Per chi non è del settore gli aerei alla fine sotto uguali, al massimo c’è quell’aereo grande e quell’altro piccolo. Eppure ci sono alcuni modelli che si imparano a conoscere e di cui se ne ricorda il nome per un motivo o per un altro. Il 737 Max, l’ultimo arrivato di casa Boeing, già acquistato da numerose compagnie in tutto il mondo, è diventato famoso, finendo sulle cronache dei giornali di tutto il pianeta.
Eppure la sua fama è dovuta alla cronaca nera, quello che doveva essere il successore del Boeing 737 si è trasformato in un nemico da cui stare alla larga.
Il 737 Max entra in servizio nel 2017 e appena un anno dopo avviene il primo incidente, dopo pochi mesi il secondo. Due incidenti analoghi avvenuti allo stesso tipo di veicolo che hanno portato al blocco del suo utilizzo in ogni nazione del mondo.
Arrivano, poi, le indagini e la risoluzione dei problemi. Sembrerebbe che sia stato un problema software, ma tornare a fidarsi non è facile.
Gli incidenti
Il 29 Ottobre del 2018 il volo JT610 della Lion Air, un boeing 737 Max, è precipitato nell’Oceano Indiano dopo 12 minuti dal decollo. Minuti preziosi in cui i piloti cercarono di riprendere il controllo dell’aereo, ignari che il problema fosse dovuto ad un nuovo software. In quel primo incidente morirono 189 persone.
Il 10 Marzo scorso, invece, la stessa sorte è toccata al volo ET302, dell’Ethiopian Airlines, precipitato, questa volta, appena 6 minuti dopo il decollo. In questo secondo incidente perirono 157 persone.
I due incidenti mostrarono subito diverse analogie e in tutto il mondo numerose compagnie e nazioni iniziano a vietarne l’utilizzo, fino alla completa dismissione del veicoli, per verifiche e accertamenti.
Prima di tutto ciò, nel 2018, erano già stati consegnati 750 modelli in tutto il mondo, e altri 5000 ne erano stati ordinati.
I primi problemi del 737 Max
Partiamo dal primo incidente, che ha avuto una risonanza mediatica decisamente minore rispetto al secondo. Il velivolo era al suo primo volo dopo un attenta revisione a seguito di alcuni problemi di ingovernabilità riscontrati precedentemente.
“Il sistema automatico impartiva all’aereo un comando di trim down, cioè di abbassare il muso dell’aereo, in modo anomalo. In quell’occasione l’equipaggio seguì le procedure di emergenza previste per casi del genere, disconnettendo il sistema automatico di volo mediante la rimozione fisica del fusibile che lo alimentava e attuando il volo manuale fino a destinazione”.
Il tutto partirebbe dal potenziamento del motore il quale richiederebbe un assetto diverso.
Dopo quel primo incidente sfiorato al velivolo è stato sostituito il sensore ma senza ottenere i risultati sperati. Il volo successivo si è concluso in tragedia, senza che i piloti riuscissero a capire dove si trovasse il problema. Una correzione di rotta dell’auto pilota praticamente invisibile.
Il software
Infine, per ovviare al problema ed evitare il ripetersi di tragedie simili, Boeing decide di dotare tutti i 737 Max del nuovissimo software MCAS (Maneuvering Characteristics Augmentation System).
Il sistema serve, appunto, a mantenere il muso dell’aereo con il giusto assetto ed evitare lo stallo dell’aereo.
Tuttavia la compagnia Boeing ha ritenuto la modifica non degna di nota e la presenza del software non è nemmeno stata riportata nel manuale.
Quando, nel secondo incidente, quello che ha visto coinvolto un aereo dell’Ethiopian Airlines, il MCAS ha riscontrato un malfunzionamento, probabilmente i piloti non sapevano nemmeno che questo fosse presente.
Tuttavia, diversi accertamenti sono stati fatti, e non si può ancora puntare il dito su nessuno.
Boeing corregge gli errori
È invece di appena pochi giorni fa la notizia che Boeing ha dichiarato di aver corretto gli errori del software MCAS e che, quindi, quest’ultimo non presenta più alcun problema.
“Le modifiche sostanziali apportate renderanno meno aggressivo e più gestibile per i piloti il sistema che previene l’eccessiva rotazione del muso dell’aereo”.
La tecnologia che doveva aiutare a salvare delle vite in caso di pericolo ha, invece, causato delle vittime umane.
Così la paura cresce e chissà se nonostante le modifiche apportate qualcuno si fidi ancora dell’ultimo veicolo Boeing.
Intanto, nonostante le tragedie recenti, ricordiamo che l’aereo rimane ancora, statisticamente, il mezzo più sicuro al mondo.
This post is also available in: