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La lotta al crimine passa anche attraverso le nuove tecnologie, sfruttando Internet e i social network. I metodi investigativi si adeguano alla realtà che cambia. Ecco perché la polizia di Scotland Yard non esita a mantenersi sempre all’avanguardia.
Conosciuto in tutto il mondo per la sua efficienza, il corpo di polizia di Sua Maestà era stato tacciato in passato di una scarsa apertura alle novità dell’era tecnologica.
Nel 2013, un corrispondente del Telegraph aveva sostenuto che le tecnologie e i mezzi di ricerca di Scotland Yard fossero ancora fermi agli anni 70.
La “New Scotland Yard” e il Met (London’s Metropolitan Police Service) avevano bisogno di riaffermare il loro prestigio in campo investigativo. Una sfida superata brillantemente con l’introduzione di nuove tecnologie avanguardistiche e di sistemi informatici sempre più sofisticati.
Come si sono evolute le tecnologie di Scotland Yard dal 2013 a oggi
“La polizia inglese è mal equipaggiata e sono gli agenti stessi a risentirne”, scriveva nel 2013 il Telegraph. “Queste persone a casa dispongono di tablet e smartphone. Al lavoro invece devono contattare via radio la base per accedere ai dati sul background dei criminali o alle liste dei sospetti.”
Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata davvero molta. Il Met odierno dispone di sistemi avanzatissimi per l’identificazione dei criminali. Come rivela “Secrets of Scotland Yard”, la polizia britannica ha ben più di un asso tecnologico nella manica.
Sistemi di face recognition, software analitici di ultima generazione e perfino intelligenze artificiali… Dietro ogni indagine di Scotland Yard c’è tutto questo e molto di più.
Soprattutto quando le indagini si muovono su terreni particolarmente delicati. Come, per esempio, la lotta al terrorismo internazionale, che sfrutta tutta la potenza dei nuovi sistemi informatici.
Telecamere ultra avanzate e face recognition; così il Met dà la caccia ai terroristi
In primo luogo, Scotland Yard si è interfacciata con tutte le principali telecamere di sicurezza d’Inghilterra. Anche quelle più obsolete, con immagini sgranate e video di pessima qualità.
I filmati così acquisiti vengono sezionati nel dettaglio, in cerca di qualsiasi indizio utile alle indagini. I software passano al setaccio elementi geometrici (di abiti, veicoli ed edifici), coordinate geografiche, condizioni di luce.
Tracciando meticolosamente concordanze, similitudini e dettagli magari in apparenza trascurabili. Ma è solo il primo passo.
La seconda fase dell’aggiornamento di Scotland Yard ha previsto infatti l’utilizzo di nuove telecamere di sicurezza di ultima generazione. Che nel prossimo futuro, potrebbero sfruttare appieno tutte le potenzialità del 4 e 5K e dei software di face recognition.
Confrontando nel dettaglio tratti somatici, lineamenti, espressioni e labiale di centinaia di possibili sospetti.
Il “cervellone” elettronico di Scotland Yard; alla scoperta del data analysis software
Ma come riesce Scotland Yard a gestire il flusso di contenuti di tutte le videocamere di Londra? Ed è possibile monitorare nello stesso tempo le coordinate spazio-geografiche indispensabili per localizzare e prevenire nuovi attentati?
Il merito va ai software di data analysis, il “cervello elettronico” del Met. Questi particolari software hanno attirato l’attenzione anche della polizia di tutto il mondo, a cominciare da quella di Torino.
I software di data analysis del Met lavorano in tempo reale su enormi quantità di dati. Filmati, registrazioni audio, tracciamenti GPS.
Compito del software è quello di tradurre il materiale acquisito in statistiche, dati di fatto. E prove, nero su bianco. Un’impresa ardua, che i sistemi del Met portano a termine nel giro di poche ore.
Sufficienti a ricostruire intere settimane. E che consentono, agli sleuths di Sua Maestà, di mettere il sale sulla coda anche ai criminali più abili.
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