Una delle grandi novità presentate al CES di quest’anno arriva da IBM che da il benvenuto al suo ultimo prodotto: Q System One, il primo computer quantistico commerciale.
Questo innovativo prodotto fa compiere un passo avanti al mondo dei computer quantistici che, pur essendo teoricamente migliaia di volte più veloci e performanti dei normali modelli in commercio, presentano ancora diversi problemi da risolvere.
Computer quantistico
Cosa differenzia un normale computer da uno quantistico?
I computer tradizionali memorizzano le informazioni in bit, mentre quelli quantistici in qubit, sfruttando le leggi della fisica quantistica.
Cosa lo rende estremamente più veloce e performante dei modelli tradizionali?
I computer quantistici si basano sulla meccanica quantistica, utilizzando metodi di elaborazione delle informazioni come la sovrapposizione degli effetti o l’entanglement, il tutto sfruttando il comportamento delle particelle elementari.
L’idea risale al 1982, quando Murray Gell-Mann aveva intravisto la possibilità di utilizzare la fisica quantistica per la realizzazione di un super computer.
IBM fu un pioniere di tale scienza. Nel 2001, infatti, crea il primo elaboratore quantistico a 7 qubit. Nel 2005 gli scienziati dell’Istituto di ottica quantistica e informatica quantistica dell’Università di Innsbruck creano il primo qubyte (8qubit).
Sono, invece, i ricercatori dell’Università di Harvard a riuscire per primi a trasferire informazioni quantistiche tra diversi tipi di memorie quantistiche.
Nel 2006, sempre all’Università di Innsbruck, Peter Zoller scopre come rendere stabili le memorie quantistiche.
La ricerca continua e la D-Wave System presenta i computer quantistici Orion prima, e D-Wave One poi.
Nel 2016 IBM presenta l’elaboratore IBM Quantum Experience e l’8 Gennaio 2019, infine, arriva IBM Q System One, il primo computer quantistico per uso commerciale.
Insieme ad esso viene presentata anche la piattaforma IBM Q Experience e Network, per uso scientifico e commerciale.
IBM Q System One
“IBM Q System One rappresenta un importante passo avanti nella commercializzazione del calcolo quantistico.
Questo nuovo sistema è fondamentale per espandere il calcolo quantistico oltre le mura del laboratorio di ricerca mentre continuiamo a lavorare per sviluppare applicazioni quantistiche per le imprese e la scienza”, dichiara Arvind Krishna, direttore di IBM Research.
Insieme a scienziati e ingegneri dell’IBM Research hanno collaborato alla realizzazione del computer quantistico diversi progettisti, architetti e produttori. Tra questi vi è lo studio di progettazione inglese “Map Project Office” e l’Universal Design Studio e l’azienda italiana Goppion.
A quest’ultima è stata affidata la realizzazione della capsula che avvolge e protegge il Q System One. Si tratta di una cassa da nove pollici di vetro borosilicato.
Il case funge da isolante. Secondo i ricercatori, infatti, i superconduttori qubit perdono le loro proprietà in 100 microsecondi, per colpa delle vibrazioni dei rumori ambientali, delle variazioni di temperatura e delle onde elettromagnetiche.
Componenti di IBM Q System One
Cosa si nasconde dietro la cassa in vetro borosilicato?
Un insieme di componenti personalizzati che offrono un avanzato calcolo quantistico. Come un hardware quantistico, progettato per fornire automaticamente qubit ripetibili e prevedibili e un processore quantistico.
Il computer dispone di un sistema di raffreddamento criogenico che mantiene la temperatura costantemente vicina allo zero assoluto, per preservare l’integrità e la qualità dei qubit utilizzati.
Questo è davvero un passo importante, è la prima volta che un computer quantistico esce dai confini del laboratorio. Tuttavia i 20 qubit del Q System One sono ancora lontani dal vero obiettivo che secondo i ricercatori di IBM è quello da raggiungere: 50 qubit.
Come usufruire di IBM Q System One
Anche se è stato messo a disposizione del grande pubblico IBM Q System One non è esattamente acquistabile. E non sarebbe nemmeno poi così comodo da portare a casa, dato che si tratta di un cubo di vetro alto 2,8 metri.
Il computer quantistico è disponibile al pubblico per l’utilizzo in remoto, tramite le piattaforme cloud IBM Q Experience, pubblica e gratuita, e IBM Q Network per aziende e ricercatori scientifici.
Inoltre, IBM intende aprire un IBM Q Quantum Computation Center per i clienti commerciali a New York, già nel corso di quest’anno, ma non sarà l’unico.
Il servizio di simulazione quantistica IBM Q Experience è stato già sperimentato da 100.000 utenti e 6,7 milioni di esperimenti quantistici sono già stati realizzati.
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