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Se si vuole fare un salto nel futuro basta andare in Arabia Saudita, tra le smart city più grandi e incredibili del mondo, con piste da sci nel deserto, centri commerciali grandi come città intere, mezzi di trasporto futuristici. Ma ai magnati del petrolio tutto ciò non basta, non basta mai. Adesso si sta progettando una nuova smart city, quella che sarà la più grande del mondo e prenderà il nome di Neom.
Neom, la smart city grande quanto uno stato
Neom sorgerà nella provincia di Tabuk, al confine tra Giordania ed Egitto, a due passi dal Mar Rosso. Il progetto è opera del principe ereditario Mohammed bin Salman. La zona prevalentemente desertica diverrà uno dei più importanti poli industriali e tecnologici del mondo.
Il progetto era stato presentato già nel 2017, ma ora emergono molti dettagli interessanti su come potrebbe essere l’utopica città futuristica del principe arabo, il quale, tra l’altro, non ha intenzione di badare a spese. Per il progetto, infatti, sono stati investiti 500 miliardi di dollari.
Nella realizzazione della nuova smart city sono stati coinvolti anche molti esperti e aziende specialistiche provenienti dal mondo occidentale.
Il nome della smart city, così futuristico che sembra uscito da un film del genere o da un fumetto, è in realtà un acronimo ben studiato in lingua araba. Le prime tre lettere, Neo, significano nuovo, mentre la M sta a indicare Mostaqbal, ovvero futuro.
Neom sarà, infatti, la nuova città del futuro, perché le nuove generazioni di magnati arabi sanno che devono investire le loro risorse in qualcosa di innovativo e tecnologicamente avanzato se vogliono continuare a mantenere il loro predominio.
Sotto un cielo artificiale
Una delle prime indiscrezioni riguardo la nuova smart city sta nella “manipolazione climatica”. L’Arabia Saudita, infatti, non è nuova di queste sfide. Pensare che possibile sciare nel bel mezzo del deserto.
A Neom, infatti, si sta progettando un sistema climatico più favorevole rispetto a quello desertico. Le proposte arrivano da aziende americane: la McKinsey e la Boston Consulting. Si stanno progettando delle nuvole artificiali in grado di entrare in azione in caso di necessità.
Un’altra idea balenata in mente al principe e a i suoi team di collaboratori sembra davvero assurda e inverosimile. Si tratterebbe, infatti, di una luna artificiale realizzata con l’impiego di una flotta di droni.
Il sistema di sorveglianza
In quella che si prefissa di diventare la città più all’avanguardia del mondo non può mancare un adeguato sistema di sorveglianza, con droni, telecamere e riconoscimento facciale.
E, ovviamente, immancabili saranno i robot, non solo nel sistema di sorveglianza, ma anche nelle faccende domestiche e nell’intrattenimento. Ad esempio, uno dei progetti della città è quello di un parco divertimento in stile Jurassic Park, ma i dinosauri del parco saranno rigorosamente robot.
Auto volanti
Tra gli elementi che più contraddistinguono una città del futuro sono senza dubbio dei mezzi di trasporto adeguati. E il principe della regione di Tabuk ha detto di non voler più né strade né marciapiedi, il sistema di trasporto del futuro sarà unicamente aereo.
Sognando Neom
“Neom si concentrerà su nove settori di investimento specializzati e condizioni di vita che guideranno il futuro della civiltà umana, energia e acqua, mobilità, biotecnologia, cibo, tecnologia e scienze digitali, produzione avanzata, media e intrattenimento con vivibilità come base. Neom attirerà investimenti e partenariati sia pubblici che privati”, afferma il principe bin Salman.
Il sogno di Neom vede una città incredibile, grande ben 33 volte New York, che si estende su 468 chilometri della costa del Mar Rosso. Neom sarà la città più sicura, efficiente ed ecosostenibile del mondo, un vero salto nel futuro più utopico.
Intanto il sogno inizia a prendere forma. Ad esempio è già stato ultimato il suo aeroporto: Neom Bay. Chissà se tutti i sogni del principe e dei suoi fidati team di esperti prenderanno vita e tra quanti anni potremo ammirare le sue bellezze. Forse non dovremmo attendere così tanto, il mondo è abituato a questi piccoli gioielli arabi, pensare che trenta anni fa Dubai non esisteva.
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