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Nel mondo dei computer, IBM è stata da sempre una veterana storica. E ancora oggi l’azienda non ha certo rallentato i ritmi, né sembra intenzionata a farlo. Come ha dimostrato nel corso dell’ultimo IBM Think Summit, anticipando novità strepitose per i prossimi anni, come i computer quantistici e la memoria magnetica.
Infatti secondo IBM la nuova, grande frontiera dei computer per uso personale potrebbe riguardare i calcolatori quantistici. Un concetto che sembrava relegato ai piani più astratti della scienza sperimentale, se non perfino della fantascienza.
In realtà i computer quantistici sono un argomento di ricerca già da diversi anni. Ma, fino a questo momento, il loro utilizzo non si era mai spinto al di là dello studio accademico. IBM, invece, ci assicura che questi dispositivi entreranno a far parte della nostra vita. Prima di quanto pensiamo.
Cos’è un computer quantistico?
A questo punto potreste chiedervi cos’è un computer quantistico e perché la notizia sia così incredibile?
I computer che conosciamo, e che usiamo a casa o per lavoro, sono detti digitali e operano attraverso un sistema binario di bit. Ogni bit può assumere un solo valore, 1 o 0, acceso o spento.
Attraverso questo codice binario i computer interpretano la realtà e sono in grado di interagire con essa. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Ma la memoria magnetica di un computer quantistico non è composta di bit, bensì di qubit. Questi ultimi consentono al dispositivo di sfruttare le leggi della fisica quantistica per eseguire operazioni e interpretare la realtà.
I qubit, al contrario dei bit, possono avere contemporaneamente entrambi i valori (0 e 1, acceso e spento). Inoltre sono in grado di influenzarsi a vicenda, e possono diventare entangled, ossia intrecciati.
Dando origine a nuovi sistemi più complessi che si sviluppano in tempo reale e che potrebbero spingersi fino agli assoluti del teletrasporto.
Il futuro inizia oggi, parola di IBM
La capacità di calcolo dei computer quantistici di conseguenza è decisamente superiore a quella dei computer tradizionali. Il che non si traduce necessariamente in una maggiore velocità, però. Infatti la mole di dati da gestire è molto maggiore, e anche interfacciarsi a un computer quantistico richiede particolari procedure.
Ma secondo IBM, non è assolutamente da escludere che i supercomputer quantistici siano la prossima frontiera dell’informatica di consumo.
Attenzione a non cadere in equivoco. I computer quantistici non rimpiazzeranno certo i pc e laptop a cui siamo abituati… almeno non in tempi così recenti.
Ma, al pari delle stampanti 3D che cominciano a essere sempre più diffuse, anche questi dispositivi arriveranno finalmente sul mercato e a disposizione del “grande” pubblico.
A sganciare la “bomba” è stato nientemeno che il vicepresidente global di IBM, Norishige Morimoto. Che nel corso del corso dell’IBM Think Summit ha confermato quanto già visto al CES di Las Vegas.
Q System One, il computer quantistico di IBM
IBM ha messo a punto il Q System One, il primo computer quantistico a uso commerciale mai realizzato finora. E promette che per vederlo in azione non dovremo attendere più di cinque anni.
Il nuovo supercomputer quantistico potrebbe essere riservato ad ambiti specializzati, come la gestione dei database bancari. Oppure potrebbe fornire una “spinta in vanti” considerevole ai centri di ricerca medico/scientifica. Per poi, gradualmente, raggiungere applicazioni e usi più calati nel nostro quotidiano.
L’idea di ritrovarci proiettati nel futuro e nella fantascienza in tempi tanto brevi può sembrare sconcertante e “mozzafiato”. Ma non è che l’ultimo, consolidato trend di un settore in continua crescita, dove i limiti esistono solo per essere superati.
Attualmente il Q System One ha un’interfaccia a 20 qubit ed è custodito all’interno di un cilindro di vetro pressurizzato. Solo in questo modo infatti i qubit possono preservare le loro proprietà senza essere contaminati da onde elettromagnetiche e sonore, vibrazioni e qualunque tipo di agente esterno.
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