tutto il mondo. Al momento oltre alla prestigiosa università del MIT, la Zero Robotics vanta collaborazioni importanti, prima fra tutte, ovviamente, la NASA.
Oltre agli stessi Stati Uniti, tra i paesi più attivi nel campo della robotica vi è, appunto l’Italia. Attualmente l’Italia conta ben 25 scuole iscritte alla competizione, tant’è che si è ritenuto necessario istituire un campionato italiano interno.
La Zero Robotics italiana è l’unica competizione al mondo, legata alla principale del MIT, oltre a quella americana.
Da quando la competizione ha superato i confini continentali e si estesa al mondo intero, l’Italia ha sempre conquistato le prime posizioni.
Zero Robotics 2018/2019
La finale internazionale dell’ultima edizione si è tenuta a Gennaio nelle tre sedi della Zero Robotics.
Sedi posizionate strategicamente per essere facilmente raggiungibili da tutte le 180 scuole partecipanti del mondo.
Queste erano il MIT di Boston, il Seymour Center dell’Università di Sydney e l’Università di Alicante.
Quest’ultima, il polo scelto per la finale delle scuole europee, ha visto competere il primo e il secondo posto.
Quello di quest’anno è il quinto successo consecutivo italiano alla Zero Robotics. Le 180 scuole arrivate alla finale internazionale si sono unite in gruppi da tre, anche di diverse parti del mondo.
Il tema della competizione di quest’anno era il problema dei rifiuti spaziali e dei satelliti da recuperare una volta finito il loro compito.
Sono stati cinque mesi di competizione che hanno portato i team in finale. I ragazzi italiani si sono uniti a diverse scuole americane.
Al primo posto sono arrivati i ragazzi del Dark Team, provenienti dall’Istituto Tecnico Avogrado (Vercelli), in collaborazione con Stuy-Naught, della Stuyvesant High School di New York e il team Spaghetti Code, della Cedarburg High School, del Wisconsin.
Al secondo posto, invece, ci sono i ragazzi del team Crab Nebula, del Liceo Cecioni di Livorno, in collaborazione con il Proof Robotics della Proof School di San Francisco e il Rock Rovers della Council Rock High School South di Holland.
Podio italiano anche per la finale della sezione Virtual. Al secondo posto, dopo una squadra composta da due scuole australiane e una rumena, un ex-aequo per i team House of Coders, del Liceo Scientifico Francesco Vercelli di Asti e LSA Tea Party, sempre dell’Istituto Tecnico Avogrado.
A metà Aprile partirà l’unico campionato nazionale al mondo, al di fuori degli Stati Uniti d’America: lo Zero Robotics Italia, in preparazione della prossima competizione internazionale.
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