Dopo i percorsi dedicati ai motociclisti, Google Maps propone due nuove funzionalità dedicate a chi utilizza i mezzi pubblici. Spostarsi con il trasporto pubblico è comodo e pratico, oltre che ecologico, ma non quando sussistono ritardi imprevisti. O anche peggio quando il pullman arriva in orario, ma lo troviamo pieno, troppo pieno anche solo per pensare di poter salire.
Le nuove funzionalità di Google Maps
Per questo Google ha pensato a queste nuove funzionalità per una delle sue app più utilizzate: Maps. La possibilità sarà quindi quella di sapere in tempo reale l’orario di arrivo dell’autobus e anche se ci sono ancora posti disponibili. Niente più problemi quindi, sopratutto in caso di traffico, o magari durante gli scioperi.
La possibilità di vedere gli orari di arrivo non è del tutto nuova, in alcune città, grazie alle informazioni reperibili dalle compagnie di trasporti, era già possibile utilizzarla. Certo, aveva delle limitazioni, mentre invece la nuova funzionalità di Google Maps si sgancia dalla necessità di reperire informazioni da terzi ed è completamente autonoma.
Inoltre la particolarità più interessante è quella di poter visualizzare l’intera mappa per capire qual è il pullman migliore da prendere. Questo permette di osservare il traffico generale e di confrontare il percorso di ogni singolo bus.
Per ora questa nuova funzionalità di Google Maps di previsione dei ritardi sarà disponibile solo per alcune città: Napoli, Palermo, Venezia e Trieste saranno le prime fortunate.
Riguardo la possibilità di sapere quanto un pullman è affollato (che forse è la novità più interessante) per ora ci si potrà basare solo sui dati raccolti dalle corse precedenti. Il dato quindi non è in tempo reale e potrebbe dare falsi positivi. Le città tester per la funzione di rilevazione dell’affollamento saranno per ora: Roma, Milano, Torino, Padova, Bologna, Verona e Firenze.
Se siete ansiosi di provare queste nuove funzionalità, non dovrete fare niente in particolare se non aggiornale l’app sul vostro smartphone.
I possibili risvolti di queste nuove funzionalità
Ma con tutti questi dati cosa possiamo fare? Oltre che goderci un pullman meno affollato perché abbiamo deciso di prendere quello successivo, è possibile utilizzarli per qualcos’altro? In teoria sì.
L’utilizzo migliore che si può fare dei dati raccolti da Google Maps non possiamo farlo noi però. Infatti le aziende dei trasporti sono quelle che dovrebbero poter accedere a questi dati per regolare al meglio il flusso dei propri mezzi. Non solo per impedire che i pullman si affollino, ma anche per evitare di far viaggiare troppi mezzi quando invece c’è poca affluenza.
L’ideale sarebbe poter potenziare il proprio servizio di trasporti in base il reale utilizzo. A Torino è stato introdotto, per esempio, il metodo della Bip Card, un biglietto che sfrutta la tecnologia NFC e che va timbrato su ogni mezzo preso durante il proprio percorso.
Questo permette di capire la reale affluenza delle persone e di regolare l’uscita dei mezzi, esattamente come potrebbe fare Google Maps. L’idea era quella di aumentare i passaggi in caso di pullman affollati e diminuirli in caso di pullman troppo vuoti. Un risparmio di mezzi in certi casi e di sicuro un incremento di vendite dei biglietti, dato il servizio più efficiente.
Il problema, però, è non sempre i biglietti conteggiati corrispondono ai reali viaggiatori. Ad esempio non tutti i fanno il biglietto, specialmente su certe linee particolarmente abusate. Ma non è da sottovalutare il caso in cui il pullman è estremamente affollato e non tutti riescono a timbrare, creando ad ogni fermata una processione di biglietti passati di mano in mano per arrivare all’obliteratrice.
Speriamo quindi che con l’introduzione di queste nuove funzionalità di Google Maps, si possa dare una mano anche alla rete dei trasporti cittadini per una gestione più efficiente ed ecologica del servizio.
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