Cybercrime: cos’è e come prevenirlo

Cos'è esattamente il cybercrime e com'è possibile proteggersi

Sentiamo spesso nominare il termine “cybercrime“, un fenomeno in forte espansione che può mettere a rischio non solo i nostri dati sensibili, ma anche i nostri soldi.

Come è successo di recente in Florida, lo stato ha dovuto pagare 1,1 milioni di dollari in bitcoin per il recupero dei file dopo un attacco ransomware, il sistema informatico ha avuto un down per soli 10 minuti, ma in quei 10 minuti è stato possibile bloccare account e server dei lavoratori di due città: Riviera Beach e Lake City.

Sotto attacco comunque non troviamo unicamente le aziende più grandi, il cybercrime sempre più spesso prende di mira piccole e medie imprese fino ad arrivare a singole persone.

Ma scopriamo esattamente cos’è il cybercrime, perché per prevenire al meglio un problema è utile conoscerlo in tutte le sue sfaccettature.

Cos’è il Cybercrime

Con il termine cybercrime sono raggruppati tutti i reati commessi in rete. Nello specifico consiste in tutte le attività criminose sviluppare tramite componenti tecnologici, sia hardware che software.

Esiste una grande varietà di possibili attacchi informatici e ad oggi sono distinguibili addirittura 14 tipi, da reati come i semplici virus online, al furto d’identità, fino allo spionaggio industriale.

È possibile raggrupparli in due grandi categorie.

La prima tratta l’utilizzo della tecnologia informatica per compiere abusi come spam o malware. La seconda include invece cyberstalking, frodi informatiche, creazione di false identità o phishing.

L’integrazione nel nostro codice penale è avvenuta principalmente cercando di materializzare il reato, ovvero individuando le affinità del crimine online ai reati già esistenti. Per esempio accostando l’accesso non autorizzato ad un sito web con la violazione di domicilio.

Il cybercrime e la sicurezza dei dati

I dati del 2018

Ammonta a ben 5.200 miliardi di dollari la stima dei danni causati dal cybercrime calcolata solo nel 2018 in tutto il mondo. Il centro di ricerca Accenture ha stilato il report, conducendo un indagine tra più di 1.700 CEO e top manager in giro per il mondo.

Nello specifico in Europa e sopratutto in Italia, la situazione è tutt’altro che serena. La media europea degli attacchi informatici (secondo un report di Kaspersky) è di un’azienda su due, portando l’Europa ad un 54% di attacchi nell’anno.

In vetta alla classifica europea troviamo Gran Bretagna e Spagna che arrivano a quota 64%, le aziende tedesche invece a denunciare almeno un attacco informatico nell’arco di due anni sono il 49%, ma chi sembra più al sicuro è la Romania con “solo” il 37% di attacchi.

E l’Italia come si colloca in questo quadro drammatico di crimini online? Con il nostro 55% ci troviamo a metà classifica, allineati alla media europea.

Il report decreta che ad essere più colpite dagli attacchi informatici sono le grandi imprese, migliore la situazione per piccole e medie realtà. Gli attacchi riguardano soprattutto l’interruzione dei servizi che arrivano al 31% dei casi, il 18% di questi crimini tecnologici si focalizzano sui dati e informazioni sensibili con un 15% di perdita totale delle informazioni.

Come prevenire il cybercrime?

L’aspetto su cui le aziende forse dovrebbero investire di più è la prevenzione, la lotta contro gli hacker può essere attuata su due fronti.

Il primo, che sembra sicuramente il più logico, è quello di intensificare le protezioni per evitare ingressi indesiderati. Quindi firewall ben settati e antivirus sempre aggiornati sfavoriranno attacchi diretti o indiretti.

Cybercrime – Backup dati in locale

Il secondo invece riguarda un’aspetto che spesso viene ancora sottovalutato, ovvero l’importanza di fare backup. Si è meno vulnerabili se al momento dell’attacco è possibile ripristinare tutti i dati in autonomia, senza dover sottostare al pagamento di riscatti per riaverli.

È utile quindi affidarsi a cloud backup, datacenter e server di ripristino su reti distaccate.

Per quanto riguarda le persone è opportuno fare attenzione a quali dati si condividono e su quali siti, avere sempre copie di backup dei file più importanti, e aggiornare i sistemi di sicurezza anche sullo smartphone.

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