Non vogliamo stare ad indagare se la parità dei sessi sia raggiunta in tutti i settori o se vi siano ancora discriminazioni di genere.
Non vogliamo nemmeno rivangare quanto difficile sia stata la vita di quelle donne di un tempo che spesso, solo perché in grado di maneggiare la scienza, venivano additate come streghe.
Di quante donne si siano travestite da uomini per apportare il loro contributo all’evoluzione o di quanto lunghe ed estenuanti siano state le lotte che hanno portato all’ottenimento dei diritti.
Che sia la prima donna laureata o l’ultima, la prima scienziata o chimica, quello che conta è come abbiano contribuito ad arrivare fino a oggi e come ancora contribuiscano.
In un mondo che è stato prettamente maschile per tanto, troppo tempo, l’11 Febbraio, appena due giorni fa, si sono celebrate le donne nella scienza!
La giornata delle donne nella scienza
La giornata è stata proclamata dalle Nazioni Unite e patrocinata dall’UNESCO per incoraggiare e ricordare quelle che sono state e che saranno le più grandi donne nella scienza.
Purtroppo le cifre ci dicono che, anche nel mondo della scienza, rimangono pregiudizi e stereotipi ingiustificati, nonostante gli sforzi degli ultimi anni per una maggiore parità.
Tra tutti gli scienziati del mondo, infatti, solamente meno del 30% sono donne.
Per l’occasione sono stati organizzati eventi in tutto il mondo e Audrey Azoulay, direttore generale dell’UNESCO, ha rilasciato un messaggio d’incoraggiamento: “Vogliamo incoraggiare una nuova generazione di donne scienziate per affrontare le principali sfide del nostro tempo.
Sfruttando la creatività e l’innovazione di tutte le donne e ragazze nella scienza e investendo adeguatamente in educazione, ricerca e sviluppo abbiamo un’opportunità senza precedenti di sfruttare il potenziale della quarta rivoluzione industriale a beneficio della società”.
Le donne contribuiscono allo sviluppo scientifico da secoli, nonostante le difficoltà. Quali sono e quali sono state le più grandi donne nella scienza?
Marie Curie
Non possiamo che citare per prima una delle donne più importanti del mondo della scienza: Marie Curie.
Polacca, classe 1867, si laureò alla Sorbona di Parigi in Fisica e Matematica, la stessa università dove, alcuni anni dopo, divenne la prima professoressa donna.
Fu anche la prima a scoprire il polonio e il radio e ad introdurre nella comunità scientifica un termine allora sconosciuto: radioattività.
Vinse due premi Nobel: uno nel 1903 per la Fisica e uno nel 1911 per la Chimica. Morì nel 1934 di anemia aplastica, a causa delle lunghe esposizioni alle radiazioni. È tutt’ora l’unica donna ad aver vinto due premi Nobel in due aree distinte.
“La fisica è una cosa bellissima” – Marie Curie
Emmy Noether
Forse è meglio che a raccontare chi fosse Emmy Noether siano le parole con cui, alla sua morte, fu ricordata da Albert Einstein: “Una sola, infine, è la persona di cui nutro una stima del tutto eccezionale; si tratta di un illustre matematica.
Era una bellissima testa, ed è morta. Emmy è stata il più grande genio creativo matematico da quando l’istruzione superiore è stata aperta anche alle donne”.
Rosalind Franklin
Cos’è il DNA, l’acido desossiribonucleico che contiene le nostre informazioni genetiche? Nessuno lo sapeva prima degli anni ’30, quando Rosalind Franklin ne rese possibile la scoperta grazie alle immagini a raggi X dello stesso DNA.
Tuttavia il merito va a chi per secondo ha visionato quelle immagini: Watson e Crick, che ammisero che la scoperta era di Rosalind.
Ma lei credeva che la scoperta scientifica fosse di tutti e non sembrò risentita dall’accaduto.
Lise Meitner
La scienziata Lise Meitner fu ribattezzata la madre della bomba atomica, nonostante i suoi sforzi erano volti a un utilizzo pacifico del nucleare e non distruttivo.
Nonostante la sua rilevanza nella scoperta della fissione nucleare, quando ad Otto Hahn fu assegnato il Nobel questi non la citò nemmeno.
Hedy Lamarr
Lamarr fu una diva dei primi del ‘900 ricordata maggiormente per i suoi scandali, che a quel tempo erano inaccettabili.
Il primo nudo integrale della storia del cinema fu il suo, ebbe sei mariti e diversi amanti, ma non dovrebbe essere ricordata per questo, ma per l’enorme contributo che ha dato alla scienza.
Hedy non aveva solo un bel corpo, ma anche una bella mente. Se oggi possiamo comunicare con tecnologie wireless lo dobbiamo a lei.
Dopo decenni in cui venne ricordata solamente per i suoi scandali finalmente, nel 1997, ormai ultra ottantenne, ricevette l’Electronic Frontier Foundation Pioneer Award, per il contributo dato alla scienza.
Il suo commento fu gelido: “Era ora”.
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