L’uomo è un esploratore da sempre, ama spingersi oltre i limiti, toccare sempre un po’ più in là, un po’ più alto, spingersi oltre i confini dell’oceano o dello spazio. Vogliamo sapere cosa c’è li fuori più di qualsiasi altra cosa. Nel nostro sconfinato universo, nella maestosa galassia, ma prima di tutto nel nostro piccolo e accogliente sistema solare, fino ai suoi margini, fino a Plutone.
Per secoli abbiamo pensato che non avremmo mai trovato niente lì fuori, niente vita, niente ossigeno o acqua, ma ci sbagliavamo. Inverosimilmente abbiamo pensato che il nostro bellissimo pianeta blu e verde fosse unico, ma l’acqua, i mattoni della vita sono ovunque intorno a noi, dobbiamo solo andarli a trovare.
Abbiamo sempre ritenuto che la vita sia così fiorente sulla Terra per l’acqua, pensando che fosse solo nostra, eppure l’acqua l’abbiamo trovata anche altrove. Abbiamo trovato i mattoni della vita sulla Luna, su Marte, su Europa, Encelado e Caronte, le lune di Giove, Saturno e, infine, abbiamo scoperto che l’acqua si trova anche su Plutone stesso.
Plutone e New Horizons
Plutone orbita nella parte più esterna del Sistema Solare. Per anni è stato considerato il nono e ultimo pianeta di esso. Nel 2006 però è stato retrocesso a pianeta nano, dopo aver scoperto che nella fascia di Kuiper vi sono diversi oggetti delle sue stesse dimensioni.
Per anni è rimasto avvolto nel mistero, rimanendo solo un puntino ai margini del nostro sistema solare fino a quando non siamo riusciti a ricavare maggiori informazioni. A cavallo con il 2000 sono iniziate le osservazioni del telescopio Hubble e, nel 2015, New Horizons è arrivato finalmente vicino all’ex ultimo pianeta del sistema solare.
Così abbiamo iniziato a conoscere meglio quello che era solo un puntino ai confini del sistema solare. Il fly by di New Horizons ha rivelato che sotto la crosta ghiacciata di Plutone si nasconda un oceano liquido.
Ma da allora sono iniziate le domande: come fa l’acqua a rimanere liquida a quelle temperature? Sulla superficie di Plutone, infatti, si registrano temperature che si aggirano attorno ai -200°C.
L’oceano di Plutone
La presenza di un oceano liquido sotto la crosta ghiacciata di Plutone è stata rilevata nel lobo occidentale della pianura Sputnik Planitia. Si tratta di una regione osservata attentamente con il passaggio di New Horizons della larghezza di circa mille chilometri.
La pianura Sputnik Planitia, anziché essere frastagliata e ricoperta di crateri come il resto della superficie del pianeta nano, è liscia e chiara, ricoperta da uno strato di azoto ghiacciato, sotto il quale si nasconde l’oceano di Plutone.
A differenza degli altri luoghi del sistema solare dove è stata trovata l’acqua, come Europa o Encelado, Plutone non orbita attorno a un gigante gassoso che ne favorisca le maree. Quest’ultime, infatti, impediscono che l’acqua sui satelliti di Giove e Saturno congeli. Allora come fa l’acqua su Plutone a non congelare?
La prima ipotesi
Dopo alcuni anni da quella scoperta iniziano a trapelare alcune ipotesi che devono essere verificate. Dall’Università di Hokkaido, in Giappone, arriva l’ipotesi formulata dal ricercatore Shunichi Kamata. Secondo Kamata l’oceano sotterraneo di Plutone è protetto da uno strato gassoso che ne evita il contatto diretto con la superficie ghiacciata.
Kamata e il suo team ritengono che l’oceano sia quindi protetto da clatrati idrati, gas intrappolati in molecole d’acqua. Questi isolano l’oceano dall’impervio e gelido ambiente circostante, mantenendolo liquido. Senza i clatrati idrati l’oceano si sarebbe ghiacciato centinai di milioni di anni fa.
Sempre secondo i ricercatori di Hokkaido, il gas intrappolato nelle molecole d’acqua potrebbe essere metano.
Questa rivelazione ci ricorda ancora una volta quanto la nostra percezione della vita sia limitata. Se esiste acqua allo stato liquido in un pianeta così lontano dalla sua stella, cosa impedisce che essa sia presente anche su moltissimi altri pianeti nani ai margini di ogni sistema solare?
Sappiamo davvero dove andare a cercare la vita?
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