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Lo sbarco sulla Luna avvenne il 20 Luglio del 1969 alle ore 20:17. Il mondo intero era sintonizzato con i vecchi televisori a tubo catodico, molti ancora in bianco e nero, sui telegiornali che riportavano l’evento.
Sei ore dopo, per la prima volta, un essere umano poggiava un piede sulla Luna. Neil Armstrong, calzando la sua pesante tuta bianca, lasciava un’impronta rigata sullo strato di polvere lunare. Diciannove minuti più tardi lo seguiva Buzz Aldrin, lui e Neil iniziarono la loro passeggiata lunare alla ricerca di rocce da riportare sulla Terra.
Moltissime le foto che arrivarono dalla missione, in cui si vede per lo più inquadrato Aldrin, perché il fotografo era Armstrong riflesso solo a volte dal casco del compagno. Intorno a loro il modulo Eagle orbitava intorno al satellite, con Michael Collins al comando, il terzo membro dell’equipaggio.
Dopo un viaggio di ritorno di quattro giorni, lo stesso tempo fu impiegato anche all’andata, l’equipaggio ammarò nell’Oceano Pacifico il 24 luglio.
Perché lo sbarco sulla Luna?
Tra gli anni ’50 gli anni ’70 il mondo assisteva ad una vera e propria corsa allo spazio, una lotta tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Di mezzo c’era anche la Guerra Fredda che aumentava le tensioni politiche e la sfida tra le due nazioni.
Durante questo periodo alla conquista dello spazio molte furono le prove fatte e tra gli altri vennero lanciati anche i primi animali. Toccò prima alla cagnolina Laika che nel 1957 morì al rientro dello Sputnik 2, quindi allo scimpanzé Enos nel 1961, che tornò sano e salvo.
Il programma Apollo, che era nato principalmente come sfida tecnologica tra le due forze politiche, si rivelò invece un passo avanti incredibile per la scienza.
Lo sbarco sulla Luna non è mai avvenuto?
Ci sono alcune teorie che ritengono lo sbarco sulla Luna una complicata messa in scena, nata per lo più per screditare gli Stati Uniti sulla riuscita dell’impresa prima dell’URSS.
Ancora oggi molti sostengono non sia avvenuta. In un video che risale al 2002, Buzz Aldrin sferrava un pugno ad un complottista che inveiva contro di lui chiamandolo bugiardo e impostore. Il video è stato rilasciato sul web in occasione del cinquantesimo anniversario dell’allunaggio.
I primi dubbi riguardo lo sbarco sulla Luna sono sulla bandiera piantata da Armstrong e Aldrin: essa risulta tesa e leggermente sventolante, mentre, data gravità scarsa, dovrebbe cadere molle. Da qui molte furono le teorie a riguardo, la prima tra tutte quella che vede l’impiego un set per girare l’allunaggio. La bandiera, semplicemente, aveva due aste che le permettevano di rimanere tesa e sventolava per i colpi dati mentre veniva piantata a terra.
L’altro particolare che ha destato sospetti è stata proprio la famosa impronta, che non doveva avere quell’aspetto e apparire così definita. Ma gli astronauti utilizzavano dei calzari realizzati apposta per le passeggiate lunari e la regolite, che ricopre la superficie lunare, è un materiale polveroso con alta carica elettrostatica che risulta molto compatto anche in presenza di scarsa gravità.
Altri dubbi relativi allo sbarco sulla Luna derivavano dal fatto che il cielo apparisse nero e non azzurro, e che non si vedessero le stelle. Il primo dubbio è velocemente fugato dall’assenza di atmosfera, che non permette quindi il fenomeno della diffusione della luce nelle sue varie lunghezze d’onda e che favorisce le alte frequenze (e quindi la luce blu) nel cielo terrestre. Le stelle, invece, non si vedono perché l’allunaggio è avvenuto sulla faccia illuminata del satellite, quindi come sulla Terra, in pieno giorno non è possibile vederle.
50 anni di esperimenti
Dal 1969 al 1972, dodici astronauti (tutti statunitensi) sono arrivati sulla Luna. Dopo sei missioni, però, l’interesse per il nostro satellite ebbe un forte calo, dato che ormai la sfida con i russi era stata ampiamente vinta. Bisognerà aspettare fino al 1990, quando una il Giappone spedì la sonda Hiten, completamente robotizzata, sulla Luna.
Nessun uomo sulla Luna nemmeno nel 1994, quando ad andare a visitarla fu solo Clementine, un veicolo spaziale che doveva sperimentare gli effetti di una lunga esposizione allo spazio sui suoi componenti. Quando Clementine ha trovato tracce di ghiaccio nei crateri lunari, però, l’interesse per il satellite si è riacceso.
Nel 2003 l’ESA lancia la prima sonda europea, la SMART-1, mentre nel 2007 l’Agenzia Spaziale Giapponese lancia SELENE per mappare ulteriormente la superficie lunare. Nel 2019, infine, la Cina ha fatto scendere un lander e un rover sulla faccia a noi nascosta, la meno esplorata, esprimendo interesse a costruire una base sul satellite della Terra.
Di rimando gli Stati Uniti hanno risposto sostenendo di voler far tornare un equipaggio umano e di realizzare una base spaziale da cui far partire i futuri viaggi per Marte.
A 50 anni dallo sbarco sulla Luna una nuova missione ci attende
Con un viaggio di sei ore, il 22 luglio Luca Parmitano, astronauta italiano, arriva con la Soyuz MS-13 sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Parmitano, astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), insieme all’americano Andrew Morgan e al russo Alexander Skvortsov iniziano la missione Beyond. La missione è volta a proprio a raccogliere materiale e dati per i prossimi viaggi su Luna e Marte.
Nei 166 giorni di permanenza gli astronauti eseguiranno più di 50 esperimenti, tra cui il collaudo del sistema Life Support Rack. Tale sistema dovrebbe permettere di trasformare l’anidride carbonica in ossigeno, per poter prolungare le future missioni spaziali. Parmitano, inoltre assumerà anche il ruolo di comandante della ISS, la prima volta per un astronauta italiano.
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