La Regina che guida la sua corte in battaglia contro i Troll. Sembra una scena tratta da un film o un romanzo fantasy, invece è successo davvero e ai giorni nostri.
La Regina in questione altri non è che Elisabetta d’Inghilterra. E i Troll non sono le creature dell’immaginario folkloristico, bensì i “bulli” del Web. I flamers che si divertono a provocare risse e instigare discussioni anche molto accese. Molto spesso semplicemente per noia.
Da noi in Italia, i troll sono conosciuti anche come “leoni da tastiera”. Il trolling è un fenomeno estremamente diffuso sul Web, dove ha preso piede dapprima nei fandom delle serie tv, dei film e dei libri. Per poi espandersi a macchia d’olio.
Arrivando a coinvolgere anche i personaggi in carne e ossa, dai politici ai vip del mondo dello spettacolo. E senza risparmiare neppure la nobiltà britannica.
La Regina Elisabetta contro i Troll di Internet
Ma perché i troll di Internet hanno fatto infuriare la Regina Elisabetta?
A infastidire la sovrana sono stati i numerosi attacchi (sfociati a volte in vere e proprie flame wars) contro le duchesse Kate Midddleton e Meghan Markle, mogli dei suoi nipoti.
Gli haters non si sono risparmiati critiche, offese, insinuazioni e malignità di ogni genere. Ma anche insulti sessisti, che sfociavano spesso (soprattutto nel caso di Meghan) nel razzismo.
Una situazione intollerabile per la Regina Elisabetta. E così da Buckingham Palace è arrivato il divieto di postare e condividere sulle pagine della Famiglia Reale contenuti osceni, razzisti, violenti o incitanti all’odio.
Ma il reale monito non è bastato a scoraggiare i troll e i cyberbulli della Rete.
La Regina è così scesa in campo in prima persona per assumere un cacciatore di troll. Il suo compito sarà quello di passare al setaccio le pagine Social e Web della Royal Family, alla ricerca di post e commenti sospetti che saranno segnalati prontamente alle autorità.
La “taglia” sulla testa dei troll? Altissima, si parla di oltre venticinquemila euro l’anno.
Quando a “punzecchiare” i Troll era stata Bebe Vio
Non è la prima volta che le celebrità si ribellano contro il fenomeno sempre più diffuso del trolling.
Prima della Regina Elisabetta, con la sua offerta di lavoro a tre zeri, era stato il turno di Bebe Vio. Che si era scagliata all’attacco dei Troll con la stessa grinta di una novella Lady Oscar.
Insieme ad Alessandro Cattelan, la giovane atleta paralimpica aveva indetto una campagna scherzosa: “Dona un neurone a un hater.”
In risposta agli insulti e agli attacchi, anche personali, che le erano arrivati da più fonti sul Web.
“Gli hater sono persone più sfortunate delle altre, persone che non sono come noi, che nascono con qualcosa in meno. Aiutali anche tu donando un neurone!“
Così, con arguzia e pungente ironia (che ben si addice a una combattente del suo calibro), Bebe Vio l’ha avuta vinta sui gruppi di Facebook dedicati al trolling. Dove gli haters erano arrivati al punto di minacciarla e augurarle la morte.
Dopo la Regina anche Google dichiara guerra ai troll
Ma a contrastare il diffuso fenomeno dei troll e degli haters non sono solamente i personaggi famosi.
Anche Google ha deciso di “scendere in battaglia”, proprio come la Regina Elisabetta. E lo ha fatto con una nuova tecnologia sperimentale, ancora in fase di testing.
Perspective, questo è il nome della tecnologia, dovrebbe svolgere mansioni di moderazione dei contenuti e dei post degli utenti.
In altre parole, il software analizzerà i commenti per capire se siano aggressivi e derisori.
Comprendere l’aggressività verbale è molto difficile per un programma o un’intelligenza artificiale. Proprio per questo, Perspective si “allenerà” su un campo d’eccezione.
Ovvero il sito del New York Times, con una media altissima di commenti e interazione con gli utenti.
Decisamente non è il tipo di tecnologia che potrebbe finire scartata nel Google Cemetery. E se correttamente sviluppata potrebbe portare a una soluzione concreta contro il trolling.
E nel futuro la guerra ai troll sarà “telepatica”
Per mantenere il parallelo con il fantasy usato in apertura, possiamo affermare che la guerra contro i troll sfrutterà perfino la telepatia.
L’Università di Stanford è infatti al lavoro su un progetto rivoluzionario di cui vi parleremo maggiormente in dettaglio in un prossimo articolo. Si tratta di un’Intelligenza Artificiale in grado di prevedere, con un discreto margine di anticipo, se una discussione o uno scambio di commenti potrà degenerare nel trollaggio.
Attualmente l’Intelligenza Artificiale del Dr Srijan Kumar è implementata solo su un sito di e-commerce di nome Flipkart.
Il suo compito è distinguere le recensioni autentiche dallo spam e, ovviamente, dai commenti di troll e haters.
Nel prossimo futuro però un simile ritrovato della tecnologia potrebbe essere alla portata di tutti.
Per i troll è finalmente arrivato l’ultimo atto?
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