L’orologio dell’apocalisse (doomsday clock) è un iniziativa che dal 1947 ricorda all’umanità quanto vicina essa sia all’autodistruzione.
È stato ideato dagli scienziati del Bulletin of the Atomic Scientists dell’Università di Chicago, in risposta a quelli che allora erano i test nucleari durante la guerra fredda.
Cos’è l’orologio dell’apocalisse?
Non si tratta di un orologio reale, ma è ovviamente una metafora, volta a smuovere il genere umano che, costantemente trova soluzioni nuove e alternative per autodistruggersi.
La mezzanotte nel Doomsday Clock indica l’apocalisse, mentre, i minuti che mancano ad essa indicano la distanza da tale evento.
Al momento della sua creazione, nel 1947, l’orologio è stato impostato a sette minuti dalla mezzanotte. Allora l’apocalisse era rappresentata da una guerra atomica e i minuti, quindi, contavano la distanza da quell’unico evento.
Con il tempo, però, gli esseri umani hanno trovato altri modi per estinguersi, così, dal 2007, la mezzanotte è rappresentata anche da altri eventi, primo fra tutti i cambiamenti climatici, ma anche l’effetto serra, l’inquinamento, lo sviluppo di armi biologiche, l’ingegneria genetica, ecc.
Le lancette del Doomsday Clock
Nei suoi 70 anni e oltre di “attività” le lancette del Doomsday Clock sono state spostate 21 volte, toccando un minimo di due minuti e un massimo di 17. Nemmeno a dirlo questo è il secondo anno consecutivo che le lancette sono ferme al loro minimo: 23:58.
Gli avvenimenti negli anni hanno determinato lo spostamento delle lancette, ma alcuni di essi erano troppo brevi per avere il tempo materiale di agire.
Ad esempio la crisi dei missili di Cuba, che avrebbe portato le lancette ad un passo dalla mezzanotte, durò solamente 13 giorni e le lancette, perciò, non furono toccate.
Gli eventi che hanno segnato l’andamento dell’orologio
Ecco alcuni eventi che nel corso degli anni hanno interessato gli andamenti dell’orologio:
- 1947: l’orologio fu impostato a meno sette minuti dalla mezzanotte;
- 1949: il primo test nucleare ad opera dell’allora URSS portò le lancette a tre minuti dalla mezzanotte;
- 1953: un ulteriore minuto avanti, a causa della realizzazione della bomba ad idrogeno;
- 1960: il mondo inizia a capire che il nucleare potrebbe essere un problema e l’orologio cala nuovamente a meno sette minuti;
- 1963: i test nucleari vengono messi al bando, l’orologio segna meno 12 minuti;
- 1968: di nuovo a meno sette minuti, inizio della guerra in Vietnam;
- 1991: siamo ad un anno di svolta, la guerra fredda è finita e l’URSS viene sciolta. L’orologio raggiunge il suo massimo –17 minuti alla mezzanotte.
- 2002: gli attentati dell’11 Settembre fanno slittare l’orologio alle 23:53;
- 2007: negli ultimi anni il nucleare ha tornato a far parlare di se e più di una volta le lancette sono state mosse, sempre più vicino alla mezzanotte. Nel 2007 la Corea del Nord inizia i test sul nucleare. Ma ora sorge un altro problema: i cambiamenti climatici. Mancano cinque minuti alla mezzanotte;
- Da qui in poi l’orologio non scenderà più, tranne un piccolo andamento positivo nel 2010 che ha fatto allontanare le lancette appena di un minuto (-6 minuti dalla mezzanotte).
- Arriviamo nel 2018 quando l’orologio torna al suo minimo: due minuti alla mezzanotte.
Nessun cambiamento per il 2019
Il 2019 è cominciato e quest’anno gli scienziati del Bulletin of the Atomic Scientists hanno deciso di non toccare le lancette.
Per il secondo anno consecutivo mancano appena due minuti all’apocalisse.
L’orologio deve essere un monito per il mondo che però non sembra recepire il messaggio. Il fatto che l’orologio rimanga fermo a meno due minuti, nonostante gli sforzi di molti per il cambiamento, non è un buon segno.
Le decisioni degli ultimi spostamenti erano state prese a seguito delle tensioni tra Stati Uniti e Corea del Nord e della decisione di Donald Trump di venir meno agli accordi presi dal suo predecessore in merito alle politiche di contenimento dei cambiamenti climatici.
Quest’anno non ci sono stati cambiamenti e vedere le lancette segnare appena due minuti all’apocalisse fa davvero pensare al peggio.
Quand’è che ci impegneremo davvero per migliorare le sorti del pianeta e della stessa razza umana?
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