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Buon compleanno, Internet. La “grande rete” che ormai è diventata un punto di riferimento nelle nostre vite compie trent’anni.
È difficile al giorno d’oggi immaginare un mondo privo di Internet. Il Web ci accompagna praticamente in qualunque attività, basti pensare ai dispositivi smart che sono costantemente connessi. Dal meteo ai contatti personali, passando per la cucina, l’intrattenimento e perfino lo shopping, Internet “può” tutto.
Ma fino al 1989 il Web non esisteva, o perlomeno non come lo conosciamo oggi. La sua “nascita” ha una data ben precisa; appunto il 12 Marzo.
Il giorno in cui Tim Berners-Lee avrebbe, a sua insaputa, cambiato per sempre la realtà che ci circonda.
Buon compleanno Internet
In questa giornata, trent’anni fa, Berners-Lee presentò al Cern di Ginevra un saggio nel quale poneva le basi di quello che sarebbe diventato Internet.
La prima pagina Web vera e propria avrebbe visto la luce solo dopo qualche anno (era il 1991), ma il concetto di Internet era già racchiuso in quel documento.
Un vero e proprio pezzo di storia, non meno di quanto può esserlo la Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti o il filmato con l’atterraggio di Armstrong sulla Luna.
Ma qual è il contenuto del “certificato di nascita” del Web? Scopriamolo augurando buon compleanno a Internet!
Dal mondo della scienza al pubblico dominio
Internet, come l’aveva concepito Tim Berners-Lee, doveva essere uno strumento utile a favorire la comunicazione tra scienziati. Esisteva già una rete di dati, Arpanet, creata su esplicita richiesta del Ministero della Difesa degli Stati Uniti.
Ma Arpanet era più simile a quella che oggi chiameremo una “intranet”, ovvero un insieme circoscritto di computer collegati fra loro. Nei piani del Ministero della Difesa non era assolutamente previsto che le informazioni condivise tramite la rete elettronica fossero fruibili a tutti.
Di qui l’originalità dell’idea di Tim Berners-Lee, che invece aprì le porte della sua creazione ai ricercatori di tutto il mondo. Con il Web, le distanze fisiche non esistevano più. E il Web venne lasciato volutamente open source, accessibile cioè non solo a scienziati e ricercatori, ma a chiunque disponesse di programmi adeguati. Nacquero così i primi browser, antesignani di Chrome, Firefox e Safari.
30 anni di Internet e il fascino dell’amarcord
Ma com’era il Web trent’anni fa?
Abbiamo visto che la prima pagina Web andò online nel 1991; ai lettori curiosi interesserà sapere che quella pagina, “storica” quanto il certificato di nascita di Internet, esiste ancora oggi.
La pagina è ospitata sul sito ufficiale del W3C, l’ente che regola uno standard internazionale per il Web. Ma non solo. Per celebrare il trentennale della Rete, il CERN ha realizzato infatti un browser virtuale che ci trasformerà in altrettanti emuli di Marty McFly.
Come il protagonista di “Ritorno al futuro”, con il simulatore online è possibile caricare qualsiasi sito moderno e visualizzarlo come sarebbe stato trent’anni fa. E se pensate di conoscere a menadito i vostri siti preferiti, be’… potreste andare incontro a numerose sorprese!
Testo e tanti links; Internet a cuore aperto
Le prime pagine Web si caratterizzavano per essere dei semplicissimi blocchi di testo. Non esisteva la possibilità di creare grafiche particolari per i siti, perché i browser dell’epoca non leggevano le immagini.
Un Internet fatto di testi, quindi, ma anche di quello che è il suo vero “cuore”. Ovvero i link; collegamenti ipertestuali che consentivano di saltare con immediatezza da una pagina a un altra, o a punti diversi della stessa pagina.
Per formattare i testi si usavano corsivi, grassetti e sottolineati, con qualche header per attirare l’attenzione. Ma i creativi scalpitavano di fronte a una tavolozza così povera. Una delle prime innovazioni del Web fu l’arrivo di immagini e colori; una ventata che avrebbe rivoluzionato per sempre le pagine Internet. Sfondi, testi colorati, piccoli bullet, disegni e foto erano rigorosamente di qualità bassissima, vista la lentezza dei browser d’epoca.
Internet, come si cambia in trent’anni
Un’altra moda che “travolse” Internet fu quella delle gif animate. Era possibile collegare tante piccole immagini in modo da simulare il movimento.
Le gif primordiali erano molto semplici, in seguito divennero talmente complesse che esistono ancora al giorno d’oggi. Sui Social, ad esempio, vengono usate per riproporre scene di film o sitcom che vengono usate a mo’ di adesivi nelle conversazioni e nei commenti.
Anche Flash, il software di animazione che tenne banco per oltre un decennio, consentiva di pubblicare contenuti animati e interattivi sulle pagine Web. In seguito fu deprecato perché troppo lento e avaro di risorse.
L’epoca del Web 2.0 fu caratterizzata invece da una passione per gradienti e sfumature. Questi effetti si potevano ottenere sia con la grafica tradizionale, sia con l’ausilio di codice CSS. E proprio i CSS sono alla base della rivoluzione mobile degli ultimi anni. I siti responsive privilegiano il contenuto, proprio come le pagine Web arcaiche, ma senza sacrificare colori e creatività.
A trent’anni dalla sua nascita, Internet ha ancora molto da dire.
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