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Era quasi l’ora di cena del 15 Aprile 2019 quando dalla Cattedrale di Notre Dame de Paris iniziarono a levarsi alte le fiamme. Dovremmo aspettare fino alla mattina seguente per dichiarare l’incendio finito e iniziare a contare i danni.
La cattedrale che ha resistito a quasi un millennio non potrà mai più tornare come prima. Eppure c’è qualcosa che nel XII – XIV secolo non avevano: le moderne tecnologie.
Grazie a quelle è possibile ricostruire ogni singola trave esattamente come era prima. Ma dove sono conservate queste informazioni così dettagliate sulla struttura? Che ci crediate o no si trovano in un videogioco: Assassin’s Creed.
Notre Dame de Paris
Era il 1160 quando il nuovo vescovo di Parigi, Maurice De Sully, promosse la costruzione di una nuova e ampia cattedrale, là dove all’epoca sorgeva una cattedrale a cinque navate dedicata a Santo Stefano.
Nel 1250 l’attuale edificio venne completato, ma fino a metà del XIV secolo i lavori andarono avanti, fino a raggiungere l’aspetto desiderato, quello che tutti ancora oggi conosciamo.
La cattedrale metropolitana di Notre Dame (Nostra Signora) sorge nel cuore della capitale francese e ne è il principale luogo di culto, nonché tra le principali mete turistiche di tutta la Francia. È una delle principali costruzioni gotiche al mondo e una vera e propria fotografia sul passato.
L’incendio
Alle 18:20 del 15 Aprile 2019 il primo allarme antincendio rileva che c’è qualcosa che non va. Eppure, dopo le procedure di controllo, non è stato rilevato niente di anomalo e, i fedeli e i turisti appena evacuati, vengono fatti rientrare nell’edificio.
Ma alle 18:43 si scopre che l’allarme non era stato un errore: un addetto ai lavori scopre delle fiamme sul telaio.
L’edificio viene fatto evacuare nuovamente e dopo quindici minuti i vigili del fuoco arrivano sul posto. Questi però non possono far nulla per domare l’incendio che sta divorando il tetto.
Alle 19:50, un ora e mezza dopo il primo allarme, tutto il mondo viene a conoscenza di ciò che sta succedendo a Notre Dame.
Seicento vigili del fuoco lavorarono tutta la notte per contenere i danni. Alle 9:50 del 16 Aprile il fuoco viene dichiarato estinto.
Il tetto e la fleche sono andati interamente perduti nell’incendio, collassando sulla volta e sulla navata centrale, le quali hanno riportato ulteriori danni.
Rimediare ai danni
La perdita dal punto di vista culturale e artistico è immensa. Un bene dell’umanità che mai potrà essere riportato all’antico splendore. Eppure si tenterà il tutto per tutto.
In molti hanno voluto contribuire con ingenti donazioni e la Francia si sta già mobilitando per iniziare i lavori di riparazione. Eppure il problema più grande è ricostruire ogni dettaglio nello stesso identico modo.
Servirebbe un modello virtuale realizzato a immagine e somiglianza fino alla più piccola tegola della più piccola guglia. Dove potrebbe essere conservata una documentazione così importante?
L’unica via di salvezza per Notre Dame sembra proprio essere un videogioco: Assassin’s Creed.
Il contributo di Ubisoft
Così come molti altri nel mondo anche Ubisoft ha fatto la sua donazione per contribuire alle spese di ricostruzione: 500 mila euro. Non poteva essere altrimenti, dato che proprio la cattedrale francese appare in tutta la sua maestosità in uno dei suoi capolavori video ludici.
A tal proposito, per spronare i propri fan a dare anch’essi il proprio contributo, Ubisoft ha rilasciato la versione per PC di Assassin’s Creed Unity, il capitolo ambientato proprio a Parigi, in versione gratuita.
Ma non finisce qui, le immagini della cattedrale nel videogioco sembrerebbero essere il vero tesoro nascosto. Il più grande contributo che Ubisoft possa dare alla ricostruzione della cattedrale non è altro che il videogioco stesso.
Assassin’s Creed Unity è uscito nel 2014 ed è ambientato nella capitale francese del XVIII secolo, in piena rivoluzione francese. Ma il punto di forza di questo videogioco erano proprio le ambientazioni.
La città di Parigi fu ricostruita in scala 1:1, con tutti i monumenti più importanti e nel modo più realistico possibile.
Notre Dame in Assassin’s Creed
Ogni angolo della città è stato ricostruito così come doveva apparire nel XVIII secolo, con un’attenzione particolare per la Cattedrale di Notre Dame.
A realizzare questa versione digitale di una delle cattedrali più famose del mondo è stato l’artista Caroline Miousse. Ha lavorato per ben due anni sulla realizzazione, consultandosi con numerosi storici per farla apparire esattamente come doveva essere all’epoca.
Ma c’è di più. Miousse ha ammesso di essersi voluto prendere alcune libertà creative. Ad esempio, nella sua versione digitale ha aggiunto proprio la guglia crollata nell’incendio, che nel XVIII secolo ancora non esisteva.
L’artista ha affermato che, nonostante il videogioco volesse rappresentare esattamente la Parigi dell’epoca, c’erano alcuni elementi entrati nell’immaginario umano che non potevano essere cambiati.
Nessuno al giorno d’oggi sa come doveva apparire la cattedrale all’epoca e non gli sembrava corretto rappresentarla con un pezzo in meno.
Se Miousse non si fosse preso questa libertà creativa non esisterebbe alcun riferimento su quella guglia crollata nell’incendio e non esisterebbero altre persone al mondo o altri documenti a sapere esattamente come riprodurla.
La versione finale del gioco, tuttavia, è stata adattata per il gameplay, arricchendo la cattedrale di appigli e percorsi per favorire il parkour, elemento trainante dell’intera saga.
Tuttavia, negli archivi Ubisoft sarebbero rimasti i modelli originali, i quali sembrerebbero essere i più accurati al mondo.
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