Facebook, lo sappiamo bene, riveste un ruolo fondamentale nelle nostre vite. E non è un caso che il massiccio blackout dei Social, a Marzo, abbia scatenato il panico in Italia e nel mondo. Ma quando un utente di Facebook muore, cosa succede al suo profilo?
Quello degli utenti deceduti è un problema che il Social Network di Zuckeberg ha già affrontato in passato.
Sono state approntate delle modifiche alla configurazione iniziale e ora, tramite il libro azzurro, è possibile segnalare se un parente o un amico è venuto a mancare.
Ma la “caccia ai fantasmi” di Facebook non si ferma e, con l’introduzione dell’Intelligenza Artificiale, promette di diventare ancora più sofisticata.
Scopriamo quindi i progetti di Facebook per rintracciare e individuare gli utenti che sono passati “a miglior vita”.
Quando Facebook incontra i Ghostbusters
Identificare se un utente sia deceduto o meno non è certo facile. Esistono un gran numero di profili e pagine Facebook abbandonate. Magari chi le gestiva è troppo impegnato per mantenerle, oppure si è stufato dei social.
In altri casi invece la situazione è più grave e nasconde un vero e proprio evento luttuoso.
Per mantenere sempre aggiornate le sue banche dati, Facebook aveva proposto già da tempo la funzione “Contatto erede”.
Attraverso un account collegato, una persona designata può comunicare a Facebook che l’intestatario originale è deceduto.
A quel punto ci sono due possibilità. La prima è di trasformare l’account di partenza in un account commemorativo, dove postare ricordi e pensieri. L’alternativa è di rimuovere per sempre l’account, e il nominativo associato, da Facebook.
Sono gli utenti stessi a trasformarsi così in “Ghostbusters”. Svolgendo attività di monitoraggio e aggiornamento per conto di Mark Zuckeberg.
Ma cosa succede se un defunto non indica nessun “erede” che possa prendere in carico le sorti del suo profilo?
L’Intelligenza Artificiale a caccia di defunti
A farsi carica della ricerca e identificazione degli utenti trapassati sarà l’Intelligenza Artificiale di Facebook.
Quest’ultima, come annunciato da Zuckerberg, avrà il totale controllo dei profili commemorativi.
Amici e conoscenti di defunti potranno chiedere facilmente la trasformazione di un account, assumendone la gestione non appena il profilo sarà dichiarato commemorativo.
Ma nel frattempo le notifiche del profilo stesso saranno bloccate dall’IA.
In questo modo chi ha perduto un amico o una persona cara non sarà bombardato di notifiche che potrebbero riaprire dolorose ferite.
E diminuirà anche il rischio di errori dell’algoritmo. Come l’invito ad augurare buon compleanno a persone che, magari, sono scomparse da anni.
Gruppi Facebook in ricordo dei defunti
Un’altra opzione che Facebook mette a disposizione in caso di decesso è quello di creare gruppi in ricordo dei defunti.
In questo modo conoscenti e amici potranno scambiare pareri, ricordi e pubblicare contenuti e foto.
Senza però l’ingannevole sensazione di rivolgersi direttamente a un account non più attivo, aspettando risposte che non arriveranno mai.
Questa soluzione è più impersonale e in generale preferita dagli utenti. Che possono condividere il ricordo di amici e famigliari scomparsi, in un’atmosfera rilassata e raccolta. Chi è religioso può postare richieste di preghiere congiunte, ma si possono condividere anche fotografie e video di momenti felici, organizzare memoriali o taggare il gruppo.
L’Intelligenza Artificiale di Facebook si occuperà anche di un altro aspetto fondamentale. Ovvero, consentirà l’accesso diretto al profilo ai genitori del defunto laddove si tratti di un minore.
Infatti la politica standard del Social Network è che nessuno possa utilizzare un account altrui, ma semplicemente convertirlo in commemorativo. E ai minorenni non è concesso nominare un erede per il loro account.
Quindi, nel caso di decessi improvvisi, non c’era fino a oggi possibilità di intervenire.
L’IA di Facebook invece consentirà ai genitori la possibilità di interfacciarsi direttamente con il profilo che era appartenuto ai loro figli. E prenderne in carica la gestione, in quello che è sicuramente il momento più difficile.
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