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L’inverno artico quest’anno ha messo in ginocchio gli Stati Uniti, sfiorando i -50°C. Dal Wisconsin all’Illinois, dal Nord Dakota al Minnesota, colpendo città densamente popolate come Chicago.
Quest’anno qui fa più freddo che in Antartide (circa 12°C in meno). Ed è proprio il Vortice Polare che porta molti scettici a sostenere teorie che non considerano reale il riscaldamento globale.
Eppure il riscaldamento globale è molto più che reale. Vi sono intere specie animali che si estinguono ogni giorno, ghiacciai perenni che si sciolgono e il termometro del pianeta che sale, avvicinandosi sempre di più al punto di non ritorno.
Ma allora perché se c’è il riscaldamento globale fa più freddo?
Vortice polare artico
Negli ultimi giorni abbiamo imparato, attraverso i media, a conoscere il Vortice Polare Artico, la morsa di gelo che stringe gli Stati Uniti e che ha già causato diverse vittime.
In Nord Dakota il termometro segna i -32°C. In Minnesota hanno soffiato venti gelidi a -52°C. Ma ciò che più a destato stupore nel mondo è come il gelo abbiamo congelato una delle città più grandi e popolose degli Stati Uniti: Chicago.
Qui il termometro ha toccato i -33°C e i venti hanno soffiato a -46°C e le immagini del Lago Michigan che ribolle per il contrasto termico sono diventate virali.
Tutta la città si è letteralmente bloccata. Rimanere all’aperto in queste condizioni porterebbe al congelamento di dita e viso nel giro di pochi minuti.
Ed allora ecco che in molti tornano ad affermare che il riscaldamento globale sia solo una favola messa in scena da scienziati e climatologi. Tra questi anche personaggi illustri, come lo stesso presidente degli Stati Uniti d’America.
Riscaldamento globale degli ultimi anni
Mentre gli inverni, in alcune aree del mondo, sono ogni anno più freddi, il termometro globale continua a salire.
Con il termine global warming si indicano le variazioni climatiche a cui stiamo assistendo nel corso del ventunesimo secolo. La temperatura media annuale dell’intero pianeta sta innegabilmente aumentando.
Sono gli stessi numeri delle ricerche scientifiche a parlare. Per evitare i danni peggiori il mondo si è prefissato di tenere l’aumento della temperatura al di sotto dei 2°C in più e di tentare il tutto per tutto per tenerla al di sotto di 1.5°C, secondo quanto concordato dall’Accordo di Parigi.
Al momento l’incremento di temperatura si aggira attorno al grado in più rispetto al periodo pre-industriale e gli effetti già sono disastrosi.
Si è arrivati alla conclusione che, la causa principale del riscaldamento globale sia da imputare allo sfruttamento dei combustibili fossili.
Se non ci impegniamo nel cambiare la direzione che ha preso l’umanità le temperature supereranno di molto i +2°C e, a quel punto, non potremo più tornare indietro.
Differenza tra meteorologia e climatologia
Detto ciò è estremamente rischioso che figure di spicco nel panorama mondiale non credano che il riscaldamento globale sia reale. E non si può di certo basare tale teoria su un singolo fenomeno meteorologico, per quanto eclatante esso sia.
Un periodo di freddo circoscritto ad una singola area geografica e di pochi giorni, come è il vortice polare artico che sta attanagliando l’America del Nord, è un fenomeno meteorologico.
La meteorologia spiega quanto accade in un periodo limitato di tempo e spazio ed è molto diversa dalla climatologia. Il cambiamento climatico globale è trattato, invece, dalla climatologia e da una spiegazione al periodo che stiamo attraversando. Periodo che dura e durerà circa 150 anni.
Non dimentichiamoci che, mentre si iniziava ad avvertire il Vortice Polare, la costa ovest degli stessi Stati Uniti non si era ancora ripresa dai devastanti incendi che divamparono appena pochi mesi fa.
Mentre tutto il mondo è concentrato a vedere cosa succede a Chicago, in Alaska e Siberia questo inverno è più caldo di 3,4°C.
Nel caso specifico del vortice polare non è intervenuta solamente la meteorologia, ma anche la climatologia, perché, sorprendentemente, questo freddo eccezionale è una conseguenza del riscaldamento globale.
“Non possiamo consegnare ai nostri figli un pianeta divenuto ormai incurabile: il momento di agire sul clima è questo”. – Barack Obama
Origini del vortice polare
Il vortice polare non è un fenomeno sviluppatosi negli Stati Uniti quest’anno, ma un fenomeno che, costantemente, crea un anello di venti che circonda il Circolo Polare Artico.
Questi venti trattengono l’aria più fredda alle giuste latitudini ma, per colpa del riscaldamento globale, i ghiaccia polari si sono sciolti e questi venti hanno rallentato, disegnando cerchi più profondi e ampi.
L’aria fredda ha quindi trovato modo di raggiungere latitudini più basse, non trovando più i venti a bloccarla.
La spiegazione è decisamente più complessa ma, nonostante molti continuino a negarlo, il freddo che sta colpendo l’America del nord è colpa del riscaldamento globale.
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